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Torquinio: Vio S. Ludo Filippini, 17 - rei. 0766/856212
Viterbo: Vio Giacomo Morreorri, 73 - rei. 0761/38669
Anno 3 • numero 23, ottobre 1983
Indice degli inserzionisti
MC software Apple
Valter Di Dio
MC posta
M
MC news
Lu programmazione
matematica nel CAD
Roberto Spagnuolo
MC software SOA
Pierluigi Panun:i
PCMON
MC software Commodore 64
Leo Sorge
J MC software Vic-20
Leo Sorge
MC software TI-99/4A
Giuseppe Merlino
MC software Spectrum
Leo Sorge
I trucchi del CP/M
Claudio Rosazza
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MCguidacomputer
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re la fottuta.
INDICE DEGLI
INSERZIONISTI
MCmicrocomputer 23
Anno 3 - numero 23, ottobre 1983
mensile - L. 3.500
Direttore:
Paolo Nuli
Condirettore:
Marco Marinacci
Ricerca e Sviluppo:
Bo Amklil
Collaboratori:
Marino Coretti, Valter Di Dio, Paolo
Galassctti, Corrado Giustozzi, Fabio
Marzocca, Giuseppe Merlina,
Alberto Morando, Pierluigi Panunzi,
Francesco Petroni, Gina Principi,
Claudio Rosazza, Leo Sorge,
Roberto Spagnuolo, Pietro Tasso
Segrelma di redazione:
Paola Pujia (responsabile),
Giovanna Molinari
Grafica e impaginazione:
Roberto Saltarelli
Fotografia: Dario Tassa
Amministrazione;
Maurizio Ramaglia (responsabile),
Anna Rita Fratini, Pina Salvatore
Abbonamenti ed arretrati:
Giancarlo Aizori
Direttore Responsabile:
Marco Marinacci
MCmicrocomputer è una
pubblicazione Technimedia,
Via Valsolda 135, 00141 Roma.
Tel, 06/898.654-899.526
Registrazione del Tribunale di Roma
n. 298/81 demi agosto 1981
© Copyright Technimedia s.r.l. -
Tutti i diritti riservati.
Manoscritti e foto originali, anche se
non pubblicati, non si restituiscono
ed é vietata la riproduzione, seppure
parziale di testi e fotografie.
Pubblicità:
Technimedia, Vìa Valsolda 135,
00141 Roma, tei. 06/898.654-899.526
Produzione pubblicitaria:
Cesare Veneziani
Abbonamento a 12 numeri:
Italia L. 30.000: Europa e paesi del
bacino mediterraneo (spedizione via
aerea) L. 55.000:
Americhe, Giappone, Asia etc.
L. 76.000 (spedizione via aerea).
C/c postale n. 14414007 intestato a;
Technimedia s.r.l. - Via Valsolda. 135
00141 Jloma
Composizione e fotolito:
Starr Photolito, Via Acuto 137,
GRA km 29, Roma
Stampa:
Grafiche P.F.G.. Via Traspontina
46/48 - 00040 Ariccia (Roma)
Concessionaria per la distribuzione:
Parrini & C. - Roma - P.zza
indipendenza llb - Cent. Tel. 4992.
1 Associato USPI
rhardware standard
Soiiolineavamo lo scorso mese come la guerra dei sistemi operativi
apertasi attorno a quello che in America è ormai di fatto "il"
personal computer (vale a dire IBM e IBM compatibili), presenti
favorevoli risvolti per l'utente in termini di contenimento del prezzo
del software di base, ma metta anche in risalto l'opportunità di
giungere il più rapidamente possibile ad una standardizzazione
dell'hardware che consenta la massima libertà nella scelta di sistemi
operativi e programmi applicativi.
Nel segmento di mercato de! "personal di primo livello" (meglio noto
come "lìome computer") il problema della standardizzazione
dell'hardware sembra già in via di soluzione: sotto l'egida della
Microsoft. 15 costruttori hanno sottoscritto un accordo per la
definizione di una struttura standardizzata di macchina basata sul
microprocessore Z80. l'elaboratore video TMS99I8A della Texas
Instruments, l'elaboratore di suoni A Y-8910 della General
Instruments, un'interfaccia cassette della NEC. un'interfaccia joystick
della Alari, 64K di RAM e, ultimo, non certo per importanza, un
BASIC da 32K su ROM della stessa Microsoft. Oltre agli
eìaltbratori prima nominati, lo standard riguarderà il BUS.
l' indirizzamento, e le cartucce-giochi, mentre resteranno non definite
le unità disco ed i relativi sistemi operativi.
La notizia è importante, non solo perché si tratta del primo tentativo
di standardizzare una evoluzione spontanea di architetture fino ad ora
tanto incompatibili quanto simili, ma soprattutto per i nomi dei
sottoscrittori dell'accordo: dei 15, uno solo (Spectravideo) è
americano, tutti gli altri sono nipponici: Canon, Fujitsu. General.
Hitachi. Kiocera. JVC. Matsushita (Technics. National Panasonic),
Mitsubishi. NEC. Pioneer. Sanyo. Sony. Toshiba, Yamaha. Come si
vede l'elenco comprende il fìor fiore dell'elettronica giapponese che,
dopo aver imposto a livello planetario una sorta di monopolio
nell'alta fedeltà e nella videoregistrazione, .sembrano ora voler
ripetere il gioco con il personal computer di primo livello.
A parte i risvolti sul piano dell'interscambio mondiale, inevitabili
quando c'è di mezzo l'industria giapponese, ci attendiamo che la
standardizzazione abbia effetti molto positivi sulla diffusione de!
personal di primo livello. Non resta che auspicare che l'esempio sia
seguito anche nel campo dei sistemi più impegnativi.
Paolo Nuti
MCmicrocomputer 23
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Spiegaalcmi del Commodore 64
Sodo un giovane lettore di ISC, e vorrei
ohledervi alcune apiegazlODl sul Commodo-
re 64.
(a) Si possono impostene del pn^ranuni
ohe vlsuallzzlDO graSal di fimzionl? (h) Ha
possibilità matematiahedlalto livello, ad ea.
le fijnzlonl trtgaaomeCrloheP (o) C'è la nu-
merazione aucomatloa dei numeri di linea, e
il laro jdordlnanìento? (d) Potete chiarirmi
le funzioni delle aprite? (e) SI ha compatibi-
lità coni programmi del VIC?(f) SI possono
sovrapporre più pagine graOche? E più apri-
te? (g) Sono reperibili cataloghi e testi su
(juBsta macohlna? Grazie.
David Isidori, Poma
Si tratta di ima vera valanga di domande:
non se ne dolga u lettore se per lo più d
limiteremo a pallidi accenni alle questioni
eolle'mte, rimandandolo al testo consigliato
nell'ultima risposta (cbe peraltro è l'unico
dlsponlbllB).
(A) □ Commodore 64 ha una risoluzione
massima di 320 punti in orizzontale per
200 in verticale se ci si accontenta di solo
due colori, quello dello sfondo e quello del
grafico in sé, mentre scende a 160-200 con
una scelta di 4 colori: queati argomenti ven-
gono trattati mensUmente nella rubrica di
software dedicata a questo personal da MC.
(B) H BASIC del 64 ba, oltre alle funzioni
tTlgonometrlche dirette (con argomenti in
radianti) il logaritmo naturale e Televamen-
to a i>ot«mza qualsiasi (anche nf ni) con una
approssimazione di quattro o dnque cifre
eeatte dopo qualche calcolo; Inoltre il ma-
nuale in dotazione riporta una tabella che
esprime le funzioni trigonometriche inver-
se e le iperboliche con quelle presenti, e al-
trove citala conversione dal logaritmo natu-
rale in base a quello decimale In base 10.
(O) Non c'è neesuna delle due opzioni, in
BASIC chiamate lispeaivamante AUTO e
RENDMBEH.
(D) Le aprite sono griglie di 24*21 punti
elementari, gestite in modo normale o In
multioolor (che dimezza la risoluzione); 11
64 ne gestisce fino a 8. e immagazzina in
opportuni registri se queste collidono tra
loro ovvero con U bordo dallo echa n no. L'ar
hilltazlone di altri registri consente di rad-
doppiare i'una. l'altra o entrambe le dimen-
sioni della sprlte. Tutte le sprits sono abilitar
te indipendentemente I'una con l'altra o con
lo schermo di testo o di alita risoluzione,
sicché possono eovrapporsi a plani mento.
(S) D BASIC è lo Bteeso, quindi program-
mi scritti interamente con questo Unguag-
&o — escluse le PEBK e le POKE — devono
essere adattati in poche cose, ad esemplo U
formato dello schermo. Anche molte delle
locazioni di uso più frequente sono state
tenute allo steeeo posto, ma non per tutte et
sono mantenute le regole d'uao. Comunque 1
pro^ajninl dell'uno non vengono caricati
suU'altro, fti marni da cassetta: su disco pre-
sumlbUinente c'è compatibilita in lettura.
(P) Sovrapporre più pagine grafiche è im-
possibile, ma ai può ottenere qualcosa di
slmile usando le sprlte — che come detto
agiscono ognuna su un suo plano visivo; e
invece possibile usare più d'ima pagina grar
fica, perù in commutazione.
(Q) Oltre a! manuale dell'utente in dota-
zione è reperi bile l a eola PROORAllMER'S
REFERENCE GUIDE in tutti 1 negozi ohe
vendono Commodore: 11 suo costo è di circa
30.000 lire, od è un Ubrone di circa cinque-
cento pagine con tecniche hard 9 soft
LS
Gonirerslonl binario-decimale
Ho un problema: so come convertire un
numero binario in dedmaJe (aloè so ohe ad
es.ll001èuguaIealS]0-hO-2\ 1 + 0i2|
S -h l’S\ 3 IS] 4 = SS in base 10) ma
non so compiere l 'operazionB inversa, quin-
di non so convertire in binario un numero
decimale. Non mi dite che devousarele tavo-
le pubblicate in ilC utility toois sul n. 19,
perché non saprei come iàre. Saluti
Enrico Ferrari Roma
A preeclndere dal fatto che le tavole pub-
blicate sul numero 19 erano di converslona
da esadedmale a binarlo, e che il toro uso si
risolve In una semplice somma, la soluzione
al tuo problema s abbastanza immediata
108 INPUT"CHE DECrrtftLE“;D fl*-'"'
120 FORI-14TO0STEP-I
130 IF<DflND2tDTHEHft»Sfl**"r' OOTO150
140 flt«fW+''0"
150 NEXT:PR1NTH»
Figura 1
il computer e la sua alimentazione
un problema definitivamente risolto!
A chi non è capitato di perdere ore di lavoro per un improvviso black-out. E quanti supporti magnetici possono
deteriorarsi per slmili e banali cadute di tensione?
La M-DATA SYSTEM ha voluto affrontare II problema realizzando un GRUPPO STATICO DI CONTINUITÀ.
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M6400
M 6400 quando l'elaborazione è velocità,
affidabilità, espandibilità
La serie M 6400 è prodotta dalla M DATA SYSTEM con ie
tecnologie più avanzate consentendo le soluzioni ottimali
per qualsiasi centro di elaborazione dati. ^
Il cuore del computer è realizzato con schede MULTIBUS ed
è quindi possibile l’uso di oltre 100 schede diverse (acquisizio-
ne dati analogici, digitali, espansioni di I/O,
schede per comunicazioni su reti di calcolato-
ri ecc-), il che rende possibile l’uso di tali
macchine in applicazioni non solo gestionali,
ma anche scientifiche, industriali, didattiche.
CARATTERISTICHE: .CPU da 8 Bit con
8080 A-Z80 A • CPU da 16 Bit con 8086
« Memoria RAM in banchi da un minimo di
64 K ad un massimo di 256 K per scheda
* Memoria di massa su floppy da 8” da 1 a 4 MB.su HARD-
DISKS da IO a 96 MB • Schermo da 25 righe per 80 colonne
a fosfori verdi antiriflesso * Tastiera a tasti capacitivi.
La serie M 6400, inoltre, non è legata a nessun tipo di lin-
guaggio residente su ROM, ma è possibile caricare da disco
in RAM il linguaggio desiderato (COBOL - FORTAN -
BASIC ecc.). Per rendere la serie 64(X) ancora più compieta
la M DAT.^SYSTEMha scelto come sistema
operativo per singolo utente il CP/M e per
multiutente MP/M; questo rende possibile
l'accesso alla più vasta biblioteca di program-
mi applicativi esistenti. Questa biblioteca
completa la già consistente disponibilità
di programmi applicativi realizzati dalia
M DATA SYSTEM quali contabilità generale,
fatturazione, magazzino, contabilità semplifi-
cata, paghe, gestione studi dentistici, gestione laboratori
analisi mediche, gestione condomini ecc.
• MULTIBUS é un marchio registrai» dell
CEHCANSI RIVENDITORI E AGENTI PER ZONE LIBERE
DIVISIONE ElETTnONICA DELLA
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lessuai» delb DIGITAL RESEARCH ■
□ tequisioQ Riceiiere do
I
Sia X il numero decimale da converUre in
bmario.
L'operazione chiave è la determinazione
dagli esponenti di due: allora
(IO) determinai] massimo valore diN per
cui roperazione INT(X/(S fN) abbia U valo-
re 1;
(^) dimensiona quindi im insieme di
N + 1 bit, e poni ad 1 il bit di ordine N + 1;
(30)caJoolaT = X-IHT(X/{2TN) e ripeti
con Y le operazioni specificate al punto IO,
ponendo ad 1 bit di ordine trovato e ponendo
a 0 tutti i bit intermedi
Facciamo un esempio pratico: troviamo U
valore binarlo del decimale 7^. SI ha;
INT(70/(2fN)) = 1 per R = 6 (poiché
216 = B4), q i lindi 11 mimHin Mnart n Tuppi»-
sentante'ÌÓdeclmaleavràN+1 = 7clfia,di
cui 6 ancora sconosciute e la settima ( gliela
di ordine più elevato) pati ad 1. Se indir.hift -
mo con s le cifre econosclute sappiamo che il
noatro binarlo ha la forma 1 tftsas. Ora
prendiamo il resto Y = X-INT(X/(2 IN)),
che vale T'0-64 = 6, e ripetiamo la ricerca del
numero N che verifica le nostre ipotesi- que-
sto è 2. qulndlUbltdlordlnB 2+1 = Sverrà
posto ad 1 , e tutti quelli intermedi tra questo
e il precedente varranno 0 . A questo punto il
nostro binario ha la seguente forma: 10 0
0 1 «-
Con procedimento analogo troveremo che
l'ultimo resto vale 2, quindi per lui N = 1, e
che non ci sono ulteriori resti onde il bit
rimanente viene posto a 0. per la forma
complessiva
10 0 0 1 10
Un semplice programmino BASIC per ot-
tenere questo scopo può essere quello di Fi-
gura 1 (pag. 8). LS.
I piedini del PC-1800
Premesso che desta qualche sospetto i'e-
Btremo riserbo, per non dire gelosa custodia
di notizie "TOP SECRET", cui si Ispira
SHARP ( valga per tutte la notevole scoperta
di lilcrocojnputer deiin poaslbilltà di pro-
grammare il PC-IBOO ancba m lìngusgglo
Assembler), credo che risulterà di estremo
Interessa non solo per lo sorlveiae. il cono-
scere a oosa serve la presa per interfacciare
situata sul retro deU'inter&ccla scrivente
CE-lSOdsUostesBoFO-lSOOedl conseguen-
za, se esistono sul mercato delle Inter&cce
(video, stampanti, floppy, eoe.) che ai possa-
no oollegare in espansione alia citata CE-
1 SO, oppure se, all importatore piacendo, ca-
sa SHARP abbia annunciaci la progettazio-
ne ovvero U lancio sul mercato di un nuovo
pocket in concorrenza col PC-ISOO.
Ringrazio e porgo vtvlaaiini oompllmentì
a tutta la redazione.
Pier Giovanni Eig iia, Torino
n connettore a 60 pln situato sul retro
della CE- 160 trasporta tutti 1 segnali del bus
dati indirizzi e controllo verso l'esterao del
sistema pocket
Non si tratta esattamente di un duplicato
del connettore situato sul FC-1600 (di cui
abbiamo dato la pledinatura sul n. 2 1 ): man-
cano In&tU soltanto le linee di controllo per
la stampante e per l'inter&ooia registratore,
le quali hann o termine nel CB-150 stesso.
D connettore da lei citato avrà, owlamen-
le, come impiego, quello di realizzare l'inter-
faóoiainentn del pocket con perlfericbB di
vario genere.
DISTRIDUTORE NAZIONALE
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rivolgersi O:
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Tel. 051/050201-056501
Fino ad oggi sono state inserite sul marca-
to la tavoletta programmabile e rinterfaccla
R&232 la prima purtroppo non ancora di-
stribuita in Italia
All'estero sono dlsponibUi inoltre espan-
sioni di memoria da collegare a detto con-
nettore. quest'ultlme però non sono di ^
brlcazione Sharp o Radio Shack. Sembra
inoltre, ma queste sono ancora voci di corri-
doio, che in Germania circoli un'Interfaccia-
video da coUegare al FC-1500.
F. M.
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esso le sue persone e far funzionare i programmi
che gli sono oggi necessari con la certezza di poter
far crescere il proprio sistema
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Utilizzando sempre lo stesso software, che
funziona sul più piccolo dei microSystem 6 come
sul più grande dei DPS 6, e potendo contare sulla
formazione data inizialmente al proprio personale.
Compatibilità quindi che significa protezione
degli investimenti, ma significa anche possibilità di
introdurre gradualmente il calcolatore in azienda,
con un costo commisurato al reale utilizzo. Chi
vuole crescere, oggi non può fare scelta migliore.
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zioni circa i nuovi prodotti Aquarius, la
risposta ai vostri quesiti, suggerimenti
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dettagliali per tornire ai più esperti tutte
quelle notizie altrimenti non iacili da re-
perire.
Aquarius Notizie uscirà inizialmente
suite pagine di questa rivista, ogni mese
e con un numero doppio a Dicembre.
Quindi, a partire da Gennaio, con un
numero decisamente più alto di pagine,
diverrà una vera e propria minirivista a
sé stante; l'abbonamento annuo costerà
id.OOO tire (6 numeri). In ogni confezio-
ne di unità base Aquarius è contenuto
un modulo per ricevere l'abbonamento
gratuito!
Aequarius Notizie à aperto alla collabo-
razione dei lettori che sarà di volta in
volta compensata con materiale vario e
con abbonamenti a riviste Microcompu-
ler. Tutti possono scriverci inoWre per
qualsiasi informazione: il nostro indiriz-
zo é:
Aquarius Notizie ■ AEque S.r.l.
Via S. Gallo 16blr - 50129 FIRENZE
In quanti modi si può usare Aquarius?
TraRandosidel primo numero e fintanto-
ché io spazio sarà necessariamente li-
mitato, ci dedicheremo come ovvio so-
prattutto ai principianti. Una domanda
che molti si pongono prima dell'acqui-
sto di un microcomputer è spesso: ‘co-
sa mi è indispensabile per comincia-
re?". Vediamo quindi come è possibile
configurare un sistema Aquarius:
1) Per iniziare - Per iniziare è necessa-
rio davvero poco: la sola unità base
Aquarius (299.000 tire al pubblico IVA
inclusa) ed il normale televisore di casa,
meglio ovviamente se a colori e di buo-
na qualità.
Aquarius si collega al TV In maniera davvero
facile: basta un cavetto per portare il segnale
alla presa di antenna, senza effettuare alcu-
na modifica, e si sintonizza come una qualun-
que emittente. Nella confezione à compreso
un piccolo deviatore che permette, senza do-
ver staccare gli spinotti, di selezionare l'uso
del computer o la normale ricezione dei pro-
grammi. Aquarius genera una meravigliosa
e nitida immagine video a ben 16 colori e
dispone di un modulatore TV di ottimo livello:
operando poi nella gamma VHP, assai meno
affollata dalle varie "tele libere" della solita
UHF. ben difficilmente finisce per interferire
conqualche segnale ricevuto (In ogni caso un
piccolo deviatore sul retro consente di sce-
gliere due punti diversi della gamma). Aqua-
rius non provoca alcun danno al TV a patto
che non si operi In modo tale da lasciare la
stessa immagine fìssa per parecchie ore con
la luminosità ai massimi livelli.
Con questa configurazione minima é già
possibile:
a) usando le apposite cartucce, utilizza-
re Aquarius come un video gioco di qua-
lità. Assieme alle cartucce vengono for-
nite le mascherine da apporre sulla ta-
stiera per utilizzare I tasti come coman-
di. in via alternativa, giochi od altri pro-
grammi predisposti, possono essere
letti da cassetta magnetica, usando un
buon registratore audio o l'apposito re-
gistratore Aquarius.
Le cassette magnetiche sono assai meno co-
stose delle cartucce e possono essere acqui-
state anche da lornitori indipendenti o scam-
biate con altri hobbysti: possono inoltre esse-
re riscrlde un numero Indefinito di volte;
b) apprendere da soli e senza alcuna
fatica il linguaggio BASIC (ricordiamo
che Aquarius è dotato del BASIC Micro-
soft. universalmente ritenuto uno dei
migliori). Usando il materiale per auto-
apprendlmento contenuto nella confe-
zione. chiunque può imparare a pro-
grammare in breve tempo con enorme
soddisfazione, e realizzare da solo I gio-
chi preferiti con l'unico limite della fan-
tasia.
2) Configurazioni più evolute - L'ideale
completamento della configurazione
prima vista è certo il Miniexpander. det-
to anche accessorio multifunzione. Il Mi-
niexpander Aquarius comprende infatti
due stupendi telecomandi per giochi,
duecanali sonori, due alloggiamenti per
cassette e si collega all'unità base sen-
za bisogno di cavetti. Per i telecomandi
abbiamo usato l'aggettivo "stupendi" e
non abbiamo esagerato: sono infatti tra I
più belli e realistici utilizzati su micro-
computers.
La maggior parte dei telecomandi, ha Infatti
solo le quattro posizioni di avanti, indietro,
destra e sinistra ed un solo pulsante di azio-
ne. I telecomandi Aquarius hanno invece ben
16 posizioni e 6 pultsnU di ezionel é facile
rendersi conto di quale maggiore realismo
se ne consegua durante il gioco. Non solo,
ma il loro cavo di collegamento à lungo ben
due metri e 40 centimetri ed essendo costrui-
to a "tortiglione " non porta via spazio e non si
annoda quando non é usato. I giochi ricono-
scono automaticamente la presenza del tele-
comandi e SI adoperano quindi senza modifi-
che. I duecanali sonori aggiungono anch'es-
si realismo e si sommano a quello già pre-
sente nella unità base. La qualità audio, fuo-
riuscendo il suono dallo stesso altoparlante
del televisore, à ottima ed II volume facilmen-
te regolabile. I due alloggiamenti cartuccia
permettono invecedi Impiegare contempora-
neamente ie cartucce (non necessariamente
per I giochi: ad esempio II BASIC esteso, il
linguaggio LOGO o i vari RLEFOPIM. FIN-
FORM ecc.) e te estensioni di memoria, at-
tualmente disponibili da 4 o 16K e presto
anche da 46K.
3) Configurazioni per esperti - Ma Aqua-
rius non si ferma qui; non è solo il com-
puter adatto ai principianti ma, agli stes-
si bassi costi, può diventare un vero
computer capace di soddisfare ogni
esperto. Non solo la stampante grafica,
collegabile senza alcuna interfaccia al
prezzo di quello che di solito costa que-
st’ultima. per riprodurre su carta le liste
dei programmi o I disegni che appaiono
sullo schermo, ma anche, nel 1984, una
unità a disco ed un modem per collega-
mento via telefono con reti o con altri
hobbysti e, dulcis in fundo, il sistema
operativo CP/M! (TM Digital Research).
Non possiamo per adesso soffermarci
su queste novità: lo faremo più estesa-
mente nei numeri successivi, Qualun-
que dubbio abbiate sul sistema Aqua-
rius, scriveteci con fiducia: rispondere-
mo con piacere attraverso le righe di
Aquarius Notizie!
In distribuzione gratuita
gli adesivi Aquarius
Sono in distribuzione gratuita nei miglio-
ri negozi di elettrodomestici e nei com-
puter shop gli adesivi Aquarius. Se il
vostro fornitore ne fosse sprovvisto, ve li
invieremo noi dietro rimessa delle sole
spese di spedizione (500 lire anche in
francobolli).
Via S. Gallo 16b/r • 50129 Firenze
Si conferma
la mostra
più importante
Si è svolto alla Fiera di Milano da! IQ al 15 seiieinhre il 20° SM AU , Salone Iniernuzionale
per rUfficio. La partecipazione è stata massiccia sia da parte degli espositori che da parte
del pubblico: secondo i primi dati, i visitatori sono stati circa il 20-25\ in più dell'anno
scorso. Lo SMAU. che Jìno a qualche tempo fa aveva costituito praticamente il punto di
riferimento nel settore dell'injiirmalica, aveva negli ultimi anni perso forse qualcosa di
interesse con l 'arrivo dei piccoli sistemi ( leggi personal e home computer ) e quindi dei piccoli
operatori e. anche, delle ormai troppo numerose pere del settore, sorte come i funghi sulla
.scia del nuovo fenomeno dell’Informatica alla portata di tutti.
Il proliferare delle mostre ha perù portalo ad una specie di selezione naturale, per cui
sempre più difrequentesi sono avute manifestazioni con partecipazione molto parziale degli
espositori che. di conseguenza, non hanno destato un grosso intere.sse presso il pubblico. Allo
SMAU di quest'unno c'erano praticamente tutti, la mostra ha ormai aperto anche agli
operatori più nuovi o mena... facoltosi de! settore: al visitatore si è quindi presentato un
panorama mollo completo, dal più piccolo degli home e dei pocket ai grossi mainframe.
Significativo il fallo che la ra.s.segna sia .stala visitata dai presidenti de! Sicob. Max
Hermieu, e della NCC. Stephen S. Yau, giunti per l'occasione rispettivamente dalla Francia
e dagli Stati Uniti. Sono state presentale parecchie novità. Abbiamo preferito non dedicare
uno .spazia ad un reportage specifico dallo SMAU: tuttavia quasi tutte le News riparlale
nelle pagine che seguono fanno riferimento alla rassegna milanese della quale costituiscono
in pratica una specie di resoconto. Per esigenze di tempo e di spazio, ulteriori notizie
potranno essere riportate nei prossimi numeri. M. M.
FORTH'issimo con Microstar e Jupiter
1121 (Rlobrc alle ore 2 1 , ndU Sala Teatro deH'UUtu-
10 Leone XIII (Via Leone XIII 12. Milano) Steven
Vickers. già nolo quale principale progeilUta dello
Specirum e successivajnenle fondatore della Jupilcr
Canlab. interverrà alla presentazione dello Jupiter
Ace. l'home computer nato per essere programmato
in linguaggio Fonti.
Micrasiar - Vto Caglierò t7. Milano II. 6S87604I
Commodore:
64 executive, portatile
É Slato presentalo in America c]ualchc tempo fa
cd ora esposto allo SMAU; le consegne dovrclv
bero ini/iare fra breve. L'Executive è in pratica
un 64 portatile, con un monitor da 5" a colori,
naluralmenlegraflco. eun miniOoppy da 170 K.
più uno spazio vuoto nel quale si possono ripor-
re i minifloppy o alloggiare un secondo drive
opzionale. Le funzioni ovviamente sono le stesse
del 64; il prezzoésiaio fissato in 1.950.000 lire -t-
IVA; considerando che il 64 costa 62.5.000 lire e
il minifloppy 585.000. le rimanenti 740.000 lire
sono in pratica per il monilorino e la nuova
struttura del contenitore a valigetta, peraltro
piuttosto gradevole esteticamente e funzionale.
Sempre allo SMAU erano esposte parecchie no-
vità interessanti, anche se per certi versi margi-
nali. specie nel campo del software di base per
Vie e 64. La disponibilità in Italia dovrebbe
essere a breve scadenza anche per questi prodot-
Per iilleriori informazioni:
Commodore llaliana - l'io F.lli Gracchi 4>i.
20092 Cinìsello Balsamo IMII
M 10, un chilo e mezzo di Olivelli
È stato presentato allo SMAU. Come micro-
processore usa l‘80C85. un CMOS compatibile
con lo Z80; ha 32 K di ROM e da 8 a 32 K di
RAM non volatile (il contenuto viene mantenu-
to a macchina spenta). Il display è ovviamente a
cnslalli liquidi, inclinabile e con regolatore di
contrasto; può visualizzare 8 linee da 40 caratte-
ri ciascuna o, in modo grafico. 240 x 64 punti.
La tastiera é completa e standard e comprende
94 simboli speciali o grafici supplementari. 8
tasti funzione programmabili. 4 tasti di coman-
do. 4 per il conlrollo del cursore. Nei 32 K di
ROM son residenti il Basic Microsoft e quattro
programmi: Tcxl (mini word processor). Tel-
com (con funzioni di terminale). Addrss (indi-
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n7^3rio). Schedi (agenda elellronica). È incor-
porato anche un generatore di suoni a 5 ottave,
programmabile da Basic. Come interfacce com-
prende la parallela per stampante, la seriale
RS332C c le interfacce per cassetta magnetica
( 1 300 baud) e lettore di codici a barre. La versio-
ne M 10- Modem è provvista anche di interfac-
cia modem per accopptatore acustico. L'alimen-
tazione é fornita da 4 pile a stilo da 1.3 V (auto-
nomia 20 ore) oda un adattatore di rete. L'M IO
è fornito in versioni nazionalizzate (è disponibi-
le la tastiera italiana, francese, inglese, tedesca):
l'M IO Modem u.sa invece la tastiera USA
ASCII (qweriy). Come periferiche sono previste
il microploller PL IO. a 4 colori con carta da
1 1 .3 cm. un accoppiatore acustico con modem
incorporato (MCiO) per il modello M lOe l'ac-
coppiatore acustico ACIO. senza modem per il
modello che già lo incorpora. Naturalmente è
anche possibile coUegarc lettori di barre e il
registratore a cassette, oltre ad altri dispositivi
qualunque tramile RS-232 (computer, stam-
panti ecc.). Il prezzo dovrebbe essere di poco
superiore al milione e le consegne iniziare in
autunno. L'M IO. va comunque precisalo, none
un prodotto di progettazione e produzione ita-
liana ma viene dal Giappone: viene anzi costrui-
to dalla stessa fabbrica che produce i modelli
equivalenti per la Tandy Radio Shack c per la
NEC. L'M io appare forse il più rifinito, grazie
soprattutto ai comodo display inclinabile.
Pi'r ulteriori informazioni:
Olivelli - l'<a Jervh 77. 10015 Ivrea
In Italia anche il portatile NEC
Rispetto alI'Olivetti M IO c al Tandy Radio
Shack 100 il ponaliledella NEC dovrebbe avere
in più. secondo le informazioni finora in no.stro
possesso, una porta per il collegamento di mini
floppy, la possibilità di espandere la memoria a
64e non solo a 32 Kbyte. e un dock a frequenza
più elevala (2.43 MHz) per il microprocessore
S0C85. che dovrebbe quindi garantire una mag-
gior velocità di esecuzione dei programmi. Il
costruttore, ricordiamo, è lo stesso per le tre
macchine. AlIoSMAUèsiatoesposio un proto-
tipo: i modelli definitivi dovrebbero arrivare en-
tro il mese di novembre.
Per ulteriori infromazioni:
Hai Computer.’:
Via Pier Capponi II, 20045 Milano
Laser per ia Condor
La Condor Informatics Italia estende verso il
basso la gamma dei prodotti distribuiti con l'ac-
quisizione dei Laser: un bome computer con
Z80a 3.S8 MHz. 8 K di RAM espandibili a 24o
a 64 K. 16 K di ROM con il Basic Microsoft,
grafica a 8 colorì identica a quella dello Spec-
irum. cui il Laser somiglia abbastanza anche
esieiicameme (a parte il colore, che é chiaro, le
dimensioni sono simili e si ritrova la tastiera con
tasti di gomma). Il Laser costerà 260.000 lire -i-
IVA: sarà disponibile anche una stampante
plottante a 4 colori, con carta da 1 16 mm. che
potrà essere colicgaia a qualsiasi macchina for-
nita di uscita parallela tipo Centronics e che
dovrebbe costare mezzo milione.
Per ulteriori informazioni:
Condor Informatics Italia
Via Crancini 8. 20145 Milano
Programmazione lineare
alla Softing
La SOFTING. che ha prodotto un package
dì ingegnerìa civile per Apple II. è attual-
mente impegnata nella messa a punto dì
procedure per ia sintesi di strutture civili,
L'architetto Roberto Spagnuolo. nell'arti-
colo “La programmazione matematic nel
computer aided design" illustra in questo
stesso numero le possibilità pratiche dì que-
ste lecniche.
La Softing ha predisposto un disco per Ap-
ple II con la versione completa ed aperta del
codice di programmazione lineare illustrato
nell'articolo al prezzo promozionale di L.
100.000 comprensive di IVA e di spese di
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400 —
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Sharp PC-5000,
portatile con memoria a bolle
Il PC-5000 è un portatile di lusso, con micropro-
cessore 8088 a I6bil, l92Kdi ROM. l28Kdi
RAM espandibile a 256. Chiuso, il PC-5000
somiglia ad una specie di piccola valigetta: nel
coperchio, incernierato, 6 collocato il display a
cristalli liquidi (che in posizione di lavoro viene
a trovarsi comodamente inclinato rispetto all'o-
peratore): la capacita 6 di 8 linee da 80 caratteri
con grafìca 640 x 80 punti. La ustiera è stan-
dard anche come dimensioni e comprende una
fila di tasti funzionee di comando (cursore ecc.):
può essere incorporata una stampante, che può
scrivere sia in modo termico sia ad impatto su 80
colonne a 37 caratteri al secondo. La memoria i
di tipo continuo; sono inoltre disponibili moduli
di memoria a bolle, da 128 K. che possono
quindi costituire un pratico sistema di memoria
di massa (non volatile) portatile, solo un po'
costoso. Al PC-5000 6 comunque possibile colle-
gare mìnifloppy da 320 K: il sistema operativo è
l'MS-DOS, Il PC-5000 eosta4.9S0.000 lire (ecco
perché lo definiamo un portatile di lusso...).
Per ulteriori informazioni:
Melchioni Compuieriime
V.ie Europa 49. 20093 Cotogno Monzese IMI)
Sharp; 10-700, Ink jet a colori
Allo SMAU era collegala ad un sistema, sempre
Sharp, da una cinquantina di milioni con micro-
processore 68000 e 40 megabyte di memoria di
massa. Ma la 10-700 é una stampante "norma-
lissima". con interfaccia parallela Centronics,
che può essere quindi collegata a qualsiasi com-
puter. Naturalmente è grafica, silenziosissima, e
scrive con quattro inchiostri (nero, magenta,
giallo, blu cyan) combinandoli in modo da for-
in «dieolo
f21
I LE TECNICHE
f ED I SEGRETI
I DELL'ALTA
FEDELTÀ’
"]^2Sbìt computers
ALLA ''bit computers'
SPLENDE LA STELLA
DISPONIBILE CON lA PIÙ COMPLETA ASSISTENZA
HARDWARE E SOFTWARE PRESSO I PUNTI VENDITA "bit computers"
Sede centrale: Roma • Vio Flovio Domiziono. 10 (Eur) - rei. 0Ó/51 26700-5 138020
Computer Shop: Roma - Via F. SaroUl, 55/57/59 (p^a pio X!) - rei. 06/6086096-Ó386146
Lotlno: C.so dello Repubblica, 200 - rei. 0773/49599S
Cisterna di Lotlno; Via Averao, 1 1 - rei. 06/9696970
Goeto: Via Son Nilo, 4 - rei. 0771/440065
Torquinlo: Vio S. Ludo Filippini, 1 7 - rei. 0766/85621 2
Viterbo: Vio Giacomo Marreorri, 70 • rei. 0761/06669
mare i vari colori. Sembra che non costerà moi-
lissimo. presumibilmente intorno ai 3 milioni e
Per ulteriori informazioni:
Melchioni Corttpulerlime
VJe Europa 49. 20093 Cotogno Monzese I MIl
Canon X-07, minuscolo
Minuscolocomedimensioni:20 * 13 x 2.6centi-
metri. 480 grammi. Allo SMAU era esposto In
una valigetta (o forse andrebbe chiamala astuc-
cio) grande più o meno come mezza risma di
carta A4, ma con tanto di stampante (ploltante
.1 quattro colori). L'X-07 è basato su un micro-
processore NSC800. in tecnologia CMOS, com-
patibile con lo Z80: la ROM è da 20 K con
possibilità di espansione fino a 42K. mentre la
RAM parte da 8K e può arrivare a 24 K. Il
display mostra 4 righe da 20 colonne ed c capace
di grafica I20x 32 punti: la tastiera é standard
(non come dimensioni, ovviamente, ma come
disposizione dei tasti) e comprende tasti funzio-
ne e tasti per il movimento del cursore. L'X-07 e
dotato di orologio interno con funzioni di ora
data e allarme, ovviamente accessibili da pro-
gramma: il linguaggio di programmazione è il
Basic della Microsoft. Le possibilità di collega-
mento sono molto ampie, grazie alla presenza
delle interfacce sia parallela Centronics, sia se-
riale RS232; naturalmente é anche possibile col-
legare un registratore a cassette con funzioni di
memoria di massa. La memoria centrale, co-
munque. è di tipo continuo, nel senso che tutte le
informaziom vengono mantenute anche a mac-
china spenta. Molto interessante è la disponibi-
lità dei moduli Memory Card: schede grandi
grosso modo come una carta di credito, solo
leggermente più spesse, che possono contenere a
seconda delle versioni 4 o 8 Kbyte di ROM.4 o 8
K di RAM o 8 K di ROM e 4 K di RAM
insieme: il bello é che non solo possiamo confer-
mare che queste schede esistono realmente per
aver avuto la possibilità di tenerle in mano, ma
MC
anche che il loro prezzo appare ragionevole:
98.600 lire -l- IVA per la RAM card da 4 K.
122.800 per ciascuna delle ROM File. Table e
Graph card. Interessante anche l'accoppiatore
ottico, che consente di trasmettere tramile raggi
infrarossi i dati in un raggio di IO metri, elimi-
nando la necessità di cavi di collegamento con
periferiche di stampa, unità video e altri compu-
ter (naturalmente esiste un convertitore di se-
gnali RS232 che ritrasforma i segnali ottici rice-
vuti). Come stampanti ne esiste sia una termica
con carta da S7 mm. sia una più "impegnativa",
ploltante a quattro colori, sempre minuscola:
utilizza carta da 1 1 S mm ed è la stessa, di produ-
zione giapponese, vista ultimamente in versione
custom per numerose altre case. Costa 378.000
tire, mentre il prezzo dell'X-07 è di S60.000.
L'accoppia'ore ottico costa 107.000 lire (sezione
trasmittente), mentre il convertitore RS232 (ri-
cevente) costa 122.800 lire. Facendo un po' di
conti, con "una milionaia" si può avere un bel
sistemino. Nella botte piccola c'é il vino buono,
dice un vecchio proverbio...
Per ulteriori informazioni:
Corion Italia
y.ie dell'Industria 13. 37012 Bussnlengo i l'Ri
liìl computer play 83 convegno,
A.ic.A. * • ' mostra.
gara
L'A.I.C.A.. Associazione Italiana per il Calcolo Automatico, organizza per il 2-3 dicembre
Computer Play 83, un convegno-mostra che analizza per la prima volta il fenomeno del^ococon
il personal computer. Saranno dibattuti temi come cosa i un gioco, come si progetta, come si
valuta, quali sono gli aspetti educativi del gioco informatico, qualeè il mercato, come introdurre
il gioco nella didattica, quali giochi sono adatti alle varie età eccetera. Scopo di Computer Play é
anche quellodi poter fornire al pubblico più vasto un'occasione periodica per esaminare dal vivo
il pianorama dell'offerta dei giochi informatici proposti sia da operatori industriali, sia da istituti
scolastici, sia da singoli appassionali. La manifestazione comprenderà anche una gara aperta ai
giochi informatici utilizzabili su elaboratori personali: i giochi saranno ammessi previo controllo
da parte del comitato promotore e verranno classiUcati in tre categorie a seconda che siano
proposti da un singolo appassionato, un gruppo scolastico o un'azienda. La valutazione sarà
soprattutto in funzione del fascino, della qualità del software, del valore innovativo, della
verosimiglianza edella semplicitàdi impiego: i vincitori delle varie categorìe saranno determinati
dal comitato di programma e dallo stesso pubblico. La partecipazione alla gara è gratuita, e
saranno disponibili i principali elaboratori personali cui i concorrenti potranno accedere per
provare e dimostrare le loro creazioni. I! gioco deve essere memorizzato su adeguato supporlo
magnetico (cassetta o minifloppy a seconda delle macchine). Per partecipare basta comunicare
alla segreteria della manifestazione la categoria in cui si intende concorrere, il nome del gioco ed il
sistema sul quale è implementato. Computer Play 83 si svolgerà al Palazzo ex-SielIine (C.so
Magenta 61. Milano). Un'ottima occasione per tutti gli appassionati che inventano giochi col
computer, di misurare le proprie capacità.
Per ulteriori informazioni:
Segreteria A.I.C.A. ■ P.le Morandi 2. 20121 Milano Tel. 02I7S4969-784970
MCmicrocompuler 23
Che cosa ha in più
Personal Kid?
CPU BOARD 48 K RAM 650.000
Tastiera ASCII con pad numerico esteso e
tasti funzionali 210.000
Alimentatore 80 W 150.000
Alimentatore switching 75 W 200.000
Contenitore 120.000
UNITÀ CENTRALE (48 K RAM, inter-
faccia per registratore, input analogici,
lettere minuscole, BASIC, monitor e di*
sassembier) completa di alimentatore, ta-
stiera ASCII dotala di pad numerico este-
so e tasti funzionali, contenitore
Con tastiera incorporata 1.210.000
Con tastiera separala 1.260.000
UNITÀ CENTRALE con monitor
Con tastiera incorporata 1.450.000
Con tastiera separata 1.500.000
UNITÀ CENTRALE con monitor 12”.
drive 5” e interfaccia per due drive
Con tastiera incorporata 2.250.000
Con tastiera separata 2.300.000
Monitor 12” fosfori verdi o gialli 250.000
Drive 5” 710.000
Interfaccia doppio drive 120.0(X)
Espansione 16 K RAM 150.000
- Costo Basso
- Lettere minuscole
- Tastiera con pad numerico + i segni
delle operazioni
- Repeat automatico
- Set di tasti funzionali per l’esecuzione
immediata dei principali comandi
- Diretto controllo del cursore
- Zoccolo per memoria EPROM
- Disponibilità del sistema in versione
open frame o vestita in più
configurazioni
Compatibile Apple ^
SIPREL s.r.l. Via Di Vittorio, 82 - Tel. 071/804630o- Zona Ind.le Baraccola - 60020 Candia di Ancona
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‘Apple è un marihio Apple Computer
M84, personal plolter Calcomp
La Calcomp è sicuramente nota a tutti coloro
che in qualche modo si interessano di computer
grafica, ma soprattutto nel settore dei grossi e
medi sistemi: fino a questo momento ha infaiii
prodotto apparecchiature di costo notevole,
inaccessibili all'hobbysla o al professionista che
non abbia la possibilità di investire grossi capi-
tali. La casa americana ha ora presentato l'M&4,
che viene definito personal plolter: usa carta A4,
ha 8 penne c può essere fornito di interfaccia RS
232. parallela Centronics 0 IEEE 488. La veloci-
tà massima di scrittura è di 4$ cm'sece la risolu-
zione di 0. 1 mm: il plottcr include un micropro-
cessore Z80 e. grazje al software in firmware,
può tracciare linee, archi, cerchi, sìmboli, carat-
teri, assi eccetera: è anche possibile la variazione
di scala, la creazione di finestre e il funziona-
mento come digitizer (non quando si usa finler-
facciu parallela Centronics, non essendo que-
sl'ullima bidirezionale). L'M84. costruito con
gli standard qualitativi delle realizzazioni più
costose della stessa casa, ha un prezzo al pubbli-
co dell'ordine di Ire milioni c mezzo.
Per ulieriori in/brma:wni.
Pai. FI - 20090 .'Hilanofìorì As.iago ! Mh
Casio: portatile FP-200
Allo SMAU la Ditron ha esposto l'KP-2(X). il
portatile della Casio. Usa un 8(X:85 (CMOS
compatibile con lo Z80) ed ha 32 K di ROM
(espandibile a 40 K)e 3 K di RAM (espandibile
a 32 K). La tastiera è standard con tasti funzio-
ne. il display LCD mostra 8 linee da 20 colonne
« 160 x 64 pumi in modo grafico. Il prezzo è
imcressanic. 636.000 lire. L'espansione 8 K di
RAM costa 113.000 lire, l'interfaccia RS232
1 29.000 (la parallela è di serie). È possibile colle-
gare un minifioppy da 70 K (874.000 lire) e una
stampante ploltante a 4 colori (405.000 lire);
sarà presto disponibile anche il lasiierino nume-
rico. Fra le altre novità esposte il PB-300 che
avevamo già annuncialo nel numero scorso,
praticamente un PB-tOOcon espansione e slam-
software scientifico
PACKAGE
INGEGNERIA CIVILE
ANALISI STATIGL E DINAMIGL
CON IL METODO DEGÙ ELEMENTI
ONITI:
• snurture inreloiore pione e spozioli
• smjtnjre rencolon pione e spozioli
• Trovi su suolo elosnco
• piostre inflesse
• losrre
• srrurrure in profilo sortile
VERIFICHE E PROCEDO DI SEZIONI DI
FORMA QUALSIASI IN CALCESTRUZZO
ARMATO SOCGEDE A PNLS50
FLESSIONE DEVIATA
PROCEDO £ DISEGNO AUTOMATICO
DELLE ARMATURE MHALLICHE DI
TRAVI IN CALCESTRUZZO ARMATO
PROGRAMMI SU SPECIFICHE DEL
CLIENTE
coronerisriche dei progrommi
• funzioni di inpur rromite tobelle per
un focile eccesso e modifico dei don
• gesnone ouiomonco degli orchivi di
don
• srompe fmoli impogmote corredoie
di inresTQZione
• grafici dello mesh
• diogrommidellesolleorozioniedel-
le deformazioni con hordcopy su^
sTomponre
• l2Kbyre di rounnes in Imguoggio
mocchino per ogni progrommo
• procedure inrerortive
sono gio disponibili per
APPLE II
I primi progrommi del podsoge
di ingegneria civile
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11 computer più venduto nel mondo
£. 99.000
li prf/zo
ù fonipronsivo di IVA
Sempre più difficile scegliere un computer. Tanti
nomi, tante promesse, tanti dubbi. Allora, vediamo
insieme. La capacità, intanto. Spesso si sceglie
un sistema troppo piccolo, che non può crescere,
solo perchè apparentemente costa meno. Bene,
Alpha Micro 1000, per esempio, non costa molto
di più di un buon "personal", ma se solo avete
bisogno di due posti di lavoro Alpha Micro costa
meno. Fai due conti e vedi cosa ti conviene.
Altri, invece, scelgono sistemi inutilmente grandi
e costosi. In questo caso non solo si spende di più.
ma si ha una potenzialità non sfruttabile. È intelligente?
Alpha Micro è una giusta misura: per ogni
necessità ha un sistema di dimensioni adeguate:
da 2 a 60 terminali e da 10 a 3.200 MB. Inoltre ogni
componente della famiglia Alpha Micro è totalmente
compatìbile con gli altri. E allora ? un colpo di telefono:
due minuti per dirti quale è il concessionario più
vicino, un bel po’ di quattrini risparmiati.
SHR s.r.l. Distribuzione esclusiva per l'Italia
via Faentina 175/ A - 48010 Fornace Zarattini (RA)
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ALPHA MICRO?
ALPHA MIGRO
I il bello di un grande computer
senza il brutto dei suoi costì.
Desidero ricevere inforrrìazioni
punie incorporale, e un nuovo pocket più polen-
te di cui erano presemi allo SMAU solo due
proioupi con manuale in giapponese, quindi
non proprio di immediaia comprensione.
Per ulteriori inliirma:ivni
Diiron - fiale Certosa liS. 2IIIS6 Sfilami
Hyperion. portatile IBM compatibile
È importalo dalla Transpan, che lo ha esposto
allo SMAU. questo bellissimo portatile perfet-
tameme compatibile con il personal computer
IBM Usa r8088 (con un coprocessore 8087
aritmetico opzionale), ha 256 K di RAM ( 20
K di RAM video). 8 K di ROM. due miniflopp)
da 3211 K. monitor a fosfori gialli da 7" con 25
linee da 80 caratteri (e memoria video da 5 pagi-
ne). grafica 640 x 250 punti (o 200 pumi per la
compatibilità IBM PC), f- dotato di interfacce
senalc c parallela, orologio interno, generatore
di suoni. Come sistema operativo usa ovvia-
mente l'MS-DOS. come ITB.M.
Per ulteriori iiilorniazioni:
Transpurt - C.so Sempione 7S. Sfilano
NCR: il Tower affianca
il personal Dedsion Male
Il Dccision Mute V è basalo su uno Z80 e un
8088. ha64 Kdi RAM espandibilea 512 K.32 K
di memoria video (96 K nella versione a colori).
4 K di ROM. Il video é da 12“ con 24x80
caratteri e 640 x 400 punti in modo grafico; la
tastiera è separata con 20 tasti funzione. Come
memoria di massa può usure minifloppy da 320
K (uno 0 due integrali ne! mobile) e.o Winche-
ster da IO M: l'espandibililà massima è a 30 MB.
Come sistemi operativi accetta il CP'M-80, il
CP M-86 e l'MS-DOS, Il prezzo è dell'ordine
dei 4 milioni e mezzo nella versione monocro-
matica con due minifloppy,
Il Tower 1632. presentato in una conferenza
stampa nel corso dello SMAU, ha un'architettu-
ra a 16 bit con il Motorola 68000; la capacità
della RAM va da 512 K a 2 M: la memoria di
massa può essere costituita da minifloppy o
hard di.sk fino ad un massimo di 80 megabyie. Il
sistema operativo è l'Unix, ormai praticamente
uno standard per i 16 bit. Il Tower è anche
caratterizzato da un'estetica mollo curala, tanto
da essere incluso fra i finalisii del premio Smau
Industriai Design.
Sempre allo SMAU. è stata presentala (funzio-
nante) anche la rete Dccision Mate Omnincl.
mediante la quale è possibile collegare più com-
puter (anche diversi) fra di loro.
Per ulteriori informazioni-
NCR • fiale Cassala 22, 20143 Sfilano
Onyx continua con Strhold
Onyx. uno dei marchi importati dalla Irei Infor-
matica. ha trovato una sua collocazione dopo
che la Apple Computer aveva acquistato, come
annuncialo nel numero scorso, una parte del
pacchetto azionario della società di Reggio Emi-
lia. Il nuovo Importatore è la Strhold. sempre di
Reggio Emilia, alla quale è passata in pratica
anche la parte di staff che si occupava di Onyx
aH'intemo della Irei. Non dovrebbe esservi
quindi alcun problema di continuità, visto an-
che che per una sorta di "gentlemcn's agree-
ment" lo stand Strhold alio SMAU era stato
ricavato tagliando... una fella dello stand Irei.
Per ulteriori injarmazioni:
Strhohl- Via A. Cipriani 2. 42100 Reggia Rmiliu
General Proces,sor; GPS4 Kuro, ecc.
In una conferenza stampa qualche giorno prima
dello SMAU, la General Prwessor ha presenta-
to in anteprima le novità esposte alla ra.sscgna
milanese. La nuova versione del OPS4. denomi-
nata Euro, c completamente reingegnerizzuta
rispetto alla precedente. Ci sono due micropro-
cessori. uno dei quali è usato r>er il video c l'I O.
con sensibili vantaggi per la velocità sia dell'ela-
borazione sia del display. Il video è stalo dolalo
di attributi, quali la sollolincaiura, il reverse, la
mezza intensità, il lampeggìo e caratteri giganti:
è stalo aggiunto l'indicatore acustico, ampliato
il buffer di tastiera, aumentala la capacità delia
memoria passata da 192 a 256 K con controllo
di parità. La costruzione, altra novità di rilievo,
è su schede formalo Eurocard. quindi la manu-
tenzione è mollo più facile c rapida.
Novità anche per quello che riguarda la memo-
ria di massa: la GP è divenuta disinbutncc
esclusiva per l'Italia delle unità prodotte dalla
inglese Vermont Research. I'8520 da 2t) mega
1 1(1 fissi e IO rimuovibili) e l'KSlO da 10 mega
rimuovibili. Il rimuovibilc c costituito da una
cartuccia, con tempo di back-up di soli due mt-
nuli: si trulla di prodotti molto affidabili, che
infatti hanno trovato impiego anche in campo
militare, che utilizzano una tecnologia derivala
dalla Winchester ma modificala in alcuni parti-
colar!; le testine sono Ire volte più disiami dal
disco c non toccano mai la superficie, neppure
nelle apposite zone di atterraggio dei Winchester
la disco fermo le testine vengono estratte); i freni
per il trasporto sono clellromagnelici ed auto-
matici. nel senso che entrano in funzione ogni
volta che l'unità viene scollegata dalla rete di
alimentazione- 1 drive VCR possono essere col-
legati ovviamente al GPS4 c. tramite opportune
interfacce distribuite anch'esse dalla GP, al per-
sonal computer IBM. al Digital e all' Apple. Infi-
ne, la GP ha presentato un registratore di cassa
"pensato" per il mercato italiano, caratterizzato
da una legislazJone che quanto meno può defi-
nirsi stravagante. Può essere un registratore di
cassa collegato ad un elaboratore centrale
IGPS4 0 no) 0 indipendente, stand-alone. La
caratteristica è che in Eprom è stala incorporala
una procedura di magazzino (denvaia dai pro-
grammi per GPS4) in modo che introducendo il
codice deU'oggeilo venga uuiomulicumenie ag-
giornato l'archivio. Si può quindi slampare la
situazione di magazzino e volendo il vendulodcl
giorno, articolo per articolo: i 14 tasti di funzio-
ne possono essere definiti a piacere dell'uienlc.
per le operazioni più frequenti. In memoria c'è
spazio per CI rea 4500 fra articoli di magazzino e
movimenti giornalieri lo comunque prima di
uno scarico); e anche pwssihile collegare una
susEffisa SRL
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penna ottica capace di leggere codice a barre
UBC. La tastiera è la stessa del GPS4. il video é
ovviamente mollo più piccolo ed é incorporata
una slampanlina per lo scontrino. È da notare
che c più semplice avere a che fare con una
tastiera standard ASCII, quale quella di un
computer, che con quella di un registratore dì
cassa, piena dì tasti dedicati.
Per ulteriori informazioni:
General Processor - Pia de! Parlamento Europeo
9a, 50010 Badia u Settimo iF/i
Fotorex presenta Seiko allo SMALI
Dal 1° settembre la Fotorex distribuisce in esclu-
siva per l'Italia ì computer della Seiko. I modelli
della serie 8600. i cui prezzi sono attualmente in
fase di definizione, sono stati esposti allo
SMAU. L'unità centrale é basala sul micropro-
cessore 8086 e comprende l6Kdi ROM e 128 K
di RAM espandibili a $12. Come memoria di
massa usa minifioppy da 6$$ K o miniwinche-
sier da IO megabyle. con sistema operativo
CP/M-86 o MS-DOS (MP/M-86 o OASIS-16)
nelle versioni multiuteme (fino a 4 posti di lavo-
Per ulteriori informazioni:
Fotorex
ria Fiume 48. 20099 Se.UO S. Giovanni iMIl
Lifeboat in Italia
La Ltl'eboat è nota da tempo come uno dei mag-
giori distributori a livello mondiale di software
prodotto per il sistema operativo CP.'M della
Digital Research e. più recentemente, CP,'M-86
iDigital Research! e MS-DOS (Microsoft) nel
settore dei 16 bit. La sede della società è a New
York, ma vi sono numerose filiali anche in Eu-
ropa. È nata ora la Lifeboat Associates Italia,
che distribuirà e supporterà nel nostro paese t
prodotti in catalogo della Lifeboat: secondo
quanto è stato anticipato sarà curata, almeno
per I prodotti a maggior dilTusione. anche l'ita-
lianizzazione del software. A causa della sua
recentissima costituzione, la società non ha tro-
vato spazio neH'ambilo dello SMAU e. in con-
comitanza. ha esposto nei locali del Centro
Commerciale Americano, nello stesso padiglio-
ne della Fiera che ospitava lo SMAU.
Per ulteriori informazioni:
LUchoat Associates Italia
i'ia Carpaccio 12, 20IJ3 Milano
Telcom:
varie novità e un premio al design
La Telcom ha presentato allo SMAU numerose
novità: la più interessante è forse la stampante
Juki: giapponese, a margherita. 20 caraiterri al
secondo. IO. 12 o 15 caratteri per pollice, com-
patta. silenziosa e. soprattutto, economica:
I. .150.000 lire al pubblico. Il word processing in
lettcr quality sembrerebbe a questo pumodiven-
tarc davvero alla portata di lutti. Sempre nel
settore delle stampanti sono stati presentati i
modelli della Mitsui, sempre giapponese, ad
aghi, da 80 e 132 colonne con velocità di 120 e
160 caratteri al secondo. Altro risultato impor-
tante per l'azienda, è stato annunciato l'accordo
con la Taiung di Taiwan per la produzione di
video terminali su speciTichc suggerite dalla Tel-
eom stessa oda altri suoi partner europei. Pietro
Bonoldi. responsabile della Telcom (presente in
SMAU nonostante il lendine di Achille rotto,
auguri!), ha spiegato che una ditta che opera in
un mercato relativamente modesto, come quello
italiano, non può permettersi dì afTidare a paesi
dell'estremo oriente la realizzazione dei prodotti
secondo specifiche dettale non dal produttore
madalia stessa azienda committente, come inve-
ce può facilmente avvenire per cosiruilori e as-
semblatori americani. Per questo si c scelta la
strada di riunirsi in un certo numero di operato-
ri europei, in modo da formare una specie di
pool. La serie dì terminali 4200 della Telcom
comprende cinque modelli, capaci di emulare
lutti gli standard più dilTusi: sono dotali dì mo-
nitor orientabile, tastiera separala, buffer dati
da 2 K e uscita stampante. Fra gli altri prodotti
da segnalare nello stand, la gamma completa di
minìfloppy e miniwlnchester slìm-line, di spes-
sore circa metà dei corrispondenti prodotti nor-
mali. Infine particolare soddisfazione ha procu-
rato la vìncila di uno dei premi SMAU Indu-
striai Design con i moduli e soitosisiemi DSD
per Digital Equipmeni e Mulltbus (nella foto):
denominati STAT-PAC, possono contenere
unità centrali o di memoria di massa (mini-
floppy. floppy, nastro streaming. Winchester).
Per ulteriori informazumi.
Telcom - Fia M. Civitali 75. 20148 Milano
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accanto alla vostra scrivania_„,_^
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e d ^ubìt(^ otrete usarlo, anche se nm sà^te da che
pane girarvi nelfintricato linguaggio dei computer.
Andamento del fatturato, pianificazione pubblicitaria,
calcolo, situazione di magazmjiEprogrammazione
delle scadenze, contabilità, tuttc^ubitaJTutti i dati decisivi
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Condor: Advance, IBM compatibile
Caralierìzzalo da una linea mollo sonile. l'Ad-
vance 86 é basato su un microprocessore 8086 a
I6bii. lo stesso del personal computer IBM con
il quale è perfettamente compatibile. Ha 128 o
256 K di memoria RAM espandibili a 768 K. 40
K di ROM. grafica a 16 colori 300 x 200 o
640 X 200. altoparlante incorporato, porta per
cassetta, penna ottica, joystick e interfaccia pa-
rallela tipo Centronics; può inoltre essere corre-
dato di coprocessore aritmetico 8087. La tastie-
ra. con 94 tasti di cui 10 programmabili, può
essere riposta in uno scomparto dell'unità cen-
trale, per il trasporto o per proteggerla dalla
polvere. L'uscita video è prevista sia per televi-
sore sia per monitor, in bianco e neroo a colori.
Come memoria di massa esiste l'Expansion Box.
con la stessa linea e le stesse dimensioni dell'uni-
tà base al di sopra della quale viene collocato;
comprende due minifloppy da 320 K ciascuno,
ovviamente compatibili con il PC IBM a livello
di software sia di base sia applicativo; vi sono
anche 4 slot, sempre PC IBM compatibili. I
prezzi sono interessanti; l'86 A costa 1.405.000
lire -I- IVA, rExpansion Box 2.610,000; in tota-
le, quindi, unità centrale, tastiera e minifloppy
vengono a costare 4.015.000 lire (ecostiluiscono
il sistema Advance Modello B).
Per ulteriori informazioni:
Condor Informalics Italia
Via Grancini H, 20I4S Milano
L&L distribuisce Televideo
La L&L Computerà di Bari ha acquisito la di-
stribuzione esclusiva dei prodotti Televideo
System per le reponi Campania. Molise, Puglia,
Lucania. Calabria e Sicilia. Le novità della casa
americana sono un penatile con due drive e
video da 9 pollici, compatibile con tutta la gam-
ma Televidco. e un per.sonal IBM compatibile.
Per accordi con la Telcvideo. la L&L fornirà
direttamente l'assistenza tecnica, sia hardware
sia software.
Per ulteriori informazioni:
LiL Computer! ■ L.go 2 giugno 4. 70I2S Bari
Xerox: 820-11,
con due microprocessori
Come abbiamo annuncialo sul numero scorso,
la Rank Xerox ha presentato alloSMAU l’820-
II. la cui caratteristica fondamentale é quella di
incorporare due microprocessori che possono
funzionare conlcm pera nemenie e indipendente-
mente l'uno dall'altro. Si tratta di uno Z80 e un
8086, quindi é possibile far girare programmi sìa
sotto CP.^M sìa sono CP,<M-86 o MS-DOS. Co-
me opzione c disponibile una scheda grafica da
512x400 punti.
L‘820-ll è stalo esposto con la vecchia carrozze-
rìa. quella del!’820. non con la nuova (mollo più
gradevole) che avevamo avuto occasione di ve-
dere in anteprima qualche tempo fa.
Per ulteriori informazioni:
Bank Xerox - Km A. Costa 17, .Milano
Computer Memotech alia Microstar
La Memotech é ben nota ai nostri lettori sìnclai-
risti per la sua ampia produzione di espansioni e
accessori per ZX. La ditta inglese produce anche
un computer. l’MTX 5(K). che sarà importalo
dalla Microsiar nel cui stand era esposto allo
SMAU. L'MTX-SOO usa uno Z80 a 4 MHz ed
ha 32 K di RAM (più 16 K di RAM video) che
può essere espansa a ben 512 K. In ROM c'è il
Color Basic, l' Assembler e il Disassembler. Il
sistema è dolalo di grafica 256 x 192 punti a 16
colori, con possibilità di creare 8 sprìte e 8 fine-
stre indipendenti. Comprende l'interfaccia Cen-
tronics. due porle analogiche per joystick, porta
pter cartucce ROM (giochi ecc,). uscita video e
monitor, generatore di suoni a 3 voci, porla I O.
interfaccia cassette 2400 baud. La tastiera ha 8
tasti funzione e tastierino numerico. Il video,
che nasce a 40 colonne, può essere espanso a 80
colonne con una scheda aggiuntiva: è inoltre
stata annunciala una unità minifloppy, che uti-
lizzerà il sistema operativo CP/'M. Il prezzo do-
vrebbe superare di poco le 800.000 lire.
Per ulteriori informazioni:
Microstar - Km Caglierò 17. 20Ì25 Milano
Tandy Radio Shack TRS-80 MlOO
Allo SMAU era esposto nello stand Infopass,
uno dei 6 dealer italiani della Tandy Radio
Shack. il nuovo portatile MMX). Le caratteristi-
che sono sosianzialmenie le stesse dell'Olivetti
MIO. a causa del fatto che il fabbricante (giap-
ponese) c lo stesso (ed è lo stesso che costruisce
anche il NEC. che come riferiamo in altra parte
ha prestazioni leggermente superiori quanto a
velocità ed espandibilità). Il display a cristalli
liquidi è da 8 righe per 40 caratteri, con grafica:
vi sono quattro programmi residenti: Text
(word processor, fino a 12 pagine da 60 lince).
Telcom (comunicazione con altri computer).
Addrss (rubrìca). Schedi (agenda per appunti e
informazioni), più l'Interprete Basic Microsoft.
Ilprezzoéintomoal milionec duecentomila lire
più IVA.
Per ulteriori informazioni'
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paperino=pippo + pluto
Il tono scherzoso di questa introduzione
non deve però ingannare, in quanto l'ing.
Nutì aveva cercalo in modo molto pragma-
tico, invitando le ditte a prestare agli inse-
gnanti dei computer, di rispondere alla sfida
lanciata dal calcolatore al sonnacchioso
pianeta scuola. L’elaboratore entra sempre
più a far parte della nostra vita, è necessario
allora far conoscere e, soprattutto, impiega-
re questo strumento nelle aule scolastiche
accanto ai tradizionali sussidi didattici (la-
vagna e gesso in primo luogo, libri di testo,
audiovisivi ecc.) anche perché occorre tener
conto dell'impatto che può avere quella spe-
cie di computer degenerato che è il videogio-
co nei confronti dello scolaro o dell'adole-
scente.
Se il gioco, inteso come attività non im-
mediatamente produttiva ma finalizzala al-
l'apprendimento e allo sviluppo delle capa-
cità inlelleiluali, assume una grandissima
rilevanza educativa, non altrettanto può es-
— Cercherò dì procurarle un homc com-
puter — .
Questa, in sintesi, fu la proposta che mi
fece alcuni mesi fa Paolo Nuti. Il direttore
di MCmicrocomputer, alla ricerca di pazzi
scatenali (diceva lui) o di "apostoli" (affer-
mo io), aveva pensato di affidarmi un cal-
colatore per sperimentarne l'uso in una
quinta clas.se elementare.
A 13 anni sono perfelianienle in grado di
analizzare un problema, trovare una solu-
zione e scrivere un programma per il loro
personal computer. Lo dimostrano non solo
i risultati raggiunti nei sempre più numerosi
ed affollati campeggi estivi o nei corsi scola-
stici organizzali in America, ma anche l'età
di alcuni-dei nostri lettori che ci .scrivono
inviando i loro programmi.
Sulla base di precedenti esperienze, nutri-
vamo però la convinzione che già a dieci-
undici anni i ragazzi avessero raggiunto la
capacità di astrazione necessaria per l'uti-
lizzazione attiva del computer, cioè per l'im-
postazione e la stesura di semplici program-
Di fronte alla quotidiana realtà di frotte
di giovanissimi che sanno utilizzare il leleco-
mando-programinahile del televisore o la
macchina da scrivere elettronica meglio dei
propri genitori, per non parlare poi della
pratica imbattibilità nei videogiochi, ci è
sembralo che fosse importante verificare co-
me sin dalla più tenera età fosse in realtà
possibile porsi davanti aH'oggeiio program-
mabile come soggetti attivi e non giù passivi,
padroni della macchina e non già dominali
dalla sua magia.
Per questa verifica chiedemmo la collabo-
razione di alcuni costruttori (in pratica poi
la sola Texas Instruments, cui esprimiamo
nuovamente la nostra gratitudine, ha effetli-
vamente aderito alTiniziativa) perché met-
tessero a disposizione una decina di personal
computer e quella di un certo numero di
maestri di buona volontà desiderosi di verifi-
care le reazioni dei ragazzi di fronte all'og-
geilo programmabile.
Non lutto è andato liscio come avremmo
voluto: i TI 99J4A sono arrivali un po' in
ritardo, altre due macchine non sono arriva-
le affatto, qualche insegnante ha protestato
pensando erroneamente di aver partecipato
ad un concorso a premi e non, come avevamo
ben chiarito, ad una sperimentazione su basi
del tutto volontaristiche: alcune reazioni di
maestri che hanno ricevuto la macchina non
sano ancora pervenute (approfiiiiama dì
questa occasione per sollecitarle), ma nel
complesso possiamo tranquillamente affer-
mare che l'esperimento è pienamente riusci-
to: posti di fronte al computer i ragazzi,
lungi dalTiniimorirsi. si sono impadroniti
del mezzo mollo più rapidamente di quanto
non fosse naturale supporre: la prima rela-
zione che pubblichiamo, quella delTindiscus-
so pioniere e leader della .sperimentazione
informaiicanellascuolaelemeniare. il Mae-
stro Marmo Coretti di Trieste, risale addi-
rittura ad aprile. Paolo Nuli
36
MCmicrocomputer 23
Paperino = Pippo + Fimo
sere giudicata l'attività ludica intesa in se
stessa, come semplice passatempo. In altri
termini, il calcolatore deve essere utilizzato
in modo attivo, non essere subito passiva-
mente. Le strade pullulano di giovanissimi
esperti geltonatori di "Space Invaders", la
scuola allora non può più posticipare il pro-
prio intervento educativo.
Alla luce di queste considerazioni, supe-
ralo il primo momento di entusiasmo, su-
bentrò in chi scrive una fase di riflessione, in
quanto era necessario operare una scelta
precisa: in quale modo utilizzare l'elabora-
tore nella scuola primaria?
Una prima ipotesi operativa avrebbe po-
tuto essere quella di impiegare il calcolatore
f)er l'istruzione assistita (C.A.I .). Questa so-
luzione è stata quasi subito scartata perché
il TI 99/4A non é il PLATO! Inoltre, osser-
vazione ben più importante, utilizzando il
computer in questo modo lo scolaro si sa-
rebbe limitato a premere dei tasti per fornire
una risposta, sperabilmente giusta, ai quesi-
ti posti dal calcolatore, ma in realtà non
avrebbe potuto comprendere cosa fosse re-
almente l'elaboratore e quali altre possibili-
tà di utilizzazione avesse.
L'allievo, insomma, si sarebbe compor-
tato un po' come chi legge un libro: pur
traendo profitto dal contenuto, con la sola
lettura non si riesce a scrivere un altro libro.
C’é anche un altro fattore importante da
tener presente. L'insegnante, di fronte al-
l'errore commesso dall’alunno, può spesso
intuire le cause dello sbaglio e di conseguen-
za può indirizzare l'allievo versola formula-
zione della risposta esatta. Il calcolatore
Invece non possiede questa capacità, o se la
possiede in minima parte ciò edovuto solo a
maxi-programmi, scrìtti in modo tale da
tener conto di tutti ì possibili tipi di errore o
di risposte diverse egualmente accettabili.
Per un calcolatore Giuseppe Garibaldi e
Garibaldi Giuseppe non sono la stessa per-
sona, ma due diverse "stringhe”!
In ultima analisi, con il C.A.I. si corre il
rischio, come segnalato da Seymour Paperi,
che sia il computer a programmare il bam-
bino e non, come dovrebbe essere, il contra-
Anche se è possibile una forma di appren-
dimento mediante il calcolatore, come si
vedrà di seguito, tuttavia mi sembrava di
intravedere una diversa possibilità di utiliz-
zo del computer in classe: perché non inse-
gnare ai bambini come programmare un
calcolatore, anche per sfatare il mito che
questa attività fosse riservata solo a tecnici
"superman”?
Questa proposta didattica potrebbe sem-
brare troppo ambiziosa e al di fuori della
portala degli scolari. Alcuni esperti di infor-
matica sono contrari all'introduzione delle
tecniche di programmazione nella scuola
elementare, in quanto ci può essere il rischio
di privilegiare le capacità analitiche e logi-
che a scapilo di altre, ugualmente impor-
tanti, che devono essere ancora sviluppate
(es. abilità dì comunicare mediante il lin-
guaggio naturale e in altre forme). Inoltre,
non potrebbe essere prematuro rintrodurre
alle elementari dei concetti astratti come
quelli di variabile e di assegnazione?
Per quanto concerne il primo punto, c'è
da rilevare che alla scuola "Fomis", dove
l'esperienza è stata attuata, le attività con il
calcolatore si sono svolte come prolunga-
mento del normale orario scolastico. Ilcur-
ricolo scolastico non ha subito variazione
alcuna ed accanto alle tradizionali attività
formative della personalità ne è stala pro-
posta un'altra formativa anch'essa ma non
tradizionale.
Alla seconda puntualizzazione si può ri-
spondere dicendo che fin dai primi mesi di
scuola lo scolaro deve compiere delle astra-
zioni, in quanto viene a trovarsi inevitabil-
mente di fronte ai simboli e alle convenzio-
ni. Ad esempio, per imparare a leggere, l'a-
lunno deve decodificare dei segni conven-
zionali (le lettere dcH'alfabeto) in suoni e, in
seguito, compiere un'operazione di sintesi
per comprendere ciò che ha ietto. Questo
processo di apprendimento è certamente
complesso, tuttavia la maggior parte dei
bambini é capace di attuarlo e proprio per
preparare il bambino ad affrontare queste
difficoltà gli insegnanti propongono gli
esercizi-gioco che hanno la funzione di in-
trodurre gli scolari al "mondo dei simboli".
Alla fine del secondo ciclo gli alunni posso-
no cosi risolvere anche enunciati aperti del
tipo □ -l-(3 X ^)= 12, dimostrando di
possedere notevoli capacità di astrazione
poiché, in definitiva, i simboli del quadrato
e del triangolo rappresentano delle inco-
gnite, dei numeri, il percorso logico da
compiere per comprendere il concetto di
variabile è quindi molto breve.
C'è anche da aggiungere che l'analisi dei
problemi da risolvere, attuata mediante la
tecnica dei diagrammi di flusso, è alla por-
tata dei bambini. Esperienze condotte in
diverse scuole elementari l'hanno ormai
dimostrato. Se si tiene conto poi che non è
difficile "tradurre" un fiow-chart in BA-
SIC, si può comprendere come la tentazio-
ne di insegnare questo linguaggio dì pro-
grammazione ai bambini fosse piuttosto
forte (fig. 1). Il BASIC presenta infatti
questo grosso vantaggio: anche conoscen-
do solo una manciata di istruzioni (IN-
PUT. assegnazione. PRINT. IF....THEN,
GOTO. EN D) lo scolaro è messo in condi-
zione di tradurre le proprie ideazioni, di far
corrispondere il rombo di decisione e la
freccia iterativa ad un programma, dì dia-
logare con il computer.
Non possono, a questo punto, sfuggire
le implicazioni di ordine didattico e psico-
logico. Anche scrivendo soltanto un sem-
plicissimo programma lineare, l'alunno in-
staura un rapporto attivo con il calcolato-
re. poiché impara ad usare un nuovo tipo
di linguaggio, un linguaggio artificiale che,
a difTerenza di quello naturale cui è abitua-
to. non ammette né ambiguità né impreci-
MCmicrocomputer 23
37
sione ulL'una. Il compuier costrìnge l'alun-
no ad essere esatto, a non sottintendere
neanche il più insignificante (per l'intelli-
genza umana) passaggio logico, al rigore.
Dialogando con il computer é necessario
pensare prtma e agire poi.
Tutto sommato, a leggerle, queste po-
trebbero sembrare "cose da pazzi", ma
l'innovazione educativa é sempre un po’
pazzesca, perché è un vero e proprio salto
nel buio. L'iniziativa tuttavia non poteva
nuocere in alcun modo agli scolari. In fin
dei conti, se l'impresa poteva risultare
troppo ardua si poteva abbandonarla, uti-
lizzando il calcolatore diversamente. Rac-
colto il coraggio a due mani e stesa la
programmazione educativa, si cominciò.
All'inizio deiresperienza. in settembre,
furono riprese le tecniche di analisi dei pro-
blemi. Non ci furono particolari difTicolià
da superare in quanto gli scolari, fin dalla
terza elementare, erano abituati a scrivere
dei flow-charl per illustrare la risoluzione
dei vari problemi, cosi come fu abbastanza
agevole far tradurre il diagramma di flusso
in un “linguaggio a salti" in cui erano già
presenti le parole riservate proprie del BA-
SIC- Furono proposti agli alunni molti di
questi esercizi, anche perché il tanto sospi-
rato compuier non si decideva mai ad arri-
vare. Tutto il tempo dedicato alle esercita-
zioni non fu però speso inutilmente: come
avrei potuto verificare successivamente,
proprio l'acquisizione di queste tecniche
costituisce un pre-requisito fondamentale
per poter utilizzare il linguaggio BASIC.
Un semplicissimo sussidio didattico, rea-
lizzato con cartoncino c dei bicchierini di
plastica (quelli del caffè) è poi servilo egre-
giamente ad introdurre i concetti di varia-
bile e di assegnazione (fig. 2). Dei gettoni
(la concretizzazione dei numeri) collocati
nei bicchierini a destra dovevano essere
trasferiti (assegnati) ne! bicchiere posto a
sinistra della “macchina per trasformare"
seguendo le indicazioni dell'espressione
scrina in basso. Gli scolari si sono molto
divertili ad eseguire questi esercizi, soprat-
tutto quando si trattava di attribuire il no-
me ai bicchierini (variabile).
Un'alunna ha proposto di battezzare le
variabili con nomi disneyani quali PIPPO.
PLUTO. PAPERINO. Visto che il TI-99
accetta nomi di variabili lunghi fino a 15
caratteri, perché non farlo"?
Alla lunga risultava però noioso battere
in tastiera dei nomi cosi prolissi. Gli scolari
cominciarono allora ad usare nomi ancora
fantasiosi, ma più brevi: BUM. JIM. FOX.
VACK ecc.
Infine venne “scopena" la soluzione più
economica, quella di assegnare alle varia-
bili un codice mnemonico ricavalo dalla
lettera o dalle lettere iniziali della grandez-
za considerata. Cosi, ad esempio, peso net-
to diventò PN. peso lordo PL. tara T ecc.
In questo modo, e con buona pace di alcu-
ni teorici deireducazione e dell'informati-
ca. gli scolari dimostrarono di poter rag-
giungere un buon grado di astrazione, pur-
ché si procedesse con gradualità. Natural-
mente lo strumento aiTascinò i bambini:
una volta introdotto il programma il calco-
latore poteva eseguire le operazioni più
noiose (come quelle con i cosiddetti “nu-
meri decimali") in un tempo brevissimo,
ponendo anche delle domande all'operato-
re- Tuttavia, a differenza di troppi adulti,
gli scolari erano ben consapevoli che il
computer obbediva soltanto agli ordini
impartiti dall'operaiore umano. Cominciò
cosi quella che in seguito ho definitola fase
del "computer selvaggio". Gli alunni più
pronti infatti desideravano delle risposte
ben precise a quesiti del tipo: — Quali
istruzioni sono necessarie per eseguire il
rombo di decisione? E per eseguire la frec-
cia (iterativa) come si deve Fare? - . Dopo
qualche tempo la mia cattedra fu ricoperta
da parecchi programmini interessanti. Ciò
che stupiva, soprattutto, era il fatto che gli
alunni fossero capaci di trovare delle appli-
cazioni pratiche alle loro conoscenze di
programmazione. Accanto ai programmi
di geometria c'erano quelli di botanica, le
micro agende telefoniche ecc.
Anche se questi semplici programmi co-
stituiti da un paio di INPUT, qualche sal-
to. un pizzico di assegnazioni ed una spruz-
zata di END potrebbero sembrare, ad un
informatico esperto, ben poca cosa tutta-
via é da prendere in debita considerazione
il processo cognitivo che sottosta a queste
realizzazioni. Infatti, prima di scrivere
qualsiasi programma (anche minimo), lo
scolaro deve:
— analizzare il problema e trovare i dati
— scrivere il diagramma di flusso per
illustrare il procedimento di risoluzione
(algoritmo)
~ separare i dati in entrala da quelli
utilizzati in corso di programmazione e da
quelli che otterrà in uscita
— - tradurre il flow-chart nel linguaggio
di programmazione.
È anche interessante notare il nuovo ti-
po di rapporto che l'alunno instaura con
l'errore. In tempi non molto lontani l'erro-
re. segnalalo sui quaderni con vigorosi
traiti di matita rossa o blu. era vissuto
spesso come un segno della propria inca-
pacità. L'errore di programmazione non
diventa invece un'esperienza mortificante,
in quanto é la stupida macchina che non ci
ha capilo, non siamo stati noi che abbiamo
"veramente'' sbaglialo. Inizia cosi una sfi-
da Ira l'ottusità elettronica dello strumen-
to e la capacità del cervello umano di risol-
vere i problemi. Quando il computer forni-
sce risultati chiaramente "sballali" o il pro-
gramma si inchioda segnalando sullo
schermo del televisore un inequivocabile
IHCORRECT STATEMENT ciò signifi-
ca che il ragionamento fatto non é accetta-
bile e scatta ncll'alumio il meccanismo di
feed-back. In altre parole, il bambino deve
riconlrollare passo passo il proprio proce-
dimento logico e scoprire dove e perché ha
sbagliata. Proprio la consapevole/za di
aver commesso un errore permette all'a-
lunno di imparare. Del resto, già lo psico-
logo Crowder affermava che l'errore, pur-
ché venga segnalato imniedialantenle (co-
me fa il calcolatore), può assumere una
valenza positiva. Il vecchio, saggio prover-
bio "sbagliando s'impara” trova riscontro
anche utilizzando il compuier. Proprio
programmando e commettendo degli ine-
vitabili (sopratluKo all'Inizio) errori, gli
allievi si abituano a formulare delle ipote.si
ed a verificarle. Come ha afl'ermalo Robert
Sherwood. si può imparare con il calcola-
tore. In definitiva, i miei alunni hanno co-
minciato con l'imparare il calcolatore,
hanno comincialo cioè ad usure le regole
del linguaggio di programmazione ed in
seguilo il computer ha insegnato loro ad
apprendere- E questo mi sembra molto im-
portante. Per dirla con Guilford. i miei
scolari hanno spesso "giocalo con le idee",
progettalo un percorso logico per raggiun-
gere un cerio risultalo prefissalo. Va inol-
tre ricordalo che progettare significa anche
saper prevedere delle alternative possibili
seguendo contemporaneamente sequenze
diverse. Il computer può così diventare un
mezzo per accelerare il processo dello svi-
luppo inielleiiivo.
Il calcolatore si è rivelato uno strumento
utile anche durame un'altra fuse dell'ap-
prcndimemo. quella in cui una voliu acqui-
site delle conoscenze, è necessario consoli-
darle mediante adeguati esercizi applicaii-
MCmicrocompuier 23
NTERNATIONAL
c
ÌOMPUTER
YSTEMS
VI. Di norma queste esercitazioni sono ac-
cettate malvolentieri da qualsiasi scolaro o
studente poiché manca una vera e propria
motivazione. Oltre ad essere noiosi, questi
esercizi talvolta non producono i risultati
sperati. Ammettiamo. p>er esempio, che
qualcuno ritenga vero che 7 + 6=14. Se
vengono assegnate delle addizioni, davanti
a questi due fatidici numeri scatterà ripetu-
tamente il meccanismo “scrivo quattro e
porto uno", con il risultato che l'errore
verrà consolidalo. Il calcolatore può inve-
ce segna lare immediatamente se la risposta
é inesatta. Mediante opportuni semplici e
piccoli (misurali in termini di byte) pro-
grammi il computer è stalo trasformato in
una specie di super lavagna elettronica in
grado di proporre degli esercizi e di con-
trollare le risposte. In pratica tutti gli alun-
ni hanno accettalo questo sistema di con-
trollo. poiché ogni alunno cercava in realtà
di battere la macchina. Un esempio. Quan-
do abbiamo collaudalo un programma per
il controllo delle tabeiline della moltiplica-
zione. gli scolari hanno voluto introdurre
nel computer le tabeiline dei 1.1. 14. ISecc.
In un'altra occasione un alunno ha voluto
calcolare a mente il cubo di 1 5, riuscendo-
ci. proprio perché c'era una motivazione:
quella di "vincere" il calcolalorc.
Desidero rilevare, u questo punto, che il
calcolatore non é staio impiegato per l'i-
struzione programmala (C.A.I.). ma come
semplice "controllore elettronico", come
un tutore al silicio.
Un altro tema toccato nella sperimenta-
zione è stalo quello della simulazione. Co-
sa succede se. per ipotesi, in un'isola disa-
bitata dall'uomo vengono lasciati in liber-
tà volpi c conigli? Qual é la proporzione
giusta tra volpi e conigli per ottenere l'e-
quilibrio ecologico?
Il calcolatore é servito proprio a far sco-
prire ai bambini che l'equilibrio ecologico
poteva essere paragonato più ad un pendo-
lo che ad una bilancia. Il computer infatti
rivelava che se il numero delle volpi dimi-
nuiva. aumentava quello dei conigli.
Ben presto però il fenomeno si capovol-
geva. senza che nessuna delle due specie si
estinguesse, purché i gruppi dei due anta-
gonisti fossero numericamente proporzio-
Come si può dedurre da queste note, il
computer può trovare molte applicazioni
nella scuola, compresa quella elementare.
Certamente non basta dedicare al calco-
latore solo un po' dì tempo, in quanto l'uso
di questo strumento non è immediato. Co-
munque. anche se per “conoscere" un cal-
colatore bisogna spendere delle energie e
gran parie del proprio tempo libero, i risul-
tati che si possono ottenere ripagano am-
piamente queste "fatiche”.
Quello che conta, soprattutto, è conti-
nuare queste esperienze ed allargarle sem-
pre di più. La mia avventura personale
continuerà: il LOGO bussa ormai alle por-
te. Quando arriverà la cartuccia SSS della
Texas... Ma questa è un'altra storia. La
racconterò in seguilo. Lo prometto. MC
Come ti programmo il computer
Alcuni dei programmi scrini dagli alunni di Marino Carelli. Si notino le date e la
rapidissima progressione con cui dal calcolo de! perimetro di un triangolo ( 1°
febbraio) si passa ad una incredibile "agenda telefonica" (9 aprile).
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J40 £NJ)
MCmicrocompufer 23
41
CPU
R680S
ROM
16K Bytes
Io oggi ho scelto MPF I
E sono soddisfatto.
MPF n rutUizzo dappertutto. È
leggero, compatto, grande come
una agenda. Con lui oggi muovo
i primi passi nell’affascinante
mondo dell’informatica. Sono si-
curo che insieme a me crescerà
e sarà capace di aiutarmi do-
mani nel mio lavoro. Un semph-
ce video-gioco, un valido tome
computer, un indispensabile
personal? Lo decido io! E questo
mi soddisfa.
MPF II ha una struttura molto com-
patta e si avvale di soluzioni hard-
ware originali ed espandibili. La più
immediata è la tastiera esterna la
cui connessione all'unità centrale è
molto semphce.
Inoltre una serie di opzionali (disk
drive, stampanti termiche, stampan-
ti su carta normale, sintetizzatore
vocale, monitor di formati diversi e con diversi tipi di fosfori, interfaccia seriale RS232C.
joy-stick, generatore di suoni ed altro ancora) con ì quali trasformi il tuo home computer
in un personal professionale. Vuoi potenziare il tuo sistema informativo? Non devi rico-
minciare da capo. Sono tanti i connettori sui lati dell’MPF n che permettono di espanderlo
fino a configurazioni estremamente potenti e già tutte attuabili.
Scegli tul
Così hai la possibilità di divertirti, di studiare, di imparare il linguaggio Basic, sempre più
importante. MPF II è accompagnato dai manuali d’uso e dal manuale di programmazione
Basic tutti in lingua italiana. Un comodo ausilio di lavoro.
n software è ampio e completo nelle tante cassette, nei dischi, nelle cartucce che vengono
fornite insieme ad MPF n. È inoltre possibile accedere alla vasta bibliografia di program-
mi esistenti per la sua compatibilità di Basic...! MPF n. non scordiamolo, è dotato della ta-
stiera incorporata e della scheda colore già installata. Tutto viene soddisfatto, i tuoi desi-
deri, i tuoi giochi, le tue necessità, i tuoi lavori, la tua creatività. Pensa a qualcosa di
grande per te, senza credere di sognare. MPF n è piccolo, leggero, ma ha grandi capacità
di memoria e d’uso. Noi lo chiamiamo “l’investimento espandibile". E tu? Sceglilo e sarai
al centro dell’attenzione di tutti.
Nella sua simpatica e morbida borsa da viaggio, insieme con tutti i componenti del siste-
ma, viene sul lavoro, torna a casa, ti aiuta nello studio. Insomma MPF n è una scelta che
ti dà soddisfazione, un sicuro investimento produttivo.
[. n mio primo ed unico computer.
'WWm
. M-s
Caratteristiche
L'unità centraJe ha una tastiera al-
fanumerica di 49 tasti multifunzio-
ne con i quali c’è la possibilità di ge-
nerare 153 codici ASCII.
È possibile il completo controllo del
cursore tramite 4 appositi tasti. Lo
schermo visualizza S4 righe per 40
colonne. Lavora con un set di carat-
teri ASCII maiuscolo e caratteri gra-
fici speciali (50) raggiungibili dalla
tastiera tramite il CTRL-B.
È disponibile una grafica contempo-
ranea in g risoluzioni, high con
280x192 punti e low con 40x48 pun-
ti, a colori, È possibile miscelare te-
sto e grafica.
n microprocessore è 0 6502. Sulla
ROM è disponibile l’interprete Basic
ed un monitor con disassembla-
tore per programmare anche in linguaggio macchina. L’altoparlante è presente.
L’unità centrale ha ben 64 K di memoria RAM dinamica e 16 K ROM. L’apposito slot porta
all'esterno il BUS dati e indirizzi oltre ai segnali di controllo di tutto il computer. È possibi-
le collegare interfacce e periferiche di tipo più svariato. L’unità centrale viene già fornita
con un interfaccia parallela per stampanti entro contenuta.
MICRO-PROFESSOR
l’investimento espandibile
Scrivici per ulte-
riori informazio-
ni e per sapere
dove puoi trova-
re MPF li vicino
Co^ome .
Indirizzo _
DlulTEK cnmpuTER
Ufficio Vendite
Via Marmolada. 9/U 43058 SORBOLO (Parma)
Tel- 0681/69638 Telex 531063
TEXAS INSTRUMENTS
CC-40
L'annuncio ufjìciale della Texas Insiru-
ments. riguardo al nuovo Compaci Compu-
ter 40. è slam dato il 6 gennaio scorso duran-
te il Consumer Electronics S/ioir di Las Ve-
gas: noi certamente pensiamo sia stato un
pura caso che la dilla statunitense abbia
scelto il giorno deU'Epifania per questo an-
nuncio. ma sedò non fosse, la Befana italia-
na dei computer ha nuovamente dimostrato
che ha bisogno perlomeno di 7-8 mesi per le
consegne dei suoi doni.
L'arrivo del CC-40 è stato comunque at-
teso con notevole curiosità sia da parte degli
operatori che degli utenti stessi; curiosità
probabilmente nata anche dal fatto che la
Te.xas. dopo tanti anni e dopo aver rinuncia-
lo a produrre la TI-88. annunciala nel mag-
gio dell'82. abbandonava la caratteristica
sigla TI per i suoi prodotti, passando a que-
sta nuova CC. Questo voleva forse stare ad
indicare l'inizio di un nuovo capitolo nella
produzione del colosso USA? In effetti, quel
fatidico giorno dell'annuncio ufficiale, il
CC-40 era stato definito "il primo membro
di una nuova famiglia di computer portati-
li". per cui la curiosità veniva ancor più
alimentala.
La collocazione del CC-40 come compu-
ter portatile è comunque piuttosto generica:
anche T Epson HX-20 è portatile, come pure
10 è la piccola Casio PB-lOO a l'HP 75.
D 'altronde il CC-40 non è un "pocket" come
11 PC-UiOO Sharp, perché in la.vca proprio
non ci sta. per cui u questo punto abbiamo
deciso di adottare la nuova classificazione
ideata dalla Texas: il CC-40 è un "Compaci
Computer". Ma vediamolo ora in maggior
dettaglio.
Di’scri2Ìone
Ad un'occhiata sommaria sembra che i
progeltisli del CC-40 abbiano almeno
strizzalo un po' l'occhio a quelli giappone-
si: l'estetica di questo computer infatti è
mollo vicina a quel "new look" lanciato
dalie industrie del Sol Levante per i pro-
dotti appartenenti a questa categoria, é co-
munque sufTiciente guardare un po' più da
vicino per ritrovare le inequivocabili carat-
teristiche Texas.
Il contenitore in plastica rigida color al-
luminio è accuratamente rìtlnito in tutti i
particolari e comprende, sulla parte poste-
riore. un supporto pieghevole che permette
di collocare il CC-40 in una posizione mol-
to comoda per la digitazione.
Un terzo del pannello frontale é occupa-
to dal grande display da cui. in verità, ci
saremmo aspettati caratteristiche ben più
entusiasmanti. Nei suoi 135x25 mm. il
pannello visualizzatore comprende 31 ca-
ratteri formati ciascuno da una matrice
5x7 (maiuscole e minuscole) e Iti indica-
MCmicrocomputet 23
^0^
tori di uso generale (SHIFT. ERROR.
GRAD. ecc.); purtroppo il display non é
Qttli72abile graficamente in modo comple-
to in quanto un carattere è separalo dall'al-
tro da una colonna di pixel inattivi. Posso-
no essere quindi indirizzabili singolarmen-
te solo i punti di 31 matrici 5 x 8 fra loro
separate. Grazie anche al controllo varia-
bile di polarizzazione del cristallo liquido
posto sulla sinistra del computer, la visibi-
lità del display è abbastanza buona, anche
se non eccezionale.
La parte alta a destra del pannello fron-
tale è occupata dal vano destinato alle
"cartridge". o cartucce, costituite da mo-
duli RAM d'espansione, o ROM conte-
nenti software per vari campi d'applicazio-
ne. Immediatamente sotto questo sportel-
lino sono situati i 4 tasti protetti da pressio-
ni accidentali: BREAK. RUN. ON. OFF.
La metà inferiore del pannello frontale è
interamente occupata dalla tastiera . il pri-
mo "pezzo forte" che incontriamo durante
la prova. Questa consiste di 6S tasti di cui
20 sono disposti sulla sinistra a formare il
tastierino numerico, mentre i rimanenti 4.^
realizzano una tastiera da macchina da
scrivere veramente completa, comprese le
cifre nuovamente riportate sulla prima fila
e la barra spaziatrice di notevoli dimensio-
ni in basso. La digitazione è facile e sicura:
ogni tasto ha l'autorepeat e la pressione di
ognugno di essi comporta un leggero scat-
to che assicura l'inserimento, caratteristico
delle portatili Texas: questo fatto però
comporta la necessità di aumentare legger-
mente la pressione delle dita sulla tastiera,
talvolta rallentando le operazioni di input.
Lo SHIFT e l'ENTER sono evidenziati
da una diversa colorazione dei tasti stessi.
Esiste anche la funzione CTL che associa
ad alcuni tasti una funzione speciale, non
riportata però sul pannello frontale: ciò
comporta inizialmente alcuni problemi per
CUI si è costretti a ricorrere spesso al ma-
nuale per ricordare quale funzione è asso-
ciata ad un particolare tasto.
Lo SHIFT purtroppo non dispone di
uno SHIFT LOOK, per cui. dovendo inse-
rire una serie di seconde funzioni, é neces-
sario tenere premuto il tasto: per quanto
riguarda le maiuscole, invece, l'indicatore
UCL sul display indica lo stato della tastie-
ra: UCL acceso, tastiera maiuscola. UCL
spento, tastiera minuscola: questa funzio-
ne é asservita dalla pressione dei tasti
SHIFT CLR.
Sul tastierino numerico, inoltre, trovia-
mo il tasto FN il quale, se associato ad altri
tasti, permette l'inserimento diretto di al-
cune fra le più usate parole del Basic. Per
facilitare questa operazione, in corredo al
CC-40 viene fornita una mascherina di pla-
stica trasparente che va posta su tutta la
tastiera, e che riporta in corrispondenza di
ogni tasto la sua funzione KN. I dieci tasti
numerici sulla sinistra possono essere asso-
ciati dall'operatore ad altrettante funzioni
programmabili, accessibili anch'esse tra-
mite il comando FN.
Il micropulsante di ALL RESET é posto
sul pannello frontale a fianco della barra
spaziatrice e vi si accede solo con una pun-
ta di matita: la sua pressione accidentale è
scongiurata, ma avremmo comunque pre-
ferito che si trovasse in una posizione un
po' più nascosta. L'ALL RESET assicura
l'inizializzazìone dei registri puniatori del
sistema operativo, ma non sempre cancella
la memoria: é per questo che. dopo la sua
pressione, sul display appare il messaggio:
"Memory conlents may be losi".
Sul piccolo pannello posteriore è situalo
10 slot per le espansioni "Hex-Bus" di cui
parleremo più avanti, ed il jack perla con-
nessione con un alimentatore esterno. A
proposito di alimentazione, il CC-40 è do-
talo di un vano, accessibile dal pannello
inferiore, in cui trovano posto 4 pile alcali-
ne da 1.5 V. le quali assicurano un'autono-
mia di circa 200 ore di funzionamento.
Insieme al CC-40 viene consegnalo il
manuale "User's Guide", con una compie-
ta descrizione di tutti i comandi e state-
ment impicmenlali sul computer. Non si
tratta di un premio nobel per la comprensi-
bilità. ma certo non ha nulla a che vedere
con alcuni manuali giapponesi di nostra
recente conoscenza (leggi Sharp),
Il CC-40 utilizza per i calcoli 1 3 digit di
cui .solo IO vengono visualizzati sul di-
splay. La mantissa è di 7 digit, mentre l'e-
sponcnie varia in un campo da -128 a
+ 1 28: le cifre sono memorizzale in BCD c
la rappresentazione di un numero richiede
8 byte di memoria. Il classico lesto consi-
stente nel sommare IO volteO.I a-l badato
11 risultato corretto: zero.
Software: il Basic
Il Basic presente nella ROM del CC-40 è
veramente completo e racchiude, oltre a
funzioni standard, peculiarità mollo utili
in fase di programma/ione. Inoltre il CC-
40 contiene già al suo interno tutti gli state-
ment necessari al colloquio con le sue peri-
feriche ed i comandi di I O.
1 nomi delle variabili possono essere fino
a 15 caratteri, mentre una variabile stringa
può contenere tino a 255 caratteri: nell'as-
segnazione di un nome in una variabile
stringa il curalferc S. che la caratterizza, va
conteggiato nei 15 po.ssibili. La memona
continua del computer si riferisce solamen-
te al programma in memoria in quanto,
U! “jI ■ t JjlùLilùDUCnjl
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MCmicrocompuier 23
45
spegnendo e riaccendendo il CC-40. lune
le variabili vengono cancellale. Parlicolar-
mcnle interessante è la possibilità di asse-
gnazione multipla di un valore a più varia-
bili. Ad esempio;
10 J=S0
20 A, B, C, D = J/5
La linea 20 assegna il valore 1 0 contem-
poraneamente alle variabili A. B. C e D.
Per quanto riguarda lo statement DIM. si
possono definire vettori e matriei fino a 3
dimensioni, nei limiti della capacità di me-
Una delle prime caratteristiche che ab-
biamo potuto apprezzare è stala la presen-
za deiristruzione ELSE nelle frasi IF...
THEN. per cui sarà possibile, ad esempio,
realizzare linee come la seguente:
100 IF A = K THEN 120 ELSE A = K + 2
La possibilità di manipolazione stringhe
è stata particolarmente curala nel CC-40;
oltre alla concatenazione ed ai confronto,
abbiamo: ASC. CHRS. LEN. RPT$. POS.
SEGS. STR$. VAL. Tralasciamo le istru-
zioni più comuni, fra l'altro già notea tulli,
per descrivere quegli statement peculiari
nel CC-40. RPT$ offre la possibilità di
ripetere n volte la stessa stringa. Ad esem-
pio:
100 K$’ "TORÀ ’
Ito A$ = RPT$(K$,2)
Dopo l'esecuzione della linea 1 10. la va-
riabile AS conterrà la stringa "TORÀ TO-
R.‘\". Con l'islruzione POS si può indivi-
duare la posizione di una stringa in un'al-
tra:
100 A$= "MC MICROCOMPUTER"
110C = POS(A$.''CROCO".1)
La linea 1 10 assegna a C il valore 6.
che rappresenta la posizione della stringa
"CROCO" nella stringa AS. L'istruzione
SEGS invece é in grado di assegnare ad una
variabile stringa, una segmentazione di un'
altra stringa.
Per quanto riguarda le fun/iuni di input,
si ha a di.sposìzione una buona varietà di
istruzioni. Oltre alle note INPUT. READ.
DATA. RESTORE. lo statement LIN-
PUT permette l'inserimento in una varia-
bile stringa di tutto ciò che viene impostalo
da tastiera, comprese quindi vìrgole, due
punti, virgolette, punti interrogativi, ecc.
L'islruzione ACCEPT. invece, è un pò più
complessa; essa dispone di una grande va-
rietà di opzioni che rendono lo statement
veramente versatile. Cerchiamo di chiarire
con un paio di esempi:
10 ACCEPT AT (10) VALICATE (NUMERtC)
BEEP ERASE ALL SIZE (4), A
Questa complessa lìnea realizza la se-
guente funzione: emette un beep. cancella
11 display, posiziona il cursore sulla decima
colonna e attende rinserimenio della va-
riabile (numerica ) A: se si tenta dì inserire
un carattere non numerico emette una se-
gnalazione acustica, e inoltre A deve essere
formala da soie 4 cifre, allrimenii non vie-
ne accettato l’input. Vediamo un altro
esempio:
10 ACCEPT AT(3) ERASE ALL SIZE (1)
BEEP VALICATE ("YN") NULLC Y''|, A$
In questo caso ['input é richiesto alla
colonna 3 e deve essere un solo carattere
alfabetico fra Y e N; inoltre se non viene
battuto nulla prima dclPENTER. alia va-
riabile AS viene assegnalo il valore di de-
fault "Y". Come avrete notato, si traila di
un'istruzione molto potente che lascia il
suo impiego limitalo solo dalla fantasia
deH'operalore.
L'istruzione DISPLAY é analoga ad
ACCEPT nel campo deiroulpui; in questo
gruppo di istruzioni sono presenti PRINT.
TAB. USING. IMAGE oltre che a DI-
SPLAY. Ogni istruzione di PRINT deve
essere seguila da PAUSE n. in cui n rap-
presenta il numero di secondi durante i
quali il display deve visualizzare il dato.
Omettendo l'indice n si avrà l'arresto dei-
l'elaborazione. L'islruzione USING può
essere impiegala esplicitamente dichiaran-
do il formalo dopo una PRINT. oppure
implìcitamente indicando una linea in cui è
contenuta l'IMAGE della stampa;
10A-2S.35
20 IMAGE Tempefalufa=»s*.s*
30 PRINT USING 20;A: PAUSE
Un discorso a parte merita la diagnosti-
ca. Il CC-40 dispone di 47 messaggi d'erro-
re di sistema, più 29 codici di errore per le
operazioni di I/O. Oltre a presentare il
messaggio d'errore sul display (v. tabella I .
pag. 48) il computer fornisce anche il codi-
ce e la lìnea nella quale tale errore si è
verificato, permettendo quindi un semplice
e potente debug.
A proposito di questi messaggi d'errore,
una grossa novità è rappresentata dalla
possibilità di visualizzare tali messaggi in
I sottoprogrammi di libreria
CLEANUP
C'HAR
DEBUG:
ERR:
EXEC.
OETLANO;
GETMEM:
INDIC:
IO:
KEY:
LOAD;
PEEK:
POKE;
RELMEM:
permette il link fra la RAM interna al CC-40 e la RAM contenuta in una
Memory Expansion Cartridge.
cancella tutte le variabili non usate in un programma.
permette la definizione di 7 carallerì speciali da parte dcirulenlc.
richiama il monitor.
questo soliuprogramma mostra ilcodicc.il tipo ed il numero di linea deU'uUi-
mo errore verificatosi nel corso di un programma,
permeile il lancio di programma in linguaggio macchina,
ritorna il codice della lingua usata per i messaggi d'errore,
modifica il Ram Top Pointer per riservare spazio alle routine in linguaggio
macchina dcirutentc.
accende o spegne singolarmente gli indicatori del display,
permeiieilcolloquiocon le periferiche inviando una cena varietà di comandi.
a.ssegna ad una variabile il codice ASCII di un tasto premuto da tastiera,
carica da una periferica un programma in linguaggio macchina,
legge il contenuto di una locazione di memoria,
scrive un byte in una locazione di memoria.
ripristina il puntatore della Ram Top precedentemente modificalo con
CALE GETMEM-
permeiie la selezione della lingua in cui vanno visualizzali i messaggi d'errore,
mostra un valore indicante la versione del Basic che si sta usando. Sul CC-40
la versione è la 10.
46
MCmicrocomputer 23
PC-1500 e CC-40:
un duello all'ultiino bit
Sebbene sia ben lungi da noi l'idea d'aurìbuire valore troppo "universale" ai confronti e alle
pagelle, tuttavia non abbiamo saputo resistere alla tentazione per queste due macchine dalle
caratteristiche per molti versi simili.
Velocità - Per eseguire il bcnchmarkacui si fa riferimento nell'anicolo. il PC- 1500 ha impiegato 2
minuti circa. Teniamo comunque presente il fatto che la macchina Sharp lavora molto al di sotto
della sua frequenza massima: da prove effettuate recentemente è risultalo che con un quarzo da 4
MHz la velocità é di gran lunga superiore a quella del CC-40. Obiellivamenic però non possiamo
tener conto di questo fallo nella valutazione.
Occupazione di raemoria - Nel PC-ISOO si ha un notevole compaitamemo dei codici che
realizzano il programma basic: il bcnchmark occupa nel CC-40 153 byte, mentre nel PC-1500
solo 122. e trenta byte su un programma così breve sono veramente molli.
Praticità d’uso - Pur non avendo la numerazione automatica, il PC-1500 è notevolmente più
semplice da impiegare, sia grazie alla possibilità di abbreviare i codici, sia a quella di poter
inserire una linea senza bisogno degli spazi. La seguente linea:
100 IF AS = "ABC" THEN PRINT "A": GOTO IO
necessita, per es.sere in.serita ne! PC-1500. di 27 pressioni di tasto, mentre nel CC-40, anche
impiegando la funzione NUM ed i tasti associati agli statement, servono 33 pressioni. Inoltre
l'editing ed il debugging ci sono sembrati più agevoli con il 1500.
Sotloprogrammi - Quasi tulle le funzioni svolte dai sotloprogrammi di libreria del CC-40 sono
implementale sul PC- 1 5000 come singole istruzioni. Resta comunque il fatto che con questa
macchina non é possibile realizzare dei veri e propri soltoprogrammi nel senso deHnilo ncll'ani-
Fuiuione Tinte - Il PC-1500 possiede al suo imcrno un reai lime clock, pilotato da un proprio
quarzo, che oltre a gestire alcune delle sue funzioni, offrela possibilità di avere sul display in ogni
islanfe la data c l'ora. Non crediamo che ciò sia indispensabile, comunque ruppresenla un
accessorio spesso molto utile.
l'so del linguaggio macchina - Nonostante il PC-1500 non abbia un programma di monitor già
implementato nella ROM. le istruzioni associate all'uso del linguaggio macchina sono notevol-
mente più semplici che non sul CC-40. Per quest' ultima macchina, volendo manipolare byte in
locazioni di memoria, occorre chiamare i soltoprogrammi POKE e PEEK. operazioni che sul
PC-ISOO si realizzano in un'unica istruzione.
Display • Il display del PC- 1500 è di tipo grancocdcsislc la possibilità di indirizzare singolarmen-
te ognuno dei 7 X 1 30 pixel che lo compongono. Abbiamo comunque dato solo un punto di
differenza in quanto il display del CC-40 è più grande e dotato di controllo di contrasto.
Tastiera - Qui c'é ben poco da dire. La tastiera dei CC-40. a scapito della sua portaiìlilà. è
nellamemc supcriore.
Memoria RAM - La configuruzione di memoria con cui viene venduto il CC-40 nella versione
standard é 6K. mentre il PC-1500 ha. nella stessa versione, meno di 2K. Teniamo comunque
conto del fatto che il microprocessore Sharp può indirizzare fino a 1 2SK. mentre il Texas solo
Perìrerìche - E qui la Sharp tracolla. II Wafertape è una periferica dalle prestazioni maiuscole (ci
riserviamo comunque di provarla non appena sarà disponibile). Pur mettendo sullo stesso piano
le due stampanti, e le interfacce RS232. la Texas ha a suo favore le cariridge. o Solid State
Software. Sembra che anche la Sharp abbia intenzione di realizzare una cosa simile, mu ancora
non ne sappiamo molto.
Ponalilità - Il PC-1500 é meno delia metà del CC-40.
Prezzo - Il CC-40 costa circa il 20“’„ in meno de! PC-1500 con 4K di RAM in più.
C'è inoltre da nolareche il CC-40 ha tutte le istruzioni relative alle periferiche implementate nella
ROM del computer: nel PC-1500. invece, ogni periferica ha una sua ROM con le istruzioni che
asservono il terminale.
Ci rendiamo perfcllamcnlc conto del fatto che questo confronto potrebbe risultare un po'
scarno dal punto di vista tecnico, ma il limitato spazio a disposizione ci costrìnge ad essere
"stringati'' (S - ati). Non è possibile comunque dare un giudìzio definitivo sull'esito di questo
confronto in quanto potrebbe esìstere un utente che per nulla rìnuncerebbe ad una tastiera
comoda come quella del CC-40. mentre un altro si farebbe in quattro per disporre dì un potente
.strumento di calcolo nella lasca interna del suo paltò. De gustibus.
Velocità
Occupazione di memoria
Praticità d'uso
Sottoprogrammi
Funzione lime
Uso linguaggio macchina
Display
Tastiera
Memoria RAM
Periferiche
Portatiliià
Prezzo
PC-ISOO
6
9
9
0
8
7
8
CC-40
8
9
8
altre lingue, oltre che in inglese. Tale fun-
zione viene esplicata dal comando CALL
SETLANG(n) in cui n rappresenta le se-
guenti lìngue:
0 = Inglese
1 = Tedesco
2 = Francese
3 = Italiano
4 = Olandese
5 = Svedese
6 = Spagnolo
L'unico problema é che solo l'inglese ed
il tedesco sono già implementati nella mac-
china: per le altre lìngue si ha la possibilità
di ottenere i messaggi nella lingua deside-
rata solo per quelle carlridge di Solid State
Software per cui ciò è previsto. Potete im-
maginare il nostro stupore quando, lancia-
to il programma su una lìnea inesistente,
invece del consueto messaggio "Line not
round", ci siamo visti rispondere:
"Zeile fehlt"
Nel Basic del CC-40 sono inoltre presen-
tì le istruzioni:
ON BREAK, ON ERROR, ON WARNING, ON
GOTO, ON GOSUB.
Una delle caratteristiche peculiari di
questo CC-40 é comunque rappresentata
dalla possibilità di inserire, in un program-
ma principale, dei soltoprogrammi: ciò
non vuol dire "subrouline" comunque pre-
senti nel basic CC-40. ma qualcosa di mol-
to diverso. La sintassi e la semantica delle
istruzioni legale all'uso dei subprogram
nel CC-40 è la stessa impiegata nel linguag-
gio FORTRAN IV: quando un program-
ma comprende dei soltoprogrammi. essi
devono essere scritti dopo il programma
principale; un sotioprogramma opera con
variabili proprie indipendenti da quelle del
programma principale, con il quale comu-
nica attraverso una serie di parametri lista-
ti durante la chiamala. Per effettuare una
chiamala a soiioprogramma si deve impo-
stare l'istruzione:
CALL nome soiioprogramma (lista dei
parametri)
dove la lista dei parametri rappresenta gii
argomenti attuali che al momento della
chiamata sono passati al subprogram.
Normalmente si possono distinguere in ar-
gomenti di ingresso e di uscita: I primi sono
passati al sottoprogramma dal program-
ma chiamante, gli altri sono risultati di
calcoli eseguili all'interno del soHopro-
gramma e restituiti al main program. Ogni
soiioprogramma deve iniziare con lo state-
SUB nome sottoprogramma (lista dei pa-
rametri)
in cui la lista dei parametri deve coincidere
in numero e tipo con quella di chiamata,
mu non necessariamente con gli stessi no-
mi. Vediamo un esempio;
10A = 5: B = 7.5:SS="ALFA”
20 CALL SOTTOP «A), B, SS. 2)
30 PRINT A; 8: SS: PAUSE
40 END
tIO SUB SOTTOP (J, D, AS, X)
no A$ = RPT$(A$,X)
120 J = 4-1-0-10.5: A$ = SEG$ (AS, 4, J)
130SUBENO
MCmicrocomputer 23
47
e.tpaniinm J P>
- I/O error
- File error
— Illegal syniax
— Name lable full
— Expression too complex
— Unmalchcd parenihesis
— Siring-number mismatch
— Line 100 long
— Bad value
— Name loo long
— Siack underflow
— Bad argumenl
- NEXT withoui FOR
- FOR wiihoui NEXT
- Bad INPUT data
— BASIC extension missing
— Invalid dimension
— Bad subscript
— Variable previously defined
— Overflow
~ Can'l do ihat
— Division by zero
- Illegal after SUBEND
— Memory conlenis may be losi
— Line reference out of range
— String iruncaiion
— Illegal FOR-NEXT nesting
— Break
— Missing RETURN from errt
— System inìziatized
— Program not found
— Must be in subprogram
— Line noi found
— No RAM in carlndge
— Bad line number
— Statement musi be (irsi on line
— Bad program type
— Missing SUBEND
— Illegal in program
— DATA error
— Protection violalion
— Must be in program
— Subprogram in use
- RETURN withoui GOSUB
— Variable not defìned
— System error
— Error in image
— Memory full
Tabella 1 ■ Messaggi tl'errare
Eseguito questo programma, la variabi-
le A ancora conterrà S (perché racchiusa
fra parentesi e quindi protetta). B conterrà
7.5 perché non alterata, mentre S$ sarà
"AA" in quanto ritrasmessa dal soltopro-
gramma attraverso AS.
Il CC-40 contiene nella sua ROM anche
una serie di sottoprogrammi di sistema già
implementati e richiamabili semplicemen-
te dall'Istruzione CALL: essi sono elencali
nel riquadro in queste pagine.
Particolarmente interessante è risultalo
il sotloprogramma chiamato DEBUG, il
quale è un monitor esadecimale che per-
mette di scrivere o leggere in locazioni di
memoria, inserire breakpoint. copiare zo-
ne di memoria ed eseguire programmi in
linguaggio macchina. Il manuale conse-
gnato con il CC-40 riporta le istruzioni ed i
comandi del DEBUG MONITOR e consi-
glia. per l'uso del CC-40 con l'assembler
TMS 7000. la lettura del manuale
delTEdilor/assembler CC-40, ancora non
disponibile al momento di andare in stam-
pa.
Il CC-40 dispone di istruzioni molto po-
tenti per il trattamento e la gestione di file,
quali FORMAT. DELETE, OPEN. IN-
PUT. LINPUT. PRINT. CLOSE, EOF e
RESTORE. L'organizzazione del file può
essere sequenziale o random (istruzione
RELATIVE), mentre la lunghezza del re-
cord viene specificata dall'istruzione VA-
RIABLE n.
Per inviare il contenuto della memoria
di programma verso una memoria di mas-
sa esterna esiste il comando SA VE. mentre
l'operazione inversa è assicurata da OLD
(l'istruzione LOAD esiste solo come sotto-
programma di librerìa). Se l'istruzione
LIST è seguita da un numero tra virgolette,
il listato del programma é inviato al dispo-
sitivo periferico individuato da quel nume-
L'hardware e le perìferìche
Aprendo il pannello inferiore del CC-40
si può accedere alla piastra del circuito
hardware: la prima impressione che si rice-
ve é quella di un'estrema cura del montag-
gio ed un'oculata disposizione dei compo-
nenti. Insieme al microprocessore TMS
70C20 si potranno notare 3 chip di memo-
ria RAM (HM61 16-CMOS 2K x 8 per un
totale di 6Kbyte) la ROM da 32K un inte-
grato che svolge le funzioni di display con-
trol. e altri piccoli chip di supporto quali
porte logiche, decodifiche, cc. L'unica nota
stonata sul circuito stampato é rappresen-
tata dalle 8 resistenze di pull-up saldale
"brutalmente" sul connettore del bus.
Il TMS 70C20 è un microprocessore
CMOS con 2K di ROM interna e 1 28 byte
di RAM (register file), in grado di indiriz-
zare fino a 64K di memoria i quali, nel CC-
40. vengono mappati in 6 sezioni distinte;
1) Il register file da 128 byte
2) Un peripheral file da 256 byte in cui
sono mappate le porte delle periferiche
3) Fino a 18K di System RAM
4) La cartridge pori (32K)
5) La ROM di sistema
6) La ROM del microprocessore
La RAM di sistema inizia alla locazione
0800 e può essere espansa mediante l'inse-
rimento dei moduli nell'apposito cassetti-
li quarzo dì clock é da 5 MHz. ma viene
diviso per due prima di inviare il segnale al
microprocessore, percuì quest'ultimo ope-
ra a 2.5 MHz.
Un discorso a parte merita il connettore
del bus esterno situato sul pannello poste-
riore del CC-40.
Questo bus viene chiamato "HEX-
BUS" e si tratta di uno standard a 4 bit,
media velocità, I/O.
II CC-40 può trasferire fino a 6000 Byte
al secondo attraverso le 8 linee di questo
bus: 4 linee sono riservale al dato da trasfe-
rire, mentre il controllo é affidato ai due
segnali BAV (Bus AVailable)e HSK (Han-
dShaKe).
Queste due linee sono mappate nel peri-
pheral file alle locazioni, rispettivamente.
01 13 e 01 14: la linea BAV si mantiene bas-
Comandi di sUlema
DEG
LINPUT
run
INTRND
CALL ADDMEM
DELETE
CALL LOAD
CALL SETLANG
KEYS
CALL CLEANUP
DIM
NEXT
STOP
LEN
CONTINUE
DISPLAY
ON BREAK
SUB
LN
LIST
END
ON ERROR
SUBEND
LOG
NEW
CALL ERR
ON GOSUB
SUBEXIT
NUMERIC
NUMBER
CALL EXEC
ON GOTO
UNBREAK
PI
OLD
FOR TO STEP
ON WARNING
CALL VERSION
POS
RENUMBER
FORMAT
OPEN
RND
SAVE
CALL GETLANG
PAUSE
Funzioni
RPTS
VERIFY
CALL GETMEM
CALL PEEK
ABS
SEGS
GOSUB
CALL POKE
ACS
SGN
Statement Basic
GOTO
PRINT
ASC
SIN
ACCEPT
GRAD
RAD
ASN
SQR
ATTACH
IF THEN ELSE
RANDOMIZE
ATN
STRS
BREAK
IMAGE
READ
CHRS
TAB
CALL
CALLINDIC
RELEASE
COS
TAN
CALL CHAR
INPUT
CALL RELMEM
EOF
VAL
CLOSE
CALL IO
REM
EXP
DATA
CALL KEY
RESTORE
FRE
CALL DEBUG
LET
retUrn
INT
Tabella 2 Se! di ism
■ioni de! CC-dO
MCmicrocomputer 23
sa per culla la durata di un crasrerìmenlo,
menlre HSK va al livello basso quando un
nibble é pronto sul bus.
T ramile questa inierraccta quindi, il CC-
40 si collega a tulle le sue periferiche. Per il
momenlo, gli accessori prodoiii dalla Te-
xas per queslo suo nuovo pupillo sono:
1) Un prinler/ploller (HX 1000) a 4 co-
lorì. alimenlalo da un propria balleria di
pile. Si traila della slessa meccanica della
stamparne utilizzata dalla Sharp per il PC-
1500, customizzala dalla Texas.
2) Un lettore riproduttore digitale (HX
2000) di microcasselte. denominalo "Wa-
fertape" che permette il salvataggio ed il
caricamento rapido da nastri: circa 8000
bit/sec per un totale dì 48K per cassetta.
3) Un'interfaccia RS232 (HX 30(X)) per
consentire il collegamento del CC-40 ad
una stampante a 80 colonne o ad un plotter
X-Y. Con l’aggiunta di un modem è possi-
bile realizzare una rete di comunicazione
fra più CC-40
4) Le "cartridge”. della nota serie Solid
po' attenuato quando abbiamo iniziato a
conoscere la macchina. Quasi lutti gli sta-
tement del basic sono implementati come
seconda funzione da tastiera, ed inoltre il
CC-40 dispone di comandi di numerazione
e rinumerazione automatici. Impostando
NUM x.y i numeri di linea verranno sele-
zionati automaticamente a partire dalla li-
nea X con incrementi di y: omettendo i due
parametri ed inserendo solo NUM sì ha
una numerazione di lOin lOaparlire dalla
lìnea 100.
Inoltre, terminata la fase di immissione
di un programma, si può rinumerarlo
(compresi i salti) con l'istruzione REN x.y
nella quale ì parametri hanno la stessa fun-
zione che hanno per NUM.
I numeri di linea possono essere rappre-
sentati da interi da 1 a 32766. mentre una
linea può essere lunga fino a 80 caratteri.
Per cancellare il programma in memoria,
esiste l'istruzione NEW, menlre NEW
ALL. oltre a svolgere le funzioni di NEW.
Stale Software, conosciuta ai tempi delle
gloriose Tl-58 e 59, qui in versione rivedu-
ta e corretta.
Purtroppo al momenlo dì andare in
stampa queste periferiche non erano anco-
ra disponibili (lo saranno presumibilmente
per la fine dell'anno), comunque il giudizio
estetico che possiamo formulare su questi
accessori, dall'esame di una fotografia in
nostro possesso, è che sono perfettamente
in sintonia con la linea del CC-40
cancella anche i tasti definiti dalfutenie. i
programmi in linguaggio macchina, ripo-
siziona il pointer della Ram Top e chiude
tulli i file aperti.
Per cancellare una o più linee dì pro-
gramma si può usare la funzione DELETE
la quale, nelle sue varie forme, consente
tutte le combinazioni desiderate.
Abbiamo provalo a far girare il nostro soli-
Una volta aperta la confezione del CC-
40. inserite le pile, ed acceso il computer
con il tasto ON. sul display apparirà il
messag^o:
System inizialìzed
che sta ad indicare che il sistema si trova
ora nelle condizioni standard dì inizializza-
zione. Quando abbiamo iniziato a voler
programmare qualcosa, sono cominciate
le dolenti note: non esiste la possibilità di
battere comandi abbreviati, e vanno ri-
spettati tutti gli spazi fra una parola e l'al-
tra. Ad esempio per battere la lìnea:
10 FOR A = 1 TO 15 STEP 3
sono necessarie ben 24 pressioni di tasti.
compreso l'ENTER. II panico però si è un
to programma di benchmark nel CC-40
100 DIM COUNT (5)
110 K = 0
120 K = K + l
130 A = K/2-3 + 4-5
140 QOSUB 200
ISO FOR L = 0TO 5
160COUNT(L) = A
170 NEXT L
180 IF K<500THEN 120
190 STOP
200 RETURN
210 END
Il tempo impiegalo per l'elaborazione è
stalo di I minuto e 7 secondi.
Conclusioni
Com'è nolo, gran parte del successo di
un computer é affidato alla consistenza
degli accessori software e hardware che lo
supportano sul mercato: da questo punto
di vista il CC-40 è destinato ad avere una
carriera molto soddisfacente: le periferiche
sono stale razionalmente studiate, mentre
per il software sono già disponibili alcuni
moduli Solid State ed una quindicina dì
Wafertape per vari campì di applicazione.
É inoltre prevista l'introduzione di un let-
tore di codici a barre e di un'interfaccia
video. Per quanto riguarda la portatilìtà, il
CC-40 e tutte e tre le periferiche entrano
comodamente in una valigetta 24 ore. per
cui la fascia di pubblico a cui può rivolgersi
sì allarga notevolmente.
Secondo noi è un'ottima macchina per
uso scientifico, data la precisione nei calco-
li, ma talune implementazioni scelte dalla
Texas ne limitano la praticità d'uso in si-
tuazioni non molto comode quali sono
quelle in cui spesso ci si viene a trovare con
un computer portatile.
La realizzazione del CC-40 è dì ottima
qualità, garantita peraltro dal marchio Te-
xas: possiamo finalmente dire che un pro-
dotto Texas oltre ad essere un buon pro-
dotto, è anche un "bel" prodotto in quanto
la linea di questo nuovo pupillo, seppur
non rappresenti una novità, è perfettamen-
te in sintonìa con i tempi.
Tutto sommato le aspettative sono stale
rispettate, e certamente dal pubblico non
potrà che giungere una risposta positiva,
tenendo conto anche della fiducia che da
sempre viene mostrata dagli utenti verso le
produzioni Texas. MC
MCmiCfocomputer 23
49
PIU' DOMANDE
PIU' RISPOSTE
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pronto per ogni impiego tecnico-
scientifico. Naturalmente potete utiliz-
zario per te applica-
zioni più semplici,
ma per apprezzarlo
del tutto dovrete
consultarlo intorno
a questioni com-
plesse, chiedendo-
gli di rendere pos-
sibili decisioni effi-
caci e di contribui-
re a prevedere, pro-
gettare e program-
mare. Chiedetegli
di più e otterrete
di più. M20 perso-
nale e riservato, in
grado di produrre, accumulare, ela-
borare, trasmettere e archiviare dati,
e capace di riutilizzarli, visualizzarli
simultaneamente e stamparli, pro-
ducendo dattiloscritti, tabulati, grafi-
ci e disegni. M20: potente come può
esserlo un com-
puter a 16 bit, e di
magnifico disegno,
unità video orien-
tabile e separabile
a 12 pollici ed a 8
colori, dotato di di-
versi linguaggi e
di ampie possibi-
lità di collegamen-
to con periferiche e
strumenti esterni.
M20: dall’azienda
che si pone in mo-
do innovativo nel-
l’elettronica dell’in-
formazione ed offre strumenti imme-
diatamente efficaci, ma pronti ad inte-
grarsi in seguito con altri.
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ENTER COMPUTER
SWEETP
di Corrado Giustozzi
Pochi mesi fa. provando il ploiier IVata-
nuhe WX47H PÌotwriier. parlammo di av-
vento de! "personal plotier". intendendo che
iliiesio tipo di periferica, grazie al crescente
interesse di pubblico, sta subendo lo stesso
tipo di evoluzione commerciale seguilo dai
computer prima e dalle stampanti poi. In
altre parole, i costruttori stanno producendo
limi nuova generazione di ploiter "persona-
li". cioè pensali per usi hobbistici o comun-
tpie non professionali: macchine più lente e
con meno funzioni, ma anche dal costo note-
volmente inferiore. Lo Sweet-P mostra chia-
ramente come il plotier stia uscendo da! mon-
do deirinformalica "seria" e inavvicinahile
per diventare una periferica come un'altra,
alla stregua di una stampante.
In effetti l'utilità di un plotier anche nel
lavoro comune tciaè non specializzato) è
enorme, anche se generalmente ci sì accorge
di ciò solo dopo averlo usato per qualche
tempo, quando si scopre di non poterne più
fare a meno. Confucio diceva che un 'imma-
gine vate mille parole: questo è vero anche in
informatica: è infatti noto come un grafico
od un diagramma siano motto più "fruibili"
della equivalente tabella di cifre, nel senso
che rendono mollo più immediata ed eviden-
te l'informazione che una lunga .serie di nu-
meri contiene ma nasconde. In campo un pò '
più tecnico, invece, basta pensare a chi deve
realizzare disegni complessi o ripetitivi
(.schemi elettrici, particolari meccanici,
progetti edili), o, più in generale, a chi fa
ricerca grafica o architettonica. In tutti que-
sti casi un... "braccio disegnante" unito a!
computer fa miracoli. Di ciò si è accorto
l'utente di personal computer, e. come dice-
vamo. anche l'industria, che sieiproducendo
plotter indirizzali appunto verso questa pic-
cola utenza. Lo Stveet-P, prodotto dalla
americana Enter Computer, è un classico
esempio di macchina economica. Come ve-
dremo. le sue prestazioni sano più che accet-
tabili per un uso "normale", mentre sareb-
bero certamente insufficienti in campo pro-
fessionale. Peso e dimensioni ridottissimi, e
costruzione quanto mai semplice completa-
no il quadro: un ploiterino "da tavolo", da
attaccare al proprio personal. Tutto som-
malo un apparecchio interessante, del quale
ci accingiamo volentieri a fare la prova.
Descrizione
All'apparenza lo Sweet-P non manca di
ricordare il famoso (ma di classe ben diver-
sa...) HP 7470 provato sul numero 10 di
MC. In elTetti il sistema di scrittura è ana-
logo: il movimento lungo l'asse x viene
realizzato spostando il foglio e non la pen-
na. grazie ad un sistema di due rulli presso-
ri posti sui margini del foglio, come vedre-
mo meglio in seguito.
Le dimensioni della macchina sono mol-
to ridotte: circa 36x8x22 cm. per circa
3,5 chili di peso, un ingombro veramente
minimo; il solo formato di carta adopera-
bile è l'A4. La carrozzeria è di un economi-
co polistirolo beige chiaro, e su di essa
risaltano due fasce laterali marroni: quella
52
MCmicrocomputer 23
sìnislra ha solo funzioni estetiche (vi com-
pare il lego “Sweel-P"), mentre quella de-
stra alloggia la tastiera di controllo, a
membrana e a bassa forza di azionamento
come da ultima moda. I "lusti" sono dodi-
ci. e consentono di impartire i comandi
base: penna su e giù. movimenti nelle quat-
tro direzioni principali e a quarantacinque
gradi, pausa, self test. Sul retro solo un
fusibile, interruttore e cordone di rete (non
staccabile) e il connettore per il collega-
mento al computer. Non vi è traccia di spie
di accensione: economia va bene, ma ora si
esagera...
Il piano di stampa è di acciaio, ben rea-
lizzato; sopra di esso é posta la guida, an-
ch'essa d'acciaio, sulla quale scorre il por-
tapenne per realizzare movimenti lungo
l'asse y. Ai lati del piano di scrittura sono
presenti due coppie di "pinch roller", ossia
rotellinc in gomma che stringono i margini
opposti del foglio per muoverlo lungo l’as-
se X. Il tasto di sblocco è in atto a sinistra,
sulla fascia laterale; premendolo si solleva
il portapenne verso l'alto e si separano i
pressori per permettere il caricamento del-
la carta. Sul piano di scrittura è chiaramen-
te indicata una linea di riferimento che
indica il corretto allineamento del margine
superiore del foglio.
Il portapenne è un semplice supporto di
pla.stica sul quale le penne si montano ad
incastro. Anche le penne sono prodotte
dalla Enier: vi sono sia penne biro che
pennarelli, e questi ultimi in versione per
6KIÌ7 .Vuni r Riilgc Mie
San Diegu. CA 93i:i
Dislrìbulore per rililii:
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carta e per lucido: esiste comunque un ap-
posito adattatore che permette di montare
penne di altre marche.
L'interno
Una volta aperto, lo Sweel-P si rivela
abbastanza spoglio; la costruzione, molto
semplice, è del tipo a due piani; meccanica
sopra ed elettronica sotto. Sul lato destro si
notano subito i due grandi motori a passo
che consentono il movimento lungo i due
assi, mentre sul lato sinistro si vedono il
trasformatore d'alimentazione e l'elettro-
magnete che. tramile rinvi! meccanici, rea-
lizza il movimento su-giù della penna. L'e-
lettronica. semplicissima, é interamente
contenuta su una piccola piastra a circuito
stampato: oltre al microprocessore e alla
EPROM col set di caratteri si può dire che
non v'è niente. L'unico servocontrollo pre-
sente è un microswitch di fine corsa, azio-
nato da una piastrina di plastica colicgata
alla cinta (lessibile che trascina l'equipag-
gio mobile.
Le funzioni
Parlare delle funzioni di questo piottcr è
un po' pretenzioso: in effetti ora parleremo
soprattutto della mancanza di funzioni.
Infatti lo Sweet-Pé un plotter scarsamente
■■intelligente", nel senso che non possiede
tutto queU'insieme di... firmwarismi che
semplilicano tanto la vita aH'uicnte e ai
quali siamo in un certo senso abituati. In
particolare manca la possibilità di traccia-
re cerchi e rettangoli, di effettuare scalaiu-
re automatiche, di interpolare punti asse-
gnati e di usare linee a tratteggio. Il set di
caratteri comprende le sole maiuscole,
manca il corsivo e non si può scrivere lungo
una direzione qualsiasi ma solo lungo i
quattro semiassi. Infine non é presente un
buffer d'ingressi, e quindi non é possibile
ottimizzare i propri programmi facendo si
che mentre il plotter disegna il computer
pensi.
A questo punto qualcuno dirà: "ma allo-
ra cosa c'è in questo coso?"; eccovi quindi
la risposta. C'è tutto c solo quello che serve
per tracciare righe; posizionamento e mo-
vimenti in coordinate assolute o con incre-
menti relativi, sia a penna sollevata che
abbassata; funzioni di penna su e penna
MCmicrocomputer 23
53
giù (che peraltro sono spesso ridondami,
in quanto le istruzioni stesse di movimento
specificano se questo debba avvenire scri-
vendo 0 no); tracciamento di un segmento
di estremi assegnati. Le funzioni accessorie
sono il cambio di velocità (sedici passi da
circa 3 a 15 cm/s). la selezione delle dimen-
sioni dei caratteri di testo (ben 255 passi,
da due millimetri a 50 cm di altezza!), la
scelta della direzione di scrittura, la possi-
bilità di segnare un punto o di scrivere un
carattere in una posizione specificala, la
definizione della lunghezza del foglio di
carta nel caso si adoperi carta in rullo.
Tramite questo comando si può impostare
una lunghezza di circa tre metri al massi-
mo; mollo utile per tracciare disegni svi-
luppati in una sola direzione (es. un ponte).
Unica raffinatezza il tracciamento degli as-
si coordinali, che segna automaticamente
le lacche di riferimento.
In effetti c’è tutto ciò che serve, ma...
volete mettere la comodità di fare un cer-
chio con un’istruzione sola? Va detto che
col plotter viene fornito un dischetto con
alcuni programmi, alcuni inutili (i soliti
demo visti e rivisti) ed altri utili e ben fatti;
ad esempio quello che fa i diagrammi a
torta e quello che fa gli istogrammi. Ciò
sopperisce un po' alla mancanza di funzio-
ni intrìnseche, ma continua a non lasciarci
del tutto soddisfatti. Sono comunque di-
sponibili dischetti con software applicati-
vo dedicato; non abbiamo avuto modo di
provarli, ma da alcuni esempi visti ci sem-
brano polenti e ben fatti.
Le coordinate del plotter sono espresse
in unità che rappresentano decimi di milli-
metro; questo fatto viene citato nel manua-
le solo in una tavola di conversione verso la
fine, mentre in ogni altra parte si usano le
unità di misura anglosassoni (e quindi il
passo risulta di quattro millesimi di polli-
ce...)
54
MCmicfocomputer 23
Utilizzazione
Il ploiter Sweet'P é dolalo di sene di una
interfaccia Centronics compatibile, e quin-
di é collegabile direttamente aH'uscita
stampante di praticamente tutti i personal
in commercio. Noi l'abbiamo adoperato in
unione aU'Osbome 1 e all'Apple Ile. senza
mai avere problemi. Tra l'altro la Enier
fornisce una scheda di interfaccia per l'Ap-
ple che sostituisce egregiamente quella ori-
ginale.
Le prestazioni mostrale dal plolter so-
no. considerando la classe dell'upparec-
chic, da ritenersi buone; una precisione ed
una ripetibilità (dichiarate) di un decimo di
millimetro sono sufficienti per usi non pro-
fessionali. Anche la velocità massima, di
circa 1 5 cm's è più che sufficiente.
Ceno, la .semplicità della meccanica si fa
sentire: ed in effetti, se si guarda bene, le
linee inclinate non sono proprio dritte, ma
rivelano delle microondulazioni che de-
nunciano i lìmiti del trascinamento del fo-
glio. Nulla di particolarmente grave, co-
munque, Più grave ci sembra invece la cita-
la mancanza di funzioni residenti, c ancora
di più quella del set di caratteri minuscoli:
avere simboli strani e caratteri greci maga-
ri può essere un gadget, ma scrivere in
minuscolo serve.
Fra le cose semplicemente fastidiose ci-
tiamo invece la mancanza della spia di ac-
censione: scordarsi il plotter acceso è più
facile di quanto sembri (e a noi è capitato
di lasciarcelo per quattro giorni dì fila...).
Il caricamento della carta è pratico e
veloce, anche se ovviamente non ha alcuna
pretesa di precisione o ripetibilità.
Anche il cambio delle penne é mollo
rapido, grazie al simpatico attacco "a baio-
netta": con un po' dì pratica si riesce anche
a non sporcare il foglio durante l'operazio-
MCmicrocomputer 23
55
Il luirìm ilr iiulUu la piusirìnii in platina i he. haiicmln
iiinirii il mii rmwiiih risibile a suiisira. milizza un \cm-
I programmi presemi nel dischetto for-
nito sono abbxstan?a ameni: comprendo-
no il disegno del solito Space Shuttle, un
programma di bioritmi che anziché trac-
ciare le sinusoidi per segmenti stranamente
si limita ad indicarle con un carattere alfa-
betico (e. per la cronaca, presenta i cicli
biorilmici rovesciali!) e qualche altra co-
setta che potete vedere nelle illustrazioni;
oltre, naturalmente, ai programmi più seri
citati poco fa.
II manuale é piuttosto scarno, ma pen-
sandoci bene none che ci sia molto da dire;
peccato solo che manchi qualunque infor-
mazione suU'hardwarc della macchina.
Conclusioni
Volendo definire io Sweet-P con una so-
la parola si può dire; spariuno.
E presente solo ciò che elTetiivamentc
serve, e nulla di più; ciò può essere più o
meno criticabile, ma realizza una ben pre-
cisa filosofia commerciale, consistente nel
non dare nulla di accessorio o superfluo
per poter contenere al massimo i costi di
produzione e quindi il prezzo per l'utente
finale.
A questo proposito c'è da dire che quan-
do abbiamo iniziato a scrivere questo arti-
colo il prezzo delio Sweet-P era. sia pure di
poco, superiore ai milione e mezzo. Una
cifra che ci é sembrata decisamente un po'
alta per una macchina di simili prestazioni-
li 19 settembre, con la rivista quasi in
stampa, una telefonata deirimportatore ci
"costringe” a riscrivere in extremis le con-
clusioni informandoci che. anche in segui-
lo alla presentazione di un nuovo modello
di maggiori prestazioni, il prezzo dello
Sweet-P scende a 980.000 lire: una cifra
che. a questo punto, ci sembra proporzio-
nata alle prestazioni.
Ci si può quindi ricollegare al discorso
iniziale, quello delfavvemo del personal
plotter: un milione é una cifra accessibile
anche per un hobbista o un professionista,
purché ovviamente per qualche ragione in-
teressati al discorso della grafica. Il Sweet-
P. dunque, ci sembra una macchina in gra-
do di trovare rapidamente una precisa (e
meritata) collocazione sul mercato. MC
1
56
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fare. Inizieremo subito, seppur inconscia-
mente. ad analizzare tutte le possibili mos-
se e contromosse e per ognuna valuteremo
il vantaggio conseguibile. Infìneattueremo
la mossa, delle tante analizzate, per la qua-
le il vantaggio risulti massimo.
In effeili quello che volevamo era deter-
minare la disposizione dei pezzi del gioco
alla quale corrispondesse il maggior van-
taggio o. più generalmente, la disposizione
che presentasse determinati requisiti.
Per giungere però a determinare questa
disposizione abbiamo dovuto scegliere tra
tante disposizioni possìbili dopo averle
analizzale per poterle valutare.
Il metodo d è cosi connaturato che non
CI accorgiamo di un fatto essenziale: la no-
stra vera nece.ssità era quella di compiere
una "sintesi", e cioè di individuare la di-
sposizione dotala delle volute caraneristi-
che. mentre abbiamo operato una serie di
Bisogna constatare che tale metodo è
probabilmente il metodo con cui procede il
pensiero umano. Ogni scelta avviene per
valutazione dei dati ottenuti dail'anulìsi dì
molle situazioni. La cosa è estremamente
sorprendente quando si comprende appie-
no il significato della sìntesi e come questa
sia sempre l'obiettivo del nostro piensiero
dall'arte aH'econoniia.
Dunque l'uomo pare attuare la sintesi
tramite analisi ripetute. Il procedimento di
sintesi per analisi successive non sarebbe
però attuabile senza un altro metodo im-
portante: il procedimento euristico.
Euristico, etimologicamente, è ciò che
"aiuta nella scoperta". Ed anche se pren-
diamo questo termine dagli studi e dalla
mtellìgenza ariiflciule. é certo che anche
l'uomo si giova di espedienti euristici.
Quando infatti l'uomo può riconoscere
degli schemi noti, nel senso che già era
stata compiuta una serie di analisi ed il
risultato di tali analisi è noto, evita di ripe-
tere le analLsi e sceglie immediatamente la
soluzione già precedentemente individua-
ta. Tutto questo può in un certo senso
configurarsi con il termine, anche se vago,
di "esperienza".
E questo giustifica come gli schemi ac-
quisiti come espedienti euristici siano difTi-
cili da modificare.
Ed infatti essendo l'utilizzazione di pro-
cedimenti euristici propria del modo di de-
cidere dell'uomo, è estremamente difficile
contraddire dall'interno tali schemi.
Cosi, a grandi linee, si spiega la "lentez-
za" del progresso.
Un fatto storico illustra questa partico-
larità.
La piramide Romboidale dì Dahshur
porta questo nome perché il suo angolo di
elevazione venne improvvisamente cam-
biato durante la costruzione e venne porta-
to dai 54° della base ai 43°.S della parte
superiore.
Una spiegazione di questo fenomeno
può ricercarsi nel crollo avvenuto proba-
LA PROGRAMMAZIONE MATEMATICA NEL
di Roberto Spagnuolo
burnente nello stesso periodo, della pirami-
de di Meìdum. la quale, elevata con un
angolo di 54°. crollò prima di essere ulti-
Ecco che l'evento calamitoso compie
una analisi empirica del modello mostran-
do con impressionante evidenza il risultato
ed il dato euristico, cioè l'angolo con cui le
piramidi debbono essere elevate, cambia.
Proprio gli insuccessi degli schemi pro-
posti daH'uomo guidano verso modelli più
vicini all'essere dotati dei requisiti.
E l'insuccesso, si badi, é pur sempre una
analisi, un modo empirico di conoscere le
caratteristiche dell'oggetto e ciò sia se é
determinato dall’uomo con la sperimenta-
zione. sia se é determinalo casualmente
dagli eventi.
Dunque di nuovo la sintesi del modello
dai risultati dell'analisi.
Ora la domanda fondamentale risulta
questa: è possibile individuare dei melodi
di sintesi diretta del modello?
Benché vi sia una ragionevole certezza di
ritenere che questo procedimento non sia
quello attuato daU'uomo, non si può esclu-
dere che simili metodi possano esistere.
Il conseguimento di un tale risultato sa-
rebbe forse il mitico "amplificatore d'intel-
ligenza".
La stessa natura del calcolo elettronico
ha suggerito di affidare al computer l'one-
roso compilo delle analisi successive, ed il
metodo dì scelta per analisi ha trovato nel
calcolatore uno strumento formidabile.
Ma dò non ha sostanzialmente mutato i
termini del problema. Il progettista può
oggi compiere analisi accurate e rapide di
più modelli per scegliere quello che meglio
soddisfa i requisiti progettuali.
Ciò é un fatto notevolissimo sotto il pro-
filo pratico e consente di conoscere sempre
più il futuro comportamento della struttu-
ra da realizzare ma non consente certo dì
trovare "la struttura" che unica assolva in
modo completo i requisiti.
Ed infatti, nel campo del software per la
progettazione, si hanno quasi esclusiva-
mente programmi di "analisi strutturale"
con la tendenza ad essere "interattivi" nel
senso di permettere di effettuare con facili-
tà analisi ripetute dì modelli variati con
continuità.
Lo scopo, lo vediamo chiaramente, é la
sìntesi, ma il mezzo resta l'analisi.
Ci guardiamo bene con questo dai mini-
mizzare il valore di tali metodi e di tali
programmi nell'uso pratico che sono indi-
spensabili e soprattutto validi entro il siste-
ma economico in cui operano.
Però 'Tobieilivo sintesi" è un obiettivo
troppo ghiotto per non attrarre e troppo
impiortantc perché fin d’oggi non cominci
ad occuparci per il domani.
Con un esempio concreto, immaginia-
mo ora di voler calcolare le misure x. y. z
dei lati di un parallelepipedo di volume
assegnalo V e tale che la superficie totale
sìa mìnima.
Il problema può formularsi come segue:
2xy -I- 2xz -I- 2yz = MIN
sotto la condizione
xyz = V
Potremmo assegnare i valori di x. y ez in
modo che soddisfino la condizione per poi
calcolare la superficie del solido. Ripeten-
do questa operazione di analisi più volte
per diversi valori delle variabili, sarebbe
possibile approssimare la soluzione.
È però chiaro che anche per un proble-
ma cosi semplice il metodo risulterebbe del
tutto inadeguato.
La programmazione matematica si oc-
MCmicrocomputer 23
61
cupa di questo tipo di problemi fornendo
gli strumenti algoritmici per ottenere quel-
le soluzioni che in precedenza abbiamo
chiamato “sintesi". Per il problema dell'e-
sempio non è difTicile trovare subito la so-
luzione che è
X = y = z
La soluzione chiarisce il concetto; infatti
mostra che il parallelepipedo di minor su-
perficie per un volume assegnato è un cu-
bo: si c operata una vera e propria "sintesi
della forma" partendo dai requisiti.
L’esempio che abbiamo portato ci é ser-
vito a creare una immagine precisa delle
finalità e della immensa importanza della
programmazione matematica.
Va però notato che il problema presen-
tato non è lineare in quanto la condizione,
o vincolo, non lo è.
Un problema del genere, cioè con vinco-
li 0 con la cosiddetta "funzione obiettivo"
(la funzione cioè di cui si cerca il minimo o
il massimo) non lineari, è un problema a
tuit'oggi piuttosto arduo per la program-
mazione matematica. Gli algoritmi di pro-
grammazione matematica non lineare so-
no in genere da adottarsi con cautela e da
scegliersi a seconda del tipo di problema,
ed in sostanza mostrano che non si è anco-
ra giunti a procedimenti generalizzabili.
Pertanto presentiamo un altro esempio
che questa volta possa aiutarci a introdur-
re invece gli aspetti più concreti dei proble-
ma. L'esempio è tratto da "Introduzione
alla programmazione lineare" di J. D. Bri-
stol. PTE - Milano.
Supponiamo di voler produrre due pro-
dotti, A e B e che ognuno sìa soggetto alla
La programmazione maremaiiea nel CÀD
lavorazione di tre macchine per un numero
di ore riportale qui di seguilo;
MI M2 M3
Al 2 1.6
B2 l 1.6
e che le macchine non possano lavorare più
di 40 ore settimanali. Il profitto per il pro-
dotto A è di 1 5 e per il prodotto B di 20. Ci
si chiede quanti prodotti di tipo A e di tipo
B devono essere prodotti per rendere mas-
simo il profitto. I vìncoli, imposti dal nu-
mero massimo di ore lavorative dì ogni
macchina, detti x ed y il numero di prodotti
di tipo A e B, divengono:
X -I- 2y^40
2x -t- y<40
1.6x -I- 1.6y«40
62
MCmtcrocomputer 23
DaoggìSìrius,
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Questo è un classico problema di pro-
grammazione lineare per il quale è stalo
formulato già dal primo dopoguerra un
algoritmo del tutto generale che. nella ver-
sione originale, prende il nome di metodo
del simplesso.
Per comprendere come opera questo al-
goritmo, è opportuno osservare che le dise-
quazioni limitano delle porzioni di piano,
essendo solo due le variabili, e quindi sono
facilmente rappresentabili con un grafico
nel piano (flg. I Le disequazioni racchiu-
dono dunque una porzione di piano in una
poligonale aH'ìnterno della quale ogni so-
luzione è “ammissibile” nel senso che non
viola alcuna disequazione. Ora anche la
funzione obiettivo può rappresentarsi co-
me una retta: spostando la retta parallela-
mente a se stessa la funzione assume diver-
si valori. È ora chiaro che la retta che
rappresenta la funzione obiettivo e che
passa per il punto x= 10. y= 15 passa per il
vertice ammissibile per cui é massimo il
valore della funzione obiettivo e quindi le
coordinate del vertice sono la soluzione dei
problema.
L'algoritmo del simplesso parte da un
assegnato vertice del poligono, o meglio
del poliedro ad n dimensioni in quanto le
variabili non saranno certo sempre due. e
percorre i vertici valutando ad ogni passo
quale sarà il prossimo vertice che mi^iora
ancora la soluzione. Tale decisione viene
effettuata tramite una trasformazione di
coordinate che permette di scegliere age-
volmente il prossimo vertice.
Naturalmente questa è una interpreta-
zione geometrica del metodo che se ha il
pregio deM'immediatezza non ha certo
quello della completezza. Per i dettagli dì
tipo matematico del metodo si rimanda
quindi alla letteratura specializzata.
Il programma qui presentato attua il
metodo del simplesso nella sua forma ori-
ginale e consente di risolvere problemi dì
medie dimensioni. Va però detto che, per-
ché il metodo possa affrontare qualsiasi
problema, si rendono necessari alcuni con-
trolli ed alcune trasformazioni che nel li-
stato qui riprodotto non si è ritenuto op-
portuno riportare per non appesantirne la
leggibilità (fig. 2).
Il programma infatti opera su un "ta-
bleau” in forma "canonica debole".
Le disequazioni debbono essere tutte
nella forma
A$ax^ -I- bx, ...nx_^ con A^O
e deve essere ammissibile"la soluzione ini-
ziale
La parte iniziale' del programma utilizza
l'istruzione DATA per formare il tableau
iniziale. Nel listato i dati sì riferiscono al
problema dell'esempio precedente.
Va ancora aggiunto che il programma
opera la minimizzazione delia funzione
obiettivo c pertanto per massimizzare oc-
corre cambiare di segno ai coefficienti della
funzione obiettivo.
È ora possibile accennare a come la pro-
grammazione matematica, ed in particola-
re la programmazione lineare, giuochi un
ruolo determinante nel CAD. computer
aided design, e cioè, per tornare alla tesi
iniziale, consenta di ottenere in una certa
misura la "sintesi" della soluzione.
Nel progetto di strutture sia civili che
meccaniche il progettista in genere formu-
la un progetto di massima basandosi su
quella esperienza che dicemmo avere fun-
zioni euristiche nel metodo. Quindi sotto-
pone questo progetto ad una analisi, utiliz-
zando ad esempio il metodo degli elementi
finiti di cui avemmo già occasione di parla-
re nel numero 17 di questa rivisla.
Tale analisi permette di sapere se il
progetto proposto è idoneo o meno, nel
senso che possono esserci delle parti della
struttura progettata che non sopportano
gli sforzi ed altre, al contrario, in cui il
materiale non è sfruttato quanto è piossibi-
le causando degli sprechi. Nella prassi, per
progetti di qualche importanza, si ripete
l'analisi della struttura modificata sulla
scorta dei risultali dell'analisi precedente.
Come è facile rendersi conto questo me-
todo ha lo svantaggio di essere troppo lun-
go ma soprattutto di non dare garanzie che
la soluzione trovata sia elTettivamente la
migliore.
Nel caso comune della progettazione dei
telai piani, é possibile mostrare senza par-
ticolari difficoltà come la programmazio-
ne lineare possa effettuare una progetta-
zione ottimale della struttura.
Questa applicazione si deve a Foulkes
che per primo la propose nel 1953 ma da
allora ha avuto notevoli sviluppi. (Foulkes
"Minimum Weighl Design and iheory of
plastìc collapse » 1953 Quart..Appl. Math
v.X n. 4),
Posto che l'obiettivo del progettista sìa
quello di rendere minimo il costo impie-
gando la minima quantità di materiale, il
problema sarà dunque quello dì dimensio-
nare la struttura in modo che il volume
risulti minimo. II volume di una trave è
La programmazione malemolica nel CAD
dato dal prodotto dell'area della sua sezio-
ne trasversale per la sua lunghezza. Poiché
è possibile assumere una legge di propor-
zionalità lineare tra area della sezione e
momento flettente che essa può trasmette-
re, ecco che il volume della trave può espri-
mersi come prodotto del momento fletten-
te ammissibile per la lunghezza della trave.
La somma di tali prodotti estesa a tutta
la struttura costituisce la funzione obietti-
vo dì cui sì cerca il minimo.
Però la struttura deve essere dimensio-
nata in modo tale che i momenti flettenti
generati dalle forze esterne in ogni sua par-
te siano inferiori o eguali a quelli massimi
che possono essere trasmessi- Ciò implica
una serie di condizioni o vincoli costituiti
da dìseguaglìanze.
Per essere più precisi, si individuano nel-
la struttura tulli i "modi possibili dì collas-
so" ecioé tutti ì modi in cui la struttura può
collassare cedendo in alcune sue parti. Per
ognuno dì tali modi è possibile scrivere una
equazione di equilibrio che appunto dà
luogo a quelle diseguaglianze che costitui-
scono i vincoli del problema.
La figura 3, tratta dall'articolo di Foul-
kes, mostra come alcuni modi di collasso
avvengano prima di altri. Quindi la ragio-
ne ammissibile, in cui cioè i valori B e B
dei momenti resistenti delle travi sono lutti
accettabili, è costituita solo da quelle dìse-
guaglianze relative ai modi di collasso che
effettivamente si potrebbero verificare per
primi.
Ora la funzione obiettivo, nella forma
2B + 2B, = min presenta un minimo am-
missibile fungo un intero lato del poligono
indicando che esistono più soluzioni otti-
mali i cui valori sono le coordinate dei
punti di tale linea dì tangenza.
Quindi, individuali i momenti che le tra-
vi devono trasmettere, è possibile indivi-
duarne immediatamente la sezione e quin-
di l'intero dimensionamento del progetto.
Si ha quindi la garanzia deirottimalìtà
della soluzione tramite un procedimento
immediato che ha consentito di ottenere
direttamente il progetto della struttura.
Naturalmente il procedimento è com-
pletamente automatizzabile e consente di
dare alla espressione CAD il vero significa-
lo di produzione del progetto tramite cal-
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lensions - Princeton Univ. Press - 1963
Per riferimento a codici di calcolo:
S. Zionlis. Linear and integer programoiing
Preniice Hall - 1974
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e frequenti
auto-index
Ingegneria in regime sismico - Data-Base - Text-editor - Mailing list - Alberghi - Case di
spedizionieri e trasporti - Controlli numerici - Gestione ordini - Laboratori analisi
Collegamento HP-3000 come terminale intelligente - Gestione assicurazioni - World-
processing (utilizzabile con Triumph-Adler SE 1010 o SE 1005)
Disponibili schede di tipo:
Parallela - Grafica ad alta risoluzione - Seriale - Orologio - EPROM PROGRAMMER
QUALITA’O QUAMTITA?
QUESTO EBL PROBLEMA.
Stampanti a matrice Honcywell:
un primato di quantità e qualità che è nato e
progredisce in Italia, a Caluso, nella fabbrica di stam-
panti più grande d’Europa. E fare coincidere quantità e quali-
tà, che in fabbrica sono elementi antitetici, non è certamente una cosa
facile. La Honeywell Information Systems Italia ci è riuscita, operando
una vera “rivoluzione" industriale e tecnologica. Con continui investimenti
sulla struttura, tutta l’organizzazione di produzione, dalla tecnologia di montag-
gio al controllo di qualità, è stata adeguata ai volumi crescenti di produzione rinno-
vando la metodologia di lavoro. Sono state eliminate le lunghe catene di montaggio,
per sostituirle con una serie di banchi rotanti, vere e proprie isole, dove unici protagoni-
sti sono la stampante e Tuomo. Sui
merosi test di qualità, e vengono poi
attento; la stampante così ottenuta
in modo automatico da apposite
banchi, i vari sottosistemi superano nu-
montati da un unico operatore esperto ed
viene sottoposta a severi controlli fatti
sofisticate apparecchiature. Questo si-
stema, oltre ad essere molto veloce, ren-
de meno ripetitivo il lavoro dell’uomo che
partecipa con maggiore attenzione e respon-
sabilità al processo produttivo. Nulla insom-
ma è stato trascurato per ottenere un prodotto
perfettamente siano e altamente affidabile.
Ecco perche le stampanti Honeywell,
prodotte in enorme quantità anche
per la loro linearità di progetto, si
distinguono per l’assoluta af-
fidabilità, la perfetta sicurez-
za, la grande completezza ap-
plicativa e la varietà dei mo-
delli: da 80 a 1 32 colonne e da
100 a 400 caratteri al secondo.
STAMPANTI HONEYWELL.
LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA.
Conoscere e risolvere insieme.
Honeywell
Honeywell Information Systems Italia
[ulia HISIOEMSALES Via Tazzoli fi. 21)154 Milano Td. 02-6570312-65705^2 - 69771 Tlx.: Miljno3n 308HI.Sl -Francia HISKIEM SALES
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91-4160100Tlx.:22470-GcrmaniaHISIOEMSALESKaiscrlcÌ5tr.55, D-rtlSOOtrenbach/MainTcl. 1)61 1-80641 Tlx. :04-15275H-Gran Bre-
tagna HISI OEM SALES Maxtcd RD. Hcmd Hempstead, Hcrts HP2 7DZ Td. 0442-42291 Tlx.; 82413-
a cura di Francesco Peironi
Disegno su due pagine
con la tavoletta grafica di
MCmicrocomputer
Può un bravo disegnatore, ad esempio uno
di quelli che fanno le caricature ai turisti a
Piazza Navona. disegnare contemporanea’
mente con te due mani, su due fogli, due
ritratti della stessa persona'/ Ad esempio un
ritratto di profilo con la mano destra e un
ritratto di tre quarti con la mano sinistra.
Addirittura può. ne! fare i due disegni, con le
due matite tracciare contemporaneamente
le stesse parli: cioè se sul primo foglio la
prima matita sta disegnando il naso, la se-
conda sta facendo sul secondo foglio lo stes-
Abbiamo introdotto l'argomento di
questo articolo. Vogliamo realizzare un
programma che, con i dati provenienti da
una unica fase di input, realizzata ovvia-
mente con la tavoletta grafica di MC, pro-
duca due output differenti degli stessi dati,
ciascuno su una delle due pagine grafiche
dell'Apple II, visibili altemativamente.
L'argomenlo riprende varie tematiche
apparse su altri articoli di MC ed in partico-
lare l'input di dati grafici da tavoletta, fuso
del menu, l'uso delle due pagine grafiche
dell'Apple li. la grafica tridimensionale.
Si tratta quindi di costruire un grosso
"collage" di routine, richiamabile dal me-
nu della tavoletta, per la costruzione del
disegno e per la sua visualizzazione e per la
sua memorizzazione.
Il flow-chart del programma, che si chia-
ma INOUT. è in figura 1,
La zona racchiusa nella linea tratteggia-
ta ne indica il cuore, costituito dal menu
della tavoletta e che prevede due tipi di
operazioni. Quelle inerenti la costruzione
del disegno e comprendenti l'input delle
coordinate e l'individuazione deH'inizio li-
nea spezzata e quelle inerenti la visualizza-
zione e la memorizzazione della figura.
Prima di passare alla descrizione di det-
taglio del flow e delle routine, introducia-
mo l'argomento presentando tre program-
mi “propedeutici". Il primo riprende la
questione della rappresentazione tridi-
mensionale di solidi e la realizza sulle due
pagine grafiche dell'Apple II. Il secondo è
l'elenco degli swiich possibili tra le varie
pagine TEXT. HGR, HGR2 dell’Apple II
e per ogni pagina c'è la possibilità di ese-
guire clear aggiunte o la semplice visualiz-
zazione.
In pratica queste nove possibilità po-
tranno costituire nove opzioni del menu
della tavoletta.
Infine, il terzo programma accetta input
da tavoletta, prevede già il menu adottalo
per il programma finale (che si chiama
INOU’T) e prevede l'input di dati tridimen-
sionali.
Programma Duepagine
Ci riferiamo, come già detto, a vari arti-
coli pubblicati su numeri precedenti di MC
e trattami la grafica tridimensionale.
Poiché il programma Duepagine serve
per esemplificare l'uso delle due pagine per
"scopi tridimensionali" in simultanea, ab-
biamo apportato drastiche semplificazioni
nelle altre routine ed in particolare:
- eliminazione della fase di input dati (che
esemplificheremo nell'apposito program-
ma INPDT); tutti i dati sono inseriti con
READ e DATA oppure con assegnazione
di costanti nel programma:
- le varie fasi sono eseguite in sequenza,
prima la lettura dei dati della figura nello
spazio, poi la lettura e la elaborazione dei
dati riferiti ai due punti di vista, poi la
elaborazione delle figure sulle due pagine
ed infine la loro visualizzazione.
Questo è un processo semplificato ri-
spetto a quello collegato interattivamente
ad un input da tavoletta; lo spazio in cui
operiamo è ben individuato, per evitare
pesanti routine di scaling e centratura che
non permettono la inleraliiviià del pro-
gramma.
Nella figura 2 sono visualizzati due pun-
ti di vista PI. P2, caratterizzati ciascuno
dai due angoli A I (1), A I (2) e A2( I). A2(2).
E poiché entrano nel gioco della pro-
sjjcttiva seno e coseno servono 8 costanti
trigonometriche S I ( 1 ). S 1(2). CI ( I ), Cl(2)
per il punto P 1 e S2(l ). S2(2). C2( I ). C2(2)
per il punto P2.
Servono poi p»er ogni punto dì vista le
due distanze dal piano di osservazione e
dal soggetto; D 1(1), DI (2) per il punto PI e
D2(l). D2(2) per il punto P2.
Anche Io spazio occupabile dal soggetto
é bene che sia definito per evitare incompa-
tibilità dì formalo sia con la fase di visua-
lizzazione sìa con la fase di input da tavo-
letta (che come é noto ha lo stesso formalo
del monitor in uscita).
In pratica il soggetto deve rientrare in un
parallelepipedo con centro nell'origine de-
MCmicrocomputer 23
MC grafica
gli assi 0. 0. 0 e con dimensioni circa -200.
+ 200 per ciascun asse (vedi fig. 3).
Questa non è una legge categorica in
quanto il fattore di scala dipende dalla
scelta del piano di visualizzazione (indivi-
duato dalla distanza DI) e della distanza
del punto di vista dal soggetto (individuata
dalla distanza D2) e dalia sua posizione
angolare nello spazio (angoli Al e A2).
L'ultima semplificazione é quella relati-
va al metodo di rappresentazione del soli-
do. Abbiamo adottalo il più semplice an-
che se un po' oneroso e cioè quello delle
linee spezzate. Ogni solido va perciò scom-
posto in un certo numero di linee spezzale
(è un lavoro da fare preventivamente a
tavolino), ciascuna delle quali individua
uno 0 più spìgoli della figura.
In figura 4 c'è un esempio riferito ad un
parallelepipedo che è stato scomposto in 4
linee spezzate, una di 9 segmenti e 3 di un
solo segmento; il parallelepipedo come sa-
pete possiede 12 spigoli.
Anticipato lutto questo il programma
non dovrebbe presentare sorprese, oltre-
luttoi REM descrivonoquello che succede
(il listato del programma Duepagine è in
n«. 5).
Dopo la lettura dei dati riferiti ai due
punti di vista questi sono visualizzati in
forma elegante (fig. 6). I dati degli angoli
sono tradotti in gradì sessadecimalì.
La fase dì lettura dei dati del soggetto è
inserita in un loop in cui ogni singolo pun-
Figura 4 - Spezzate che compongono la Jìgura solida. I
Figura .t - IMiaiii del programma Ouepagine. Il progran
to P (X,Y,Z) viene caricato nei vettori X%,
Vo. Z%. Per ogni punto viene ricercata la
posizione in ciascuna delle due viste e i
vettori caricati sono X\%, Yt'i per il pri-
mo punto di vista e X2°o. Y2% per il secon-
do. II lutto viene visualizzato in forma ta-
bellare per valutare la correttezza dei dati
(fig- 7).
A questo punto c'è la doppia fase di
visualizzazione nelle due pagine grafiche.
Se il punto da visualizzare costituisce l'ini-
zio di una nuova spezzata il valore delta
coordinata Z% va incrementato di 2000. In
questo modo in fase dì output viene indivi-
duato il punto dal quale partire con una
nuova lìnea.
Eseguita la fase dì disegno nelle due pa-
gine c'é la fase di visualizzazione rapida
delle due figure. Per passare da una all'al-
tra basta premere RETURN.
Programma nove
Il programma sì chiama cosi perché ese-
gue nove routine dilTerenti a seconda del
tasto numerico (da 1 a 9) premuto. Le nove
routine sono tre per ogni pagina (TEXT.
HGR. HGR2) e permettono tre funzioni;
l'aggiunta di qualcosa alla pagina, la visua-
lizzazione senza aggiunta, la cancellazione.
Le aggiunte sono un numero casuale per
la pagina TEXT. una riga verticale casuale
per la pagina HGR e una riga orizzontale
per la pagina HGR2.
Il passaggio tra ciascuna delle pagine a
ciascuna delle altre non provoca inconve-
nienti. Proprio quello che ci serve nel menu
che dobbiamo realizzare per la nostra Ta-
blet.
Programma INPDT
È un programma generico di input dati
da Tablet e può. con opportune implemen-
tazioni. servire a svariati scopi. Nel nostro
caso lo utilizziamo per la immissione di
dati grafici tridimensionali e per la gestione
dì un menu con 14 opzioni.
La suddivisione della tavoletta è quindi
quella di figura 9.
L’uso della Tablet comporta l'inseri-
DATI fiNGOLFIRI
PRIMO PUNTO
di VISTA
LATITUDINE
A1<1>
45
LONGITUDINE
Al<2>
30
PRINT OIST.
DK1>
100
SECONDA OIST. Dl<2>
150
SECONDO PUNTO DI VISTA
LATITUDINE
A2<1>
€0
LONGITUDINE
A2<2>
45
PRINT DIST.
D2<1)
100
SECONDA DIST. D2<2)
160
Return per continuare
mento nel programma (listato in fig. 10)
delle routine di inizializzazione (righe
40 + 80)della routine di lettura valori pad-
die (righe 400 -^450) e della routine di tra-
duzione di tali valori in coordinate X°„.
Y"/„ (righe 300 + 330).
Poiché leggiamo valori bidimensionali e
a noi invece occorrono valori tridimensio-
nali. per ogni punto da immettere dobbia-
mo puntare due volte la Tablet. La prima
volta leggiamo X",, Y%, la seconda volta
leggiamo Z“„. che corrisponde alla X^n
fornita dalla seconda lettura.
In pratica dobbiamo appoggiare sulla
Tablet un disegno in pianta del nostro sog-
getto. su cui per ogni punto sia fornito
anche il valore Z“o (elevazione), l'immis-
sione di tale valore va riferita ad un asse
immaginario X s Z, utilizzato solo nella
seconda lettura (vedi sempre fig. 9).
Non sono implementale routine di me-
nu. ma ci siamo limitati a individuare le
zone e a visualizzare l'indicazione relativa.
Se invece sì immettono i dati grafici veri
e propri questi vengono visualizzati alfa-
numericamente in forma X. Y. Z.
In figura 1 1 c'é un esempio dcH'output
del programma.
MCmicrocomputer 23
»C gra/ìcu
Programma INOUT
Tulio quanto dello fino ad ora ci serve
nel programma INOUT. che comprende la
sezione input del programma INPDT e la
sezione output del programma DUEPA-
GINE.
Il tulio viene gestito con la tavoletta,
escludendo quindi qualsiasi input da ta-
stiera.
Esaminiamo il flow<hart che riassume
in modo ordinato le varie funzioni e routi-
ne implementate nonché le varie connes-
sioni logiche tra di esse.
Il programma comincia con le varie ini-
zializzazioni (righe 10-20).
Con l'assegnazione del LOMEM vengo-
no protette le pagine grafiche, poi con le
istruzioni HOME, HGR. HGR2 vengono
pulite. Poi viene settato l'HCOLOR e infi-
ne ci si pone in pagina TEXT attorno alia
quale opereremo.
Vengono richiamate in sequenza tre
routine. In riga 1 900 c'è la ìnizializzazione
dei dati Tablet, uguale a quella presente nel
programma INPDT. La routine di riga
1800 e seguenti contiene l'inizializzazione
dei dati geometrici necessari alla visualiz-
zazione. quattro dati per ciascuno dei due
punti di vista, con questi dati vengono
inoltre calcolate quattro costanti trigono-
metriche per ogni punto di vista.
Questa parte è simile a quella inserita nel
programma Ouepagine.
Le altre routine Tablet sono la 1200.
lettura continua delle paddie. e la 1100.
calcolo X, Y da Tablet.
Cè poi la solita routine (riga 1000) per
rallineamento della Tablet, che richiede
l'immissione del punto di riferimento.
La situazione dopo il puntamento è
quella di figura 9 con la zona menu in alto
(14 settori lunghi 20 e alti 40). e la zona
input dati, larga 280 e alta 192).
È ovvio che queste tre routine non sono
opzioni dei menu in quanto vengono ese-
guile una sola volta.
Nelle righe tra la 30 e la 90 c'è la M AlN
ROUTINE.
Si gira sulla riga 40 finché non viene
puntato sulla Tablet il punto voluto e pre-
muto il tasto. Se il tasto è premuto ci sono
due possibilità; se siamo in zona dati viene
richiamala la routine di righe 100-160 perii
caricamento del terzo dato di elevazione.
Altrimenti siamo in zona menu c bisogna
calcolare il valore OP. che indica l'opzione
scelta.
Questa operazione é elementare (vedi ri-
ga 70). come elementare è il richiamo della
subrouiine scelta e il ritorno alla riga 40
(vedi righe 80 e 90).
Vediamo ora cosa succede nella routine
tra le righe 100 c 160.
Stiamo caricando un dato tridimensio-
nale. quindi viene incrementato il contato-
re C dei dati e viene caricato il corrispon-
70
MCmicrocomputer 23
MC grajka
dcme valore dei vettori X”„, Y”o(riga 1 IO).
A questo punto occorre fornire, nella scala
Z corrispondente alla scala X*il terzo pun-
to e questa operazione viene fatta con la
Tablet.
I tre valori vengono visualizzati.
Prima del RETURN e del rientro nella
MAIN routine, c'é il GOSUB 1300.
La routine 1300 è la più complessa in
quanto è quella che esegue gli switch e
disegna sulle due pagine grafiche.
I calcoli trìgonometrici sono gli stessi
inseriti nel programma Duepagine.
Variano le funzioni di plot in quanto
non si può usare il PLOT TO. Infatti poi-
ché gli elementi sono disegnali uno per
volta sulle due pagine l'HPLOT TO con-
giungerebbe punti disegnati su due pagine
differenti, con la conseguenza di lavorare
su pagine sbagliate.
Per evitare questo usiamo HPLOT...
TO... e lo possiamo fare in quanto ì nostri
dati sono caricati nei vettori Xl%, \
X2%, Y2% a seconda che si trovino sulla
prima o sulla seconda pagina.
L'unica avvertenza è quella di ricordarsi
di iniziare la spezzata sempre con l'opzione
NUOVA SPEZZATA (anche se si tratta
del primo dato).
In questo caso il punto iniziale non viene
plottalo subito in quanto viene plottato
tutto il segmento, una volta immesso il
secondo punto.
In sostanza se lavoriamo con il monitor
settato su una delle due pagine grafiche
vedremo il segmento disegnato solo dopo
aver puntato quattro volte la Tablet (cioè
due volte per ciascuno dei due punti indivi-
duanti il segmento).
Come già visto nel programma INPDT
l'inizio spezzata provoca Tincremento di
2000 del valore Z%.
Vediamo ora, rapidamente le opzioni
del menu.
Riga 200- Inizio spezzata, serve solo per
setlare a 2000 il fla^ di incremento della
Z°snel caso di primo punto della spezzata.
Riga 300 - Switch su pagina HGR2, si
tratta ovviamente di switch senza aggiunte
e senza clear.
Riga 400 - Switch su pagina HGR.
Riga 500 - Switch su pagina TEXT. è
bene lavorare sulla pagina TEXT anziché
su quelle grafiche, in quanto ha il controllo
di tutto quello che succede.
Si possono sempre fare rapide puntate
sulle pagine grafiche per poi tornare su
TEXT.
Riga 600 - Clear; pulisce le pagine e azze-
ra il contatore. Si ricomincia da capo!
Riga 700 - Rapido switch tra le pagine.
Riga 800 - Memorizzazione Picture.
Non è stata implementata in quanto pub-
blicata più volte. Si tratta di memorizzare
una 0 tutte e due le pagine grafiche come
picture su disco.
Riga 900 - Memorizzazione File. Anche
questa routine non è stata implementata.
Si possono memorizzare tutti o parte dei
dati. Ovvero X%, Y%, Z% sono i dati tridi-
mensionali di partenza e possono essere
differentemente elaborati.
Oppure Xl%, Yl% sono i dati del dise-
gno sulla pagina I. e sono quindi dati già
elaborati, oppure X2%, Y2% sono quelli
sulla pagina 2.
In sostanza se memorizzate i dati tridi-
mensionali li potrete rieiaborare, se memo-
rizzate i dati schermo non potrete che rive-
dere lo stesso disegno. MC
MCmicrocomputer 23
71
IMPARIAMO A PROGRAMMARE IN
, assemblei»
di Valter Di Dio
Quarta parte
In questa quarta puntata concluderemo
l'esplorazione dei tipi di indirizzamento che
sono possibili con il microprocessore 6502.
In caso abbiate dei dubbi mettetevi davanti
a! computer e fate delle prove: se ancora vi
fosse sfuggito qualcosa non fatevi problemi
a scrivere in redazione.
Oltre agli ultimi tipi di indirizzamento
oggi faremo la conoscenza col Miniassem-
bler che. presente nella prima serie di Apple,
è purtroppo scomparso nelle ultime: niente
paura, andremo a scovare dove si nasconde e
lo riporteremo al lavoro.
Quello che più contraddistingue il mi-
croprocessore 6S02 dai suoi consimili è la
incredibile varietà dei tipi di indirizzamen-
to che questo consente. A prima vista sem-
brerebbe più utile avere a disposizione una
serie di registri a sedici bit eventualmente
separabili in coppie di registri a otto bit. 1
progettisti dei 6502 hanno piuttosto prefe-
rito usare solo due registri a otto bit. au-
mentando invece la capacità dì indirizza-
mento. Se questo consente una maggiore
velocità dì esecuzione in tutti quei casi in
cui sono sufficienti i normali registri a otto
bit, richiede peraltro una piccola fatica ini-
ziale per il programmatore che, per poter
lavorare su ampi spazi di memoria, deve
imparare due strani tipi di indirizzamento
dal nome alquanto sibillino; l'indirizza-
mento indicizzato indiretto e quello indi-
retto indicizzato-
Questidue lipidi indirizzamento suppli-
scono alla impossibilità dì indirizzare indi-
cizzatamente più di 256 locazioni di me-
moria contigue o di accedere sempre con
un registro indice a dati che distino tra loro
più dei famigerati 256 byte. Il loro uso. una
volta capito bene il meccanismo con cui
lavorano, consente di superare il confine
dei 256 byte e dì spaziare per tutta la me-
moria senza usare programmi che si auto-
modificano-
Facciamo prima un breve riepilogo dei
tipi di indirizzamento usati finora e del
loro significato-
Indirizzamento implìcito: significa che
in pratica non si indirizza nulla dal mo-
mento che l'istruzione è fine a se stessa
oppure specifica automaticamente il regi-
stro su cui lavora: ad esempio INX (incre-
menta X) 0 CLC (clear Carry).
Indirizzamento immediato: il dato sì
trova nella locazione di memoria immedia-
tamente successiva al codice istruzione: ad
esempio LDA SAO equivale in memoria ad
A9 AO. dove A9 è il codice istruzione ed AO
il dato.
Indirizzamento assoluto: i due valori che
seguono il codice istruzione indicano ri-
spettivamente la parte bassa e la parte alta
deli'ìndìrizzo dì memoria che contiene il
dato; per cui 8D 00 03 significa STA (Sto-
rage Accumulator) immagazzina il conte-
nuto dell'Accumulatore nella locazione
S0300.
Indirizzamento Zero Page; è del tutto
sìmile al precedente salvo che la parte alta
dell'indirizzo di memoria viene omessa ed
è assunta automaticamente uguale a zero;
quindi A6 45 vuol dire carica nel registro X
(LDX) il contenuto della locazione S0045.
Indirizzamento assoluto. X o Y: in que-
sto caso al valore che segue il codice istru-
zione deve essere sommato il contenuto
attuale del registro indice X. o Y a seconda
del caso: il risultato indica la locazione
definitiva di memoria in cui andare a prele-
vare il dato: per esempio FE AO 04 vuol
dire incrementa il contenuto della locazio-
ne che sì ottiene sommando a S04A0 il
valore attuale di X. mettiamo che sia SIO.
per cui la locazione effettivamente incre-
mentata diventa la S04B0.
Indirizzamento Zero Page, X (Y): è na-
turalmente simile a quello assoluto salvo
che al solito la parte alta deH'indirizzo base
vale zero ed é sottintesa. Da notare che
solo il registro X può indicizzare la pagina
zero, tranne nel caso in cui si debba indiciz-
zare una operazione che coinvolge il regi-
stro X: nel qual caso si può usare il registro
Y come indice. Non esiste quindi una LDA
SFl.Y ma esiste la LDX SFl.Y.
Indirizzamento relativo: si usa nelle
istruzioni di diramazione (branch) e signi-
fica che il valore che segue il codice istru-
zione viene interpretato come un intero
con segno e sommato al valore attuale del
contatore di programma, consentendo
spostamenti in avanti o indietro relativi
alla posizione della istruzione dì dirama-
zione. Per cui BEQ $04 significa salta
avanti dì 4 byte se l'ultimo risultato era
zero.
Tutti questi tipi di indirizzamento li ab-
biamo già usati, magari senza accorgerce-
ne. negli esempi delle puntate precedenti.
Se qualcuno nel frattempo si è andato a
guardare la tabella 1 di pagina 57 sul nu-
mero 21. avrà scoperto che nella testata
"indirizzamenti" restano ancora tre tipi
sconosciuti: appunto l'indicizzato indiret-
to. l'indiretto indicizzato e l'indiretto.
Quest'ultimo però è relativo solo alla istru-
zione di salto incondizionato JMP (GO-
TO) e significa semplicemente che nei due
byte che seguono il codice operativo (6C) si
trova l'indirizzo del primo dì due byte che
contengono la vera destinazione finale del
salto (più complicato a dirsi che a farsi).
Infatti 6C 00 03 che viene disassembiato in
JMP $(0300), non salta a $300 ma a quello
che trova scritto in $300 e $301.
Rimbocchiamoci le maniche
Siamo finalmente arrivati ai due più po-
tenti tipi di indirizzamento, gli indiretti in-
dicizzati. Iniziamo con un problema prati-
co: vogliamo scrivere sullo schermo la pa-
rola riservata del Basic che corrisponde ad
una certa posizione della tabella Apple-
soft.
La tabella delle parole Basic sì trova già
in Rom a partire dalla locazione DODO ma
supera abbondantemente ì 256 byte. Le
parole riservate del Basic (tipo PRINT.
END, INPUT ecc.) sono scrittte in ASCII
tranne l'ultimo carattere che ha il bit dì
segno settato (un ASCII negativo ?!). Per
accedere alla tabella potremmo usare una
LDA SDODO.X ma questo non ci consenti-
rebbe di esplorare le locazioni che si trova-
no oltre DICF per il semplice fatto che X
non può superare $FF. Si potrebbe ovviare
al problema controllando X e, nel caso di
superamento del confine, saltare ad un'al-
tra routine che partendo da DI DO acceda
ad altre 256 locazioni e cosi vìa.
Risulta evidente che per leggere una ta-
bella dì soli 2K di memoria sarebbero ne-
cessarie 8 routine simili in cascata e addirit-
tura ne servirebbero 32 solo per pulire una
delle pagine grafiche in alta risoluzione.
A questo punto dobbiamo per forza ri-
correre aH'indirizzamento indiretto. In ge-
nerale per indirizzamento indiretto si in-
tende il fatto che quanto segue il codice
istruzione non é il vero indirizzo finale ma
l'indirizzo di una coppia dì locazioni che
contiene l'indirizzo finale. In questo modo
anche se il programma risiede in Rom è
possibile mandarlo a leggere un indirizzo
72
MCmicrocomputer 23
m Ram dove può essere facilmente mani-
polato. Per aumentare la velocità di acces-
so e per risparmiare un byte nell'Istruzione
si usa. per questo tipo di indirizzamento, la
pagina zero. Oltre a essere indiretto questo
indirizzo può anche essere indicizzato e
cioè modillcaio dal contenuto di uno dei
due registri indice X o Y. La modifica di
questo indirizzo può essere fatta in due
momenti, ricordiamo infatti che il micro-
processore effettua due accessi in memo-
ria. il primo quando va a leggere in pagina
zero la locazione definitiva, il secondo
quando appunto accede a quest'ultima.
Nel 6502 è possibile indicizzare uno o l'al-
tro di questi due accessi (non tutti e due) a
seconda del registro indice utilizzato; X
indicizza l'accesso alla pagina zero. Y quel-
lo alla locazione finale.
Per cui un indirizzamento di tipo LDA
S(IO.X) consente di accedere ad una tabel-
la di salti che si trova in pagina zero a
partire dalle locazioni $10 e $1 1 e prose-
guendo con 512eS13, SI4eSI5e cosi via.
determinando tramite il registro X quale
coppia di locazioni contiene il puntatore al
dato da caricare in Accumulatore (badate
che il registro X deve essere incrementato
di due per ogni coppia).
Un indirizzamento del tipo LDAS(81). Y
accede ad una tabella il cui primo dato è
puntato dal contenuto delle locazioni S8 1 e
$82 più il valore attuale del registro Y.
Come vedete oltre al modo in cui sono
disposte le parentesi nel disassemblato ciò
che principalmente distingue le due istru-
zioni è l'uso del registro X o Y. Il primo
caso prende il nome di pre-indicizzazione o
indicizzalo (prima) indiretto (poi), il se-
condo si dice invece post-indicizzato o in-
diretto indicizzato.
È proprio l'indirizzamento indiretto in-
dicizzalo che ci consente di risolvere ele-
gantemente il problema dell'accesso a ta-
belle di dati più lunghe di 256 byte.
Usando rindirizzamento indiretto indi-
cizzato é possibile accedere ai dati conte-
nuti in una tabella qualsiasi in due diffe-
renti modi, a seconda che ci interessi la
scansione completa, un byte dopo l'altro
dal primo fino all'ultimo, oppure il prelie-
vo di un certo numero di byte a partire da
una locazione qualsiasi. Il primo metodo si
usa di solito per stampare messaggi duran-
te un programma in linguaggio macchina,
il secondo serve invece per ritrovare delle
stringhe aH'intemo di una tabella.
La differenza principale consiste nel fat-
to che per esplorare tutta una tabella, che
in genere sarà più lunga di 256 byte, non sì
fu uso della post-indicizzazione e, mante-
nendo il registro Y azzerato, si incrementa,
mediante un apposito sottoprogramma, la
coppia di puntatori. Mentre nel caso della
lettura di una parte della tabella (purché
sia inferiore ai 256 byte) una volta trovato
il punto di inizio incrementando via via la
coppia di puntatori in pagina zero, si pro-
cede al prelievo dell'informazione incre-
mentando il solo registro Y. Nel caso si
abbia necessità di una scansione completa
e si voglia però sfruttare la velocità di in-
cremento del registro Y. si può usare una
miscela di due metodi; ovvero si carica nei
puntatori la locazione di start e si esplora-
no i primi 256 byte incrementando il regi-
stro Y ; quando questo toma a zero si incre-
menta di uno la parte alta della coppia dì
puntatori, cioè il secondo dei due byte che
si trovano in pagina zero. In questo modo
si fa puntare rindirizzamento indicizzato
alla successiva pagina dì memoria, dimo-
doché il successivo loop del registro Y
esplora altri 256 byte. Occorrerà natural-
mente un controllo di raggiungimento del-
la fine della tabella che si potrà ricavare o
direttamente dal riconoscimento di un byte
di stop oppure dal superamento di una
data locazione di memoria.
Il programma di figura 1. che deriva da
una subroutine del Superlìst. effettua la
stampa di una parola riservata del Basic
leggendola dalla tabella che si trova in
ROM.
Vediamo come funziona: il registro X
contiene il numero di comandi Basic che
dobbiamo saltare prima di incontrare
quello cercato. Quindi il primo comando
carica in X il numero del comando; per
esempio 5. Dopodiché dobbiamo prepa-
rarci ad usare l'indirizzamento indiretto
indicizzalo (LDA (hex). Y). Ci prepariamo
allora due locazioni in pagina zero che do-
vranno contenere l'indirizzo di partenza
della tabella. Per conformità al program-
ma Superlisi usiamo le locazioni $8 1 e $82.
Dal momento che la tabella inizia a
SD0D0 tutte e due le locazioni dovranno
contenere SD0; ricordate però che il $D0
della locazione $8! è effettivamente $D0
mentre quello della locazione $82 indica il
numero della pagina di memoria (detto di
solito parte alta dell'indirizzo in quanto è il
byte di valore più elevato) e il suo valore
deve essere moltiplicato per SFF. Una vol-
ta messe a posto, con la solita sequenza
LDA... STA. le locazioni $81 e $82 passia-
mo ad azzerare il registro Y affinché pumi
proprio a $DOD0. Ci serve ora il program-
ma che incrementa di uno il puntatore
($8 1 . $82). Immaginiamo per un momento
che le locuzioni S8I e $82 non siano in
ordine inverso ma come di solilo siamo
abituati a disporre i numeri; in questo caso
vediamo subito che per poter incrementare
correttamente il contenuto del puntatore
dobbiamo incrementare la locazione di de-
stra ($82) finché non arriva a $FF, a questo
punto il successivo incremento deve ripor-
tare a zero $82 ed effettuare il riporto di
uno nella locazione $8 1 . Dal momento che
le locazioni possono contare solo fino a
$FF un successivo incremento le riporta
necessariamente a zero, quindi tutto rego-
lare per la $82 mentre non esiste alcun
riporto automatico Ira celle di memoria;
per cui una volta notato che la $82 è passa-
ta per lo zero dobbiamo essere noi ad in-
crementare di uno la locazione $81.
Dato che conosciamo già l'istruzione
INC. sappiamo controllare il passaggio
per zero grazie alla BEQ, niente di più
semplice quindi realizzare il nostro incre-
mentatore a sedici bit. Attenzione, ricor-
date che le locazioni sono scambiale fra
loro e quindi invertite $81 e $82 ne! pro-
gramma. Dovreste essere tutti in grado di
scrivere da soli tale subroutine che consta
di soli sette byte RTS compreso; chi non ci
riuscisse la trova in figura I a partire dalla
locazione $311.
Come già accennato le parole chiave del
Basic sono scritte in memoria in ASCII e
terminano con un carattere maggiore di
$7F. per contare quindi le parole da saltare
ci basta contare quanti byte negativi (se
sono maggiori di $7F hanno il bit 7 uguale
ad uno e questo significa presenza di segno
negativo) abbiamo incontrato. Ecco allora
finalmente la LDA ($8I).Y che legge un
byte, viene poi controllata la sua positività
e nel caso affermativo sì procede ad incre-
mentare S81-$82 e sì prende il carattere
successivo, altrimenti vuol dire che si è
incontrata la fine dì una parola per cui si
decrementa il registro X. Quando X è arri-
vato a zero abbiamo raggiunto la parola
cercata e saltiamo alla routine $3 1 A che la
stampa. La routine di stampa sfrutta ora la
post-indicizzazione per scorrere i byte del-
la parola da stampare ed inviarli alla routi-
ne DB5C del Basic che corrisponde alla
FDED del monitor e che si preoccuperà di
scriverli sullo schermo o sulla stampante se
è attivo il canale ! . o addirittura passandoli
al DOS come comandi se i primi due carat-
teri sono un carriage return ($8D) seguito
da un control D ($84).
Quindi lasciato fermo il puntatore in
pagina zero, che punta al primo carattere
da stampare, si incrementa di uno il regi-
stro Y (INY) fino ad incontrare un “carat-
tere negativo" che ci indica la fine della
stringa e. per ora, del programma- Prima
del JSR DB5C troviamo una strana istru-
zione. la PHA che serve a spingere sullo
siack il contenuto dell'accumulatore. Que-
sto è necessario in quanto al ritorno della
routine di stampa il contenuto dell'accu-
mulatore risulta modificalo e non è più
possibile controllare se il carattere appena
stampalo è l'ultimo. Avremmo potuto
mettere il contenuto di A in una qualsiasi
MCmicrocomputer 23
73
locazione ma si sarebbero impegnale più
locazioni di memoria sia per il programma
che per contenere A. Con l’uso dello stack
sì risolve agevolmente il problema in quan-
to basta una PH A per spingere l'accumula-
tore sullo stack e una PLA per andarlo a
riprendere; due byte in lutto e un program-
ma più pulito.
Il Miniassembler
Nei primi Apple con l’Integer Basic resi-
dente in Rom era disponibile un assembla-
tore piuttosto rudimentale ma abbastanza
comodo per scrivere in memoria dei pro-
grammi di una certa lunghezza senza dover
continuamente controllare le tabelle dei
codici esadecimali o quelle per il calcolo
degli indirizzi relativi.
Il Miniassembler non consente comun-
que di assegnare etichette a particolari
punti del programma nè di dare dei nomi
alle locazioni di memoria usate per deposi-
tarvi le nostre variabili. Un’ulteriore co-
modità dei veri assemblatori è la possibili-
tà dì inserire pezzi di programma in qual-
siasi punto e di definire tutti gli indirizzi
non in modo assoluto ma relativo alla lo-
cazione di origine del programma: consen-
tendo cosi la possibilità di riiocare il pro-
gramma in qualsiasi parte della memoria
(naturalmente rifacendo l’assemblaggio),
queste possibilità non sono purtroppo pre-
senti ne! Miniassembler.
Nonostante ciò l’uso del Miniassembler
é abbastanza utile, almeno dal punto di
vista didattico, per avere un’idea generale
degli assemblatori. Per chi decidesse di get-
tare via i manuali del Basic e togliere le
relative Rom dall'Apple per dedicarsi alla
sola programmazione in linguaggio mac-
china non potrebbe assolutamente fare a
meno di un assembler sofisticato (magari
in Rom). Resta dunque il problema costi-
tuito dal fatto che nelì’Applesoft, per moti-
vi di spazio, è scomparso il Miniassembler.
Chi ci ha seguito negli scorsi numeri avrà
senz'altro letto l'articolo che ci consente di
recuperare l’Integer Basic che si trova nel
disco Master e di come poterlo usare in
Ram insieme aU'Applesoft. Vista però la
scomodità di avere il Miniassembler me-
scolato all'Integer Basic e soprattutto per il
fatto che cosi si perde buona parte della
Ram (da S6SOO in poi), abbiamo deciso di
estrarre il Miniassembler da li e farlo di-
ventare un programma a sé. visto oltretut-
to che é lungo appena 160 byte.
Come recuperare ii Miniassembler
La prima cosa da fare è di effettuare il
bootslrap con il dischetto dell'Integer Ba-
sic preparato secondo le istruzioni che si
trovano a pagina 72 del numero IS di MC.
A questo punto se provate a fare un
•9266G vi comparirà il prompt del Minias-
sembler costituito dal punto esclamativo
(!). Questo vi garantisce che il Miniassem-
bler è in memoria e funziona bene. Per
uscire dal Miniassembler o battete sempli-
cemente il Reset oppure sfruttate il fatto
che dal Miniassembler è possibile eseguire
qualsiasi comando del Monitor semplice-
mente facendolo precedere del segno del
dollaro (S); quindi per uscire dal Minias-
sembler potete battere ISFF69G
e vi ritroverete nel Monitor oppure
! $ < CTRL > C < RETURN >
per tornare al Basic corrente.
Una volta certi che il Miniassembler esi-
ste e funziona possiamo estrarlo dali'Inte-
ger Basic. Questo si ottiene semplicemente
mettendo nel drive un disco qualsiasi
(avrete un disco che usate per le prove!) e
battendo: BSAVE M1NI,A$9100,LS140
La lunghezza è leggermente eccedente
ma questo per ora non importa.
Rifate ora il Boot con un disco normale
in modo da ripulire la memoria dall'lnte-
ger Basic e dal DOS modificato. Ricaricate
il programma MINI (BLOAD MINI) e
provate a disasscmblarlo. Scoprirete così
degli strani JSR a locazioni tipo S98IA o
S94D0: derivano dal fatto che l'Integer Ba-
sic per sua comodità si piorta appresso an-
che una copia del Monitor. Occorre quindi
modificare tutte le istruzioni che indirizza-
no le routine del Monitor. Queste si rico-
noscono dal fatto che gli indirizzi sono
compresi tra $9400 e S9BFF. Il program-
ma in Basic di fìgura 2 effettua la conver-
sione degli indirizzi sommando 100 (dee.) a
quelli maggiori di S9400. Una ulteriore
modifica consìste nell'aggiungere davanti
al Miniassembler una routine che abbassa
HIMEM a S9i(X)emette nei puntatori del
control Y che sono $3F9 e S3FA il punto di
entrata del Minìassember ovvero $9192.
La routine si trova in figura 3 e dovrebbe
essere banale per tutti coloro che ci seguo-
no. Comunque p>er maggiore chiarezza vi
diamo alcune spiegazioni: le locazioni $73
e $74 contengono il valore della massima
locazione di memoria accessibile al Basic,
sostituendo il contenuto di queste locazio-
ni con $00 e $9] proteggiamo il Minias-
sember da istruzioni accidentali da parte
del Basic, poi con lo stesso principio spo-
stiamo a $9192 il puntatore del JSR relati-
vo al Ctrl Y cosicché sia possìbile passare al
Miniassembler (dal Monitor) premendo
<CTRL> Y.
Salvate il lutto su disco battendo:
BSAVE
MINIASSEMBLER,A$90ED,L$150
Per coloro che preferiscono copiarsi diret-
tamente in memoria il Miniassembler dia-
mo il dump di memoria relativo in fig. 4.
Come si usa il Miniassembler
Una volta caricato il Miniassembler e
lanciatolo in esecuzione con BRUN MI-
NIASSEMBLER, vi trovate con il punto
esclamativo come prompt. Per iniziare a
scrivere un programma battete l'indirizzo
di partenza seguito dai duepunii e dal mne-
monico della prima istruzione. Per esem-
pio; per mettere in $300 l'istruzione LDA
#$90, scrivete; !300;LDA «90 <return>
Per proseguire l'inserimento battete lo
spazio e poi direttamente la successiva
istruzione. L'indìrizzamento zero page vie-
ne riconosciuto dal fatto che findirìzzo é
ad un solo byte mentre tutte le altre istru-
zioni si scrìvono nella stessa maniera del
disassemblato del Monitor. Le istruzioni
di salto condizionato, ad esempio BEQ,
richiedono solo findirìzzo assoluto cui sal-
tare; il Miniassembler calcolerà automati-
camente lo spostamento. Il sìnCax error è
costituito da un proprio sotto al carattere
errato; a volte però l'errore é altrove sulla
stessa riga, considerate il solo come un
avvertimento che qualcosa é andata male
nelfinlerprelazione e rìconlrollate tutta f i-
struzione. Ogni volta che l'input ha avuto
successo il Miniassembler presenterà subi-
to il dìsassemblato Completo dell'istruzio-
ne sicché si possa controllarne l'esattezza.
Conclusioni
Nell'ultima puntata vi avevamo pro-
messo una routine che permette di pulire lo
schermo in alta risoluzione in 42 millesimi
di secondo. Per motivi di spazio non é stato
possibile inserirla in questa sede ed è finita
nella rubrìca del software Apple. MC
Errata corrige:
Programmare in Assembler. N. 21 pagina
S7. Nella tabella I il codice della PHP è 8
invece di 6.
74
MCmicrocomputer 23
^ A
di Pierluigi Panunzi
Non appena leggeranno il titolo de! pro-
gramma proposto in questo numero, alcuni
lettori rimarranno delusi ... Ci stiamo rife-
rendo a quei numerosissimi lettori che ci
hanno inviato in redazione un programma
riguardante il fatidico "Master Mind" o
"Sirike and Ball" che dir si voglia:
Inutile dire che "non ne possiamo più".'!!
La delusione di cui sopra si riferisce al fatto
che ognuno di quei lettori penserà: "Ma
come, il mio programma era più hello ...!".
E invece hanno tutti torto, in quanto il
programma presentato riguarda l'altro pun-
to di vista del "Master Mind". ovvero la
decodifica di un codice segreto.
È questa appunto la novità che ha supera-
lo di gran lunga le aspettative: anche se con
opportune limitazioni, la nostra TI-S9 ( ab-
biate pazienza ancora una volta, amati cin-
quantottisti. ma l'argomento era particolar-
mente interessante) dicevamo la nostra 59
indovinerà il nostro numero segreto formato
da 3 cifre comprese tra I eS. anche ripetute.
Preghiamo i lettori di cui sopra, che ora
staranno sicuramente brontolando per le 3
cifre, di considerare il fatto che già in que.sto
modo il programma è veramente complicato
e al limile delle capacità di memoria della
povera 59.
MASTER MIND
di Stefano Daniele Sarti ( Bologna)
Con questo programma la TI 59 riesce a
giocare nella nuova veste di decifratore
(nel molo di codificatore ci gioca invece
con il programma ‘indovina il numero"
dell'oitimo libro di istmzionì in dotazio-
ne), riuscendo ad indovinare, dopo alcuni
tentativi, un numero da noi scelto, compo-
sto di tre cifre, ciascuna delle quali può.
indifferentemente dalle altre, assumere un
valore compreso tra 1 e 5. Quindi vengono
offerte 5^ = 125 combinazioni (da 1 1 1 a
555) anziché le 6* » 1296 della versione
originale del gioco (un numero di 4 cifre da
1 a 6). Non mi dilungo a spiegare le regole
del gioco, del resto quasi universalmente
conosciute e passo subito alla descrizione
di come far funzionare il programma sulla
TI 59.
Per prima cosa bisogna rimuovere la ri-
partizione iniziale della memoria con 5 Op
1 7 (559.49). Dopo di ciò si dovranno cari-
care i 553 passi di programma: ciò non
comporla particolari complicazioni se non
che a partire dal passo 527 ci sono tre
istruzioni "Dsz" utilizzanti i registri RIO.
RII e R12 e perciò non potranno essere
impostati nella maniera convenzionale.
Lindìce dei programmi SOA
Su richiesta di parecchi lettori in questo angolo pubblichia-
mo l’elenco dei programmi presentati nella rubrica “Software
S.O.A." dal n” 1 al n“ 22. indicando, per ogni programma, per
quale modello è stalo realizzalo.
Approfittiamo dell'occasione per ricordare che tutti i lettori
possono collaborare per le due rubriche ed in particolare per
[■"Angolo delle TI" con notìzie inedite, funzioni nuove, curiosi-
tà. insomma qualsiasi notizia inedita riguardante le calcolatrici
della Texas Instruments.
Ecco dunque l'elenco dei programmi pubblicati:
1 - Eclissi di Luna (59): fasi, tempi e caratteristiche del feno-
meno-
2 - Roulette (58 59): simulazione del noto gioco.
3 - Macchina per scrivere (58 59): sfruttando abilmente carat-
teristiche poco note delle TI è più semplice scrivere piccoli
testi.
4 - Risoluzione sistemi complessi (59): utile per la risoluzione
di reti elettriche in regime sinusoidale.
5 - Scomposizione di un numero in fattori primi (57).
Equazioni di 3° grado (57) risolte semplicemente .
Calendario perpetuo (57) ,
6 • Proiezioni prospettiche (58 59): un ausilio per i disegni .
7 - Permutazioni (59): fino a ben 1 0 caratteri (se si ha pazien-
za!).
8 - Conversione decimale-binario (57): sempre utile .
Frazioni generatrici (57) di numeri decimali .
9 - Rubic-one (59): simulazione digitale del cubo di Rubik .
10 - Proiezioni prospettiche (57); ancora più semplificale.
Somme di numeri (57): quasi un gioco matematico o rom-
picapo .
1 1 - Mèliert-onc (59);conoscete la Piramide di Mèffert?
12 - Calcolo delle coordinate dell'orbila di un satellite (57):
anche la 57 consente simulazioni “spaziali'.’
Orologio (57): come ti trasformo la calcolatrice in un
orologio .
13 - Integrali Doppi (58 59) estesi a domini dati .
14 - Testaocroce(57):unadiverienteapplicazionedellenuove
scoperte "sintetiche".
NIM (58 59): il famoso gioco dei fiammiferi,
15 - Serie di numeri (57): versione riveduta e velocizzala.
Serbatoio cilindrico (57): misura della capacità dì una
cisterna orizzontale.
1 6 - Moltiplicazione e divisione tra polinomi (58 59) fino al 52®
grado.
Supermoltiplicazione (58 59): provate a moltiplicare a
mano numeri di 90 cifre!
17 - Conversionedecimale-esadecimale(57)chesfrutta le lette-
re generabili artificialmente.
Reverse (57): un gioco non facile realizzato sulla 57.
18 - Filtri Cross-Over (58 59): per i nostri altoparlanti .
Realizzazione di un'induttanza (57): mettiamo in pratica il
programma precedente .
19 - Frazioni continue (58 59): un vecchio algoritmo riportato
sulle calcolatrici programmabili .
Calcolo delle derivale successive (58 59): calcolo numerico
e non certo simbolico!
20 - Integrazione di Gauss (58 59) per integrali estesi alfinfini-
to.
Rubrica telefonica (58 59): come complicarsi la vita con la
propria calcolatrice!
21 • Forza4(58 59): ungiocheiiononmollonolocontrolaTI.
22 - Secret number (57): Indovinate il numero segreto, con i
suggerimenti della Tl.
Tiro al piattello (57): prendete bene la mira!
MCmicrocomputer 23
75
Sof!v,are SOà
Mact»r MInd
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CMS
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44
427
61
GTO
1 38
4'
STO
1 3S
00
52
EE
3bS
STF
428
04
04
0?
139
44
263
02
2
349
03
03
429
36
36
110
2-0
85
350
61
GTD
450
69
DP
2’1
43
RCL
351
01
01
431
27
112
02
02
1 a-s
2-2
11
11
352
10
IO
432
■57
DSZ
113
04
2'3
52
EE
353
22
INV
433
03
08
114
06
6
2 '4
01
1
354
86
STF
434
04
04
115
42
STO
2-5
65
03
03
455
18
18
05
li6
03
03
2-6
49
PCL
356
03
3
436
97
DSZ
PCL
2“7
357
42
STD
4 37
06
06
118
2 '8
54
358
01
01
438
04
04
52
EE
22
INV
359
04
4 39
06
06
290
52
EE
3t.O
04
440
29
CP
231
4i
STD
361
42
STD
42
STO
2 32
00
00
362
02
02
69
233
91
R S
363
0-2
2
523
234
42
STD
364
00
0
97
235
01
01
365
42
STD
525
126
INV
296
INV
03
03
446
127
SOM
2 37
59
INT
53
1 ’S
44
238
52
EE
3f38
73
RC*
443
nn
0
528
12
12
*j^ t*
129
EE
05
299
01
1
44<a
STO
529
00
130
00
0
2^0
42
STO
370
85
57
131
00
0
231
03
03
3,’l
43
RCL
36
39
1.32
72
ST*
2 -<2
25
CLR
3-2
03
03
452
3
133
0?
03
■>4
2.-'3
43
RCL
373
54
453
67
6
1 34
25
CLP
294
01
01
3'4
42
STD
135
DP
295
59
IHT
3-^5
13
13
136
-C-i
3?
296
42
STO
3-6
00
0
y?.
157
DSZ
217
49
49
02
02
3 •'7
72
ST*
457
07
07
537
5"^
5-
1 38
U2
02
EO
378
13
5
1 39
ni
01
219
ST-
299
05
05
379
69
DP
459
28
28
JU
140
17
21*0
05
05
3'JO
51
51
460
DP
540
II
U1
IFF
GTO
301
43
RCL
381
05
5
461
27
541
97
DSZ
■
U2
STO
143
04
04
30
30
303
52
EE
463
06
00
00
LllSB
114
85
85
234
F.<a
OP
01
1
384
97
4t-4
04
04
544
57
57
145
IFF
25
51
51
545
OS
146
02
02
226
DSZ
306
SOM
43
RCL
546
42
STD
42
04
02
02
00
OiJ
1 4S
00
ClO
2 3?
308
43
RCL
61
GTD
'
87
IFF
00
00
469
04
04
549
00
00
■ >
150
03
03
3l0
151
03
03
231
311
09
09
69
DP
152
53
53
312
IHT
39
39
35
U :•
153
00
0
233
313
42
STD
4-’3
nn
0
553
91
154
42
STO
234
01
01
00
Oli
394
4 ''4
ST*
554
00
0
235
98
315
25
475
U'5
09
555
00
0
156
3
236
43
RCL
316
69
OP
396
02
4”6
43
RCL
556
00
0
1 ^
STO
237
48
43
317
29
29
307
4-7
00
00
557
00
0
238
22
IH'.'
318
53
398
01
0:
4-8
42
STD
558
00
0
1
239
44
suri
319
43
RCL
399
10
10
4-9
44
44
559
00
0
76
MCmicrocomputer 23
Soflwarf SO^
Dato che la sequenza da impostare è del
tipo:
Dsz NN 057
con NN pari a 12, 1 1 e 10 rispettivamente,
è sufficiente premere nei tre casi i seguenti
I- DszBOEng (cod. 97 12 00 57)
2 • Dsz A 0 Eng (cod. 97 1 1 00 57)
3- Dsz E- 0 Eng (cod. 97 10 00 57)
In questo caso si evita perciò l'uso dei
tasti SST, BST, Ins e Del sfruttando op-
portunamente i codici associati ad ogni
funzione.
Per incominciare il gioco basterà com-
porre un numero compreso tra 0 e 199017,
resettare con RST il program counter e
premere R/S. Dopo qualche decina di se-
condi comparirà il primo tentativo della
calcolatrice sui display, al quale dovremo
rispondere in qualità di codificatore, con
un numero del tipo N.B (due cifre separate
da un punto decimale).
La prima (N)è la quantità di cifre giuste
ai posto giusto, mentre B indicherà il nu-
mero di cifre che la calcolatrice ha indovi-
nato, ma che sono al posto sbagliato; come
si vede, niente di nuovo.
Dopo l'impostazione di N.B (gli zeri
possono essere omessi) basterà premere
R/S e la calcolatrice entrerà in “m^itazio-
ne", in media per circa ì minuti, ma a volte
anche per mollo, mollo di più. fino a quan-
do verrà visualizzato un altro tentativo che
noi dovremo valutare con la stessa proce-
dura vista prima.
DopK) alcuni tentativi la nostra macchi-
netta visualizzerà il nostro codice segreto e
dopo la risposta 3 R/S (diamole qualche
soddisfazione ...) essa lampeggerà felice-
mente!
Per quanto riguarda il programma in sé.
l'algoritmo utilizzalo è alquanto comples-
so: non tenteremo di spiegarlo, ma faremo
riferimento al flow chart per vederne le
parti principali.
È evidente che i blocchi più importanti
sono quelli contraddistinti da un asterisco:
il primo deve controllare se il tentativo da
proporre in output, confrontato con tutti i
tentativi precedenti, porta allo stesso ri-
sultato. in termine di valore N.B raggiunti.
Questo modo di risolvere il problema va
quindi completato con il secondo blocco
fondamentale, che permette la memorizza-
zione in un registro (a partire da R36) del
tentativo stesso, unito alla risposta che noi
abbiamo dato alla macchinetta.
Particolari rispostequaliN-B = 3, N =0
B?tO, N = 0 B = 0 danno luogo a proce-
dure di apprendimento e quindi di valuta-
zione diversa dalla prima: infatti conside-
riamo la condizione N = 0 B^O. Questa,
a priori, ci informa che ì numeri del tentati-
vo non potranno assumere le stesse posi-
zioni nei successivi tentativi.
Ad esempio, se il codice é 123eviceversa
il tentativo é 355, la nostra risposta sarà
O.l: è chiaro che il 3 non potrà più essere
posto nella prima posizione, cosi come il 5
non potrà più stare in seconda e terza posi-
zione.
Queste procedure, quando è possibile
applicarle, riescono a sveltire la valutazio-
ne del tentativo.
Terminiamo la descrizione del program-
ma facendo alcune considerazioni.
Innanzitutto, come detto, siamo al limi-
te delle capacità di memoria, sia come nu-
mero di passi utilizzati (SS3 su 559) sia
come memorie occupate (da RO a R49).
Andando ad analizzare il programma “al
microscopio” si potrebbero risparmiare
non più di 5,6 passi: questo non lo diciamo
per eccesso di pignoleria, ma nell'ottica di
un'eventuale estensione del programma ad
un numero maggiore di cifre.
Giriamo senz'altro il problema ai lettori
più volenterosi, ai quali consigliamo in-
nanzitutto di costruirsi il flow-chart detta-
gliato del programma ed iniziarne l'analisi:
evidentemente nulla impedisce di rivolger-
si ad altre macchine, quali personal com-
puter. magari per arrivare ad ultraveloci
programmi in linguaggio macchina. MC
L'ANGOLO DEUE TI
In questo numero riportiamo le segnalazioni di due lettori.
Maurizio Giorgelli di Perugia, riguardante “solite'' stranezze
sul comportamento della TI-59 in condizioni di "limite della
partizione di memoria", e Giovanni Angeli di Montevarchi
(AR). riguardante un ulteriore miglioramento della tecnica di
impostazione di codici “sintetici" nella TI-57.
Ecco il primo contributo.
"Vi scrivo dopo aver letto l'articolo apparso suU'“angolo
delle TI" del numero 7 dì MCmicrocomputcr ritenendo che
quanto intendo comunicarvi sia di un certo interesse. Mi riferi-
■ SCO naturalmente allo strano funzionamento manifestalo dalle
TI in particolari condizioni. 11 fatto più interessante è che a
volte, oltre a fornire strani formati del visualizzatore, la calcola-
trice esegue anche quelle che potrebbero essere considerate
delle funzioni.
Parte per fortuna, parte per intuito sono arrivato a questa
sequenza (riferita ad una Tl-59 con ripartizione standard).
Premete nell'ordine i seguenti tasti:
GTO, 4. 7. 9, LRN. Dsz, 0, 0
ora il display mostra “0.0”: si continua con
• 0, 0. 0. LRN, Dsz. 0. 0. 0, 0 a questo punto dovrebbe essere
visualizzato uno ".0000000 00”
digitando ora sulla tastiera ad es. 3. 2. 6. 1 otteniamo ad ogni
j pressione di tasto le cifre 0.3: 3.2; 32.6; 326.1. Come vedete.
: invece di spostarsi verso sinistra come di consueto, la virgola
? decimale rimane sempre alla destra del display. Riempiendo
I completamente il visualizzatore la calcolatrice ritorna al fun-
: zionamento normale. Lo stesso accade premendo un tasto non
\ numerico.
' Proseguiamo con un'altra particolarità: digitando
1 GTO. 4. 7, 9, LRN, Dsz. SST (sequenza I)
si ottiene uno "0.0 90”: continuiamo con STO, 2. 1, l
: a questo punto non rimane altro da fare che cancellare il
visualizzatoree richiamare il registro 11 dove verifichiamo che é
contenuto il numero 2. Infatti, facendo seguire alla seq. 1 una
istruzione del tipo STO X YY otteniamo la memorizzazione del
numero X (0 ^ X ^ 9) nel registro di indirizzo YY. Se questo '
non è compreso dalla ripartizione il display lampeggia indican- i
do X. É anche da notare che premendo LRN ora non si ottiene |
l'ingresso nel modo di apprendimento. Per fare ciò é necessario >
premere RST. LRN. (
Questa sequenza è valida anche per le istruzioni SUM e Prd '
(non precedute da INV). .
L'ultima procedura è probabilmente la più interessante: ’
GTO. 4. 7. 9, LRN, Dsz. 0. 0. RCL, LRN, LRN
con le ultime due istruzioni abbiamo reso possìbile la visualiz- r
zazìonedel passo di programma 479 dove troviamo il codice 43. |
Ricordiamoci che RCL è stato premuto al di fuori del modo di *
apprendimento, quindi neH'ultima locazione avremmo dovuto :
trovare il codice 97 (Dsz) che avevamo memorizzato durante la (
sequenza. La calcolatrice invece lo ha sostituito automatica- I
mente con il codice del tasto premuto dopo ì due zeri consecuti- '
vi. Abbiamo cioè modificato il passo 479 senza entrare nel |
modo LRN! Ciò tra l'altro è possibile con tutti i tasti della TI I
(comprese le seconde funzioni) non numerici.” |
Ecco invece il secondo contributo. ;
"A proposito dell'Angolo delle TI, ho letto sul numero 20 I
della vostra rivista il metodo per “Spostare le Lettere” nella TI- !
57. ;
Credo che il sistema degli SST, benché ottimo e intelligente, >
sia un po' lungo, spwìalmente se va spostata una lettera fino al )
passo 49 ed inoltre si rischia di perdere il conto e dover ripetere
tutto da capo.
Per questo propongo di togliere l'R/S dalla fine della sequen- I
za generatrice e metterlo al passo di programma precedente |
quello dove va inserita la lettera, con una semplice sequenza '
GTO 2nd nn. Dopo basta premere RST e R/S e la macchina si 1
ferma al punto giusto, e si può inserire la lettera nel modo già i
Per inserirne un'altra subito dopo basta ripetere lo stesso ■
procedimento più un SST ... e cosi via.”
MCmicrocompuler 23
77
Ci Paolo Galasseili
Ecco alcuni programmi di puro u semplice calcolo numerico, ma non
per questo privi di interesse.
Particolarmente interessarne, se non altro a livello di curiosità (nella
maggior pane delle applicazioni, conoscere ottocento cifre significative
di ir serve poco!), èli programma "DEXPI". al quale mi sono permesso di
affiancare una seconda versione ("DEXPI2") con sostanziali modifiche
alla pane relativa all' output dei risultali. La versione originale di "DEX-
PI" proposta dal signor Ciandrini, infatti, prevede esclusivamente l'uso di
tale programma con la stampante collegata alla 4IC. risultando impossi-
bile. senza di essa, la letlura del risultato. In pratica, il programma
proposto, per costruire la stringa relativa al risultato da stampare, si
avvale del buffer della stampante, componendo in esso i vari “spezzoni"
di sei cifre, per poi stamparli con l'istruzione “PRBUF”- Nella versione
modincata invece, i vari gruppi di dodici cifre vengono composti nel
registro ALPHA e poi vengono stampati o visualizzati, a seconda che la
stampante sia presente o meno, con l'istruzione “AVIEW". Per l'uso
della versione modificata del programma "DEXPU", bisogna impostare
in X il numero di cifre decimali che si vogliono calcolare, e premere XEQ
■•DEXPI2''. dopo aver trascorso il tempo necessario per il calcolo, sul
visore comparirà la scritta "PI s: 3. "seguita dalle primesei cifredecimali
calcolate: premendo R/S appariranno le dodici cifre seguenti e cosi via.
premendo ogni volta R/S. & Tultimo gruppo di dodici cifre da rappresen-
tare è composto di sole sei cifre significative, sul visore compariranno tali
sei cifre seguite da sei punti (a ricordare che non ftnisce lì ...). Una volta
stampati o visualizzati tutti i numeri, una ulteriore pressione del tasto R/S
fa comparire la scritta "FINE". È possibile stampare o visualizzare di
nuovo il risultato senza dover ricominciare daccapo il calcolo, semplice-
mente eseguendo XEQ "P". anche se la calcolatrice è rimasta spenta
(bontà della memoria continua), purché non si siano alterali o cancellati i
registri di memoria dati; ciò suggerisce la possibilità di inserire una
istruzione "OFF" dopo il passo 104. dimodoché sia possibile avviare
l'elaborazione della calcolatrice lasciandola poi accesa a lavorare da sola:
quando essa avrà terminalo l'esecuzione, si spegnerà da sé: a questo
punto, quando si vuole, basta accendere la calcolatrice e stampare o
visualizzare, a piacere, il tanto sudato risultato, premendo XEQ “P".
Questo programma, caricato nella versione base della 4IC senza espan-
sioni di memoria, riesce a calcolare 60 cifre decimali di ir.
•DEXEV”
'Decimai EXpansion EValuatìoo)
di Flavio Ciandrini - Moriara (PV)
Tutti i numeri razionali della forma p/q (frazioni) possono essere
trasformali in nume
decimali tramile il procedimento elementare della
Lo sviluppo decimale di una frazione ridotta ai
minimi termini è
imitato solo se la faitorìzzazione del denominatore è formala esclusiva-
mente da potenze del 2 e del 5. Altrimenti, il numero decimale corrispon-
dente alla frazione é illimitato ma periodico, ossia con
jn gruppo di cifre
al massimo q-l) che
a partire da un
certo |x>slo dopo la virgola, si ripete
ndefiniiamenie. preceduto, evemualmeme. da un antiperiodo, se il deno-
minatore della frazione irriducibile contiene, insieme ad altri, anche
attori 2 0 5 0 entrambi.
8MLBÌ. -CEXEVr
13 I.0STX
25 flCB
37 /
02 FIX 8
14 PCI 2
26 FIX IMS Y
38 INT
03 5? 2!
15 STO 02
27*1.BL 00
39 •
84 CF 2«
16 OCX
28
40 ARCI X
05 STO 00
17 TCL 80
29 RCL 00
41 CISHF
06 LDO
18 --
30 >
42 flCfl
07 INI
19 INT
31 ST- 02
43 LftSTX
08 i
20
32 RCL 01
44 GTO 80
09 -
21 BRCL 00
33 ST* 02
45 EH8
10 CHS
22 ‘V = ■
34 1/X
li I8TX
23 »Kl X
35 RCl 02
12 STO ei
24
36 RCI. 00
Lutali dei programmi -DEXEVr. e "DEXEVr-
Per alcune trazioni, di tipo molto semplice, è estremamente facile
determinare il periodo. Si esegua, ad esempio, FIX 9 3 1/X-
II visore mostra 0,333333333. Più concisamente, si scriverà: 1/3 = 0,3.
Analogamente, per calcolare 2/7. si impostila sequenza 2 ENTERf 7 i.
ottenendo sul display il numero 0.28S7I4286.
Siccome il periodo d ella fraz ione può avere al massimo sei cifre, sarà
evidentemente 2/7 — 0.285714. e l'ultima cifra visualizzala sarà in realtà
un 5 arrotondato a 6. Ba.sia infatti moltiplicare per 10 per osservare il
numero 2,857142857.
Volendo determinare il periodo di 813/17. ci si troverà un po' più in
diflicollà: al solito, il calcolatore non può visualizzare più di dieci cifre.
Il problema puòessereafrromaioerisolioconle tecniche deiraritmeti-
ca in precisione multipla.
Il programma "DEXEVl" implementa ralgoriimo della divisione cal-
colando anzitutto la parte intera de! numero decimale corrispondente alla
frazione (zero, in caso di frazione propria), e proseguendo poi indennità-
mente a determinare la parte decimale. La lunghezza dei blocchi usali
varia da i a 9cifre.e viene determinata a seconda deli' ordinedi grandezza
del denominatore.
I blocchi di cifre che vengono man mano determinati, non sono memo-
rizzati nel calcolatore ma inviati dìrciiamenie al buffer di stampa, perché
non necessari per i calcoli successivi.
In tutto quindi sono impiegati solo tre registri dati: da R 00 a R 02.
Per utilizzare il programma, occorre impostare il numeratore p della
frazione, premere ENTERt e quindi il denominatore q. ed eseguire
“DEXEVr.
Servendo al calcolo di numeri illimitati, il programma é configurato
come loop infinito e deve quindi essere arrestato manualmenief R/S) non
appena siano state stampale abbastanza cifre per le necessità dell'utente.
Per azzerare il bufferdi stampa si può premere il tasto "paper advance"
oppure, meglio, spegnere e riaccendere la stampante.
La seconda versione del programma. "DEXEV2". più lunga di 1 1
passi, permette all'utente di stabilire preventivamente il numero di cifre
decimali che desidera vengano stampate, usando per questo scopo anche
il registro R 03.
Tale numero va impostato prima del numeratore della frazione, e
separalo da questo dal tasto ENTERf.
Per determinare, ad esempio, le prime ISOcifredello sviluppo decimale
di 355/1 13. basta premere: 150 ENTERT 355 ENTERT II3XEQ"DE-
XEV2"-
Da notare che siccome in questo caso sono calcolati blocchi di 7 cifre
alla volta, e siccome 150 non è divisibile per 7. verranno stampate 154
cifre dopo la virgola. Per entrambi i programmi valgono le seguenti
limitazioni; 0£ps999. 999.999 e 1 £qs999.999.998. con p e q numeri
a cura
iiI3rI7 = 4?,8235?94Ii7f
355/113 = 3-14159292035
470588235294117647058323
398230088495575221238938
5294U76470588235294!i?h
053897345132743362831858
470588235294 11 7647058323
407079646017699115
5294117647858
Alami esempi di uso del program-
ma -DEXEtT. le cifre in coda
c/5 = >9(bb6bbbbbbbb6bbb
666666666666666666066686
666666666666666666666666
sufficiente eseguire PRBUF anzi-
666666666666666666
KperazioiieìlSim' *
78
MCmicrocomputer 23
So/iiK-arr /ÌP\
Il calcolo di Ti
Ne! 1671 il matemaiico alsaziano J.H. Lambert pubblicava la prima
dimostrazione deU'irrazionalìtà del numero it. definito come rapporto tra
la lunghezza di una circonferenza e quella del suo diametro.
Questo significa che n è un numero decimale illimitato aperiodico, e che
il suo valore esatto non sarà mai noto.
Il problema della determinazione di it con il grado di approssimazione
voluta ha tuttavia suscitalo l'interesse dei matematici di ogni tempo.
Nell'aniicbità la più celebre valutazione di n è quella riportata nello
scritto "Misura del circolo", in cui Archimede (111° sec. a.C.). partendo
dall'esagono inscritto in una circonferenza e calcolando i perimetri dei
poligoni regolari inscritti ecircoscritli di 96 laii.siabilichenèmaggiore di
3 + 10/71 eminoredi3 + 1/7(22/7). Anzi, in un passo di Erone. sembra
che sia riportata, attribuita al grande matematico siracusano, la limita-
zione ancora più precisa
211875 195888
67444 62351
Il procedimento usaioda Archimede evidenzia un primo metodo per la
determinazione di n: consideriamo il poligono di 2" lati inscritto in una
circonferenza di raggio unitario (n > ). Il suo perimetro è dato, come si
può dimostrare dall'espressione
P*. . 2" - (/? - a/z .^2
contenente n-l radici, l'una interna all'altra. Tenendo presente che se n
tende a diventare "sempre più grande”, il poligono di 2° lati tende ad
approssimare sempre meglio la circonferenza la cui lunghezza è. per
definizione, 2n. si ottiene la formula al limite:
j" • -^2 - -I Z * J 2 * ^ — tr per T — CD
Moltoeleganii le frazioni continue infinite, scoperte da Eulero, come la
seguente:
Anche più famosi laseriee il prodotto di infiniti fattori dovuti rispettiva-
mente a Leibniz e a Wallis:
jrctg I = ? = ‘ - I ’ ì - 7 • 5 ‘ * 2iTiT *
B . 1 1 i 1 I i _Ì£_ _Ì!L
2 ■ 1 ' 3 ■ 3 ■ 5 ' 5 ‘ 7 ■ ‘ 2n-J ' 2n*l ' • •
Questi metodi tuttavia non possono essere utilizzati praticamente, in
quanto convergono in modo estremamente lento.
Assai più rapido è il seguente procedimento, dovuto a Machia:
ì - ‘ \ - arctg . 4 •
(s’tV'tV' ••-)'(?35'IW*rÀ9s ■ •••}
In questo modo, in effetti. William Shanks calcolò, tra il l8S3eil 1873.
le prime 707 cifre di it, commettendo purtroppo un errore alia 528* cifra,
di modo che anche tutte le successive sono sbagliate.
I! programma "DEXPI” (Decimai EXpansion of PI), utilizza una
formula ancora diversa (la serie di Taylor per arcsin Vi), più facile da
tradurre in RPN grazie alle tecniche dell'aritmetica in precisione multi-
in cui sono presenti m segni di radice quadrata.
Fortunatamente, a partire dal XVU-XVIII sec., ilcalcolo infinitesima-
le ha portalo a mezzi ben più veloci per la determinazione di n con un
numero di cifre decimali a piacere.
T ’ ? ì '(?)’ l ■(?!'
MCmicrocomputer 23
79
I termini dello sviluppo in serie precedente possono i
,, . . Jll._12-.iJ. _ .
i lz/(8.J) (M) •
'fm}' (ì4)-(4-.t] =
di modo che è evidente che il termine generico a„ è dato dalla:
Conoscendo un termine qualunque, è quindi possìbile calcolare quello
successivo con le sole opemzioni di moltiplicazione e divisione.
Il solo dato che va impostato prima di eseguire il programma "DEX-
PI" è il numero di cifre decimali con cui si desidera venga calcolato k.
Questo numero viene arrotondato per eoxsso al più vicino multiplo di
PI= 141592
653589793238
462643383279
502884197169
399375105820
974944592307
816406286208
998628034825
3421 17067982
148086513282
306647
6 e utilizzato per determinare quanti blocchi di sei cifre sono necessari.
Siccome l'ultimo blocco è sempre affetio da imprecisione, a causa di
errori di riporto, viene aggiunto un ulteriore blocco di 6 cifre, che non
verrà stampato.
Il numero totale b di blocchi viene memorizzalo in R 03.
Il programma provvede quindi a determinare con la precisione neces-
saria i termini aj. 32,83... nei registri da R(9-f-b) a R(8-t-2b), sommandoli
a mano a mano nei registri da R 09 a R(S-i-b). mentre il display visualizza
l'indice del termine che sta calcolando.
Come termine iniziale a,, si assume il numero 3 anziché Vi. di modoche
anche tutti i termini successivi risultano già moltiplicali per 6, La loro
somma sarà cosi pari a n piuttosto che a n/6.
Occorre ora stabilire quanti termini della serie debbano essere calcolali
per assicurare la precisione voluta.
A questo proposito, si può notare che gli addendi della serie formano
una successione monotona decrescente, essendo:
Eccoli prime meifre
decimali di n calcolale
con -DEXPir^
Bn . (Jn.l)
Se m è il numero di cifre decimali desiderate, é necessario quindi
calcolare m • 1.66 termini.
In pratica, ésufTiciente calcolare I0« b - 1 1 termini, come elTeltivamen-
te fa il programma “DEXPI”.
Per provare il programma, si imposti 50 XEQ “DEXPI".
II multiplo di 6 più vicino al 50 e non minore di esso è 54: verranno
dunque stampate le prime 54 cifre di n, proprio come se si fosse premuto
54 (0 49) XEQ "DEXPI". Il numero di blocchi b è 54 / 6+ 1 = 10. e il
programma calcola 10 • 10 - 1 1 = S9 termini della serie di Taylor, a
partire da a^.
Spegnete la stampante, riaccendendola solo quando il display visualiz-
za il numero 89. Rilassatevi pure comodamente sulla vostra poltrona,
perché sono necessari poco meno di 20 minuti. Trascorsi ancora alcuni
secondi, verrà stampato il risultato: n = 3,141592 ... 105820.
Si noti cheti programma lavora con IO • 6 60 cifre: la precauzione di
So/iH-are RPS
utilizzare sempre 6 cifre in più garantisce che tutte le cifre che vengono
stampate siano in ogni caso coiretle.
II massimo numero di cifre decimali con cui è possibile valutare it con
questo programma é 750 (SIZE 261).
Sostituendo i passi da 45 a 56 (eseguire: GTO . 045 del 012) con la
sequenza XEQ 01 8 XEQ 01 e inserendo prima della LBL02le istruzioni:
LBL 01 STO 01 RCL 07 STO 04 LBL 07 XEQ 02 STO IND 04 ISO 04
GTO 07 CLX STO 00 RTN. si può arrivare a 816 cifre (SIZE 283).
Con l'ausilio dì una memoria di massa esterna (ad esempio. ì moduli
HP 82I80Ae HP 821 81 A) é abbastanza semplice modificare il program-
ma per arrivare a 1000 - 1500 cifre.
Si tenga presente, tuttavìa, che i tempi di esecuzione salirebbero enor-
memente, mentre già il calcolo dì 750 cifre richiede circa quaranta ore di
elaborazione, nonostante siano stali impiegati vari "trucchi" ed artifici
per aumentare la velocità del programma.
Chi ha tenuto d'occhio il visore durante la prova precedente, avrà
certamente notato che il tempo impiegalo dal calcolatore per determinare
l'ennesimo termine della serie diminuisce sempre maggiormente, man
mano che l'indice n cresce e i termini a„ diventano sempre più piccoli.
I! programma infatti elimina automaticamente i registri inutili per il
calcolo (non contenenti cifre significative).
Inoltre, il risultato della divisione per2n-t- 1 (ossia il termine a„). viene
sommato nei registri da R 09 a R(8-l-b). ma non memorizzutoin quelli da
R(9-fb) a R(8-i-2b). In questo modo, per il calcolo dei termine successi-
vo. in cui n é uguale all'n precedente aumentata dì I. è sulTìcienie, dopo
aver effettuato la divisione per 8n, moltiplicare per 2n-I piuttosto che per
(2n- 1)^ (sarebbe stato necessario eseguire due volte la moltiplicazione per
2n-l).
La stessa somma nei registri da R09a R(8-l-b) è eseguita senza riporto:
lavorando con blocchi di sei cifre si possono sommare fino a 10000
numeri senza dover eseguire il riporto volta per volta.
II contenuto dei registri viene sistemato adeguatamente solo nella fase
immediatamente precedente alla stampa.
Dopo lutto, il programma "DEXPI" é in grado di calcolare le prime
528 cifre decimali di n in poco più dì 20 ore: può sembrare molto, ma sì
ricordi che Shanks per arrivare a un risultalo analogo usando solo carta e
penna impiegò circa 20 anni. Programmi simili possono essere scritti per
calcolare ogni numero espresso sotto la forma di serie convergente: ad
esempio, il numero irrazionale trascendente e (2,718281828459 ...). di
importanza fondamentale nell'analisi matemaiica e base dei logaritmi
naturali (neperiani), definito come
lim ( I -I- 1 /n)"
La serie da utilizzare é quella esponenziale:
convergente per ogni valore di x e, in particolare, per 1.
Ponendo a,, -I- a| = 2 e iniziando il calcolo dei termini da
32 = Vi, si nota subito che é: a, =
Basta dare un'occhiaia alla formula per rendersi conto che il program-
ma è mollo più semplice di quello per il calcolo di n. Lascio quindi al
lettore che Io desideri il compito di scriverlo.
Ci si accorgerà senz'altro che tale programma é anche mollo più veloce,
tanto più che la serie converge assai più rapidamente (il che significa che
occorre calcolare meno termini), e che si possono utilizzare blocchi di 7
Con un'KP4ICV dovrebbe essere possibile determinare e con circa un
migliaio di cifre decimali. Inoltre. la serie esponenziale permette di calco-
lare ogni potenza del numero e. ad esempio
, 1
e', oppure — .
Ricordo infine che su ogni buon testo universitario di Analisi Matema-
tica é possìbile reperire gli sviluppi in serie delle funzioni circolari e
iperboliche (seno e coseno), logaritmiche, e cosi vìa. MK
BO
MCmicrocomputer 23
TRIUMPH-ADLER
soluzioni
non problemi
A cosa serve un perfetto personal compu-
ter, una affascinante macchina per scrivere
elettronica o un copiatore dal nome di fanta-
sia? Forse a nulla se non esiste anche un
buon servizio di assistenza, una serie di
programmi adatti a ogni nuova esigenza, i
pezzi di ricambio sempre e ovunque dispo-
nibili. Triumph Adler Italia è affidabile. Pro-
pone macchine che non pongono problemi,
ma li risolvono. TA non significa solo il com-
puter, ma una serie di servizi che permetto-
no di usarlo correttamente in ogni attività
professionale. E assiste, in tutta Italia, pro-
ponendo i programmi più avanzati per dare
g una mano a risolvere i vecchi problemi sen-
I za proporne uno in più. Triumph Adler, l'e-
lettronica al servizio di chi la usa.
I TRIUMPH-ACH.ER
Per la rete distributiva e di assistenza tecnica e software, consultare le
Pagine Gialle alle voci «Elaboratori elettronici» e «Macchine ufficio».
PCMON
un monitor esadecimale
por il PC-1500
di Fabio Marzocco
La notevole potenza del linguaggio mac-
china che governa te funzioni del micropro-
cessore LH-580I ci ha permesso di realizza-
re un programma di maniior esadecimale
occupando un esiguo spazio di memoria
RAM <590 byte) ed operante ad aha veloci-
Le funzioni realizzale dal PCMON sono
quelle fondamentali richieste ad un primo
livello di monitor ma. nonostante ciò, il pro-
gramma si rivela utilissimo e notevolmente
versatile non appena ci si accosta alla pro-
grammazione in linguaggio macchina del
PC-1500. Il PCMON prescinde compieta-
mente dalla configurazione di memoria
adottata e può essere impiegalo anche senza
stampante, purché si rinunci alla funzione
LIST: esso inoltre è completamente riloca-
hile. e ciò vuol dire che può essere caricato in
una qualunque zona della R.4M utente.
Descrizione ed impiego
I comandi attivi da tastiera per il
PCMON sono i seguenti:
ENTER
CL
T
1
R
M
G
L
Tramite questi tasti è possibile:
— leggere e scrivere su celle di memoria
— lanciare programmi utente
— listare su stampante i codici oggetto di
un programma.
Prima di caricare in memoria il
PCMON. occorrerà riservargli uno spazio
protetto, modificando opportunamente i
puntatori della RAM top. Ciò si effettua
semplicemente con il comando;
NEW &3B15 (espansione 8K)
oppure
NEW &431S (espansione 4K o standard)
Eseguita questa operazione sarà possibi-
le iniziare l'immissione dei codici operativi
elencati in figura I. magari con l'ausilio dì
«aC5: F2 £9 78 75
40C3^ 08 B£ £6 63
«0CD; ro 58 85 IF
4001 : FO ca 58 77
«eoa: 5n e8 fd ss
40D3: 6a 18 F5 88
40OD: 03 FD 2a 4a
48£J: 18 BE ED 38
40E5: 68 00 6a 66
40E9: 8£ E8 BC 8C
40EO. 17 50 43 4D
40F|: 4E 20 62
40F5: 73 20 46 21
40F5; 4Q 61 72 20
40FD: 6F 63 63 61
4101; 28 26 20 4D
4|05: 43 SE 00 80
4109: E2 E9 78 75
4100: 00 B5 40 SE
4111: ED 40 48 78
4113: BE £2 43 FO
4110. 0B 87 4C 8B
4121: EO 37 52 89
4125: 01 30 87 00
4123; 08 10 87 47
4120; 88 BF 87 18
4 131 : 98 20 4! FD
4135: 88 0E EO 40
4139: 9E 22 F2 48
4130; 70 4B 00 58
4141. 70 sa F0 FD
4|45. 90 60 03 FS
4149: 80 03 FO 30
414D: 8£ ED 95 18
4151. SE EO 95 10
4155: FD 98 94 FD
4159
4161
4165
4169
416D
4 I 75
4179
4 17D
4181
4105
4189
4 ISO
4191
4 135
4133
4 190
4iai
4ias
4IQ9
4iaD
4131
4IEI
41E5
41E9
50 FO 08 8£
8£ 05 78 C0
aE 70 00 BS
70 CI BE 78
01 14 FD 58
^D 88 8E 78
as 7S C0 aE
78 D2 flS 78
CJ aE 78 03
68 78 6B 00
38 38 4a 04
0E ED 30 BS
18 BE 78 75
85 3B BE EO
40 FD |fl 15
FO 50 FO 08
8£ 51 68 78
6B 00 4B 02
BE EO 00 85
I£ BE 78 75
RE E2 43 87
4C 88 5C 07
47 80 3B 07
52 89 01 9B
07 40 90 85
07 30 00 10
07 08 88 IC
BL 78 ce BE
ED 40 BE E2
43 BE 78 CJ
0E ED 40 SE
36 49 78 4B
C0 BE £0 35
1E 54 8E 01
56 FD 98 SE
93 8E 02 0E
4260
4271
4275
4279
4270
rg C2 40 20
•;fl 00 58 78
5B 40 FD 98
6B 03 FS 88
03 FO eo BE
EO 95 18 BE
ED 95 IB FD
18 FO SE B5
B0 00 07 CF
89 04 BE E6
69 9B F2 40
70 4B 00 58
79 5fl F0 6fl
03 F5 88 03
40 70 4B F0
BE ED 95
BE ED 95
FD 9
33 ^
38 E3 78 75
00 05 72 BE
EO 40 BE E2
43 07 00 00
11 BE 78 F8
BE EO 40 BE
E2 43 BE 78
FI BE ED 4D
BE' 24 48 78
9 F0 BE ED
95 BE 79 00
S 38 94
ì 40 E0
3 FO 88
FD 50 FD 68
I FO 00
BS 78 C0 41
B5 78 C! 41
56 FO 86 SE
61 FO 0B B5
70 C0 41 05
70 CJ 41 05
30 41 BB 03
05 20 41 15
FO SS FO SB
FD 88 8E 46
FD 00 05 78
C0 41 OS 78
CJ 41 54 08
13 FO 80 60
18 E9 73 EO
00 05 BB 00
87 44 89 00
BE 07 58 88
05 BE 09 CB
BE 07 47 BE
08 BE 02 SI
08 85 BE 03
FI BE 07 69
05 73 00 OF
QE 79 00 99
70 90 38 39
38 38 38 38
38 38 FD C8
OS 03 OS 05
07 00 81 04
43 83 07 F3
03 30 OE 78
C0 FO 80 09
0F 87 00 SI
04 F9 83 07
F9 03 30 OE
70 CI FO 00
BS 04 FD CO
40 SE 00 00
Figura I - Listalo codice oggetto di PCMON. GII Indirizzi uno solo indicaiivi poichi il programma i rilocabile.
un brevissimo programma Basic per ri-
sparmiare la ripetizione del comando PO-
KE. Una volta inseriti i codici operativi,
sarà opportuno verificare con un check-
sum, in prima approssimazione, l'esattezza
dei codici inseriti. La somma dei byte che
realizzano il PCMON è 79214 e può essere
verificata tramite questa breve routine:
5CLEAR
10 POR A = &38C5 TO &3B12
20 K = K-t-PEEK A : NEXT A : PflINT K
Accertata la correttezza del programma
inserito, sarà quindi possibile lanciare il
PCMON. A questo proposito si consiglia
di riservare uno dei tasti definibili dall'u-
tente a questo scopo. Le operazioni da ese-
guire saranno le seguenti:
SHIFT MODE (si entra nel RESERVE
mode)
"olsetezione del tasto F5)
CALL &38C5(a ENTER
(oppure &40C5)
MODE (si toma nel modo RUN)
11 simbolo (£ rappresenta l’ENTER au-
tomatico. per cui semplicemente premen-
do il tasto \ sì ha la chiamata al monitor.
Una volta lanciato il PCMON. sulla
parte sinistra del display apparirà il simbo-
lo @ che rappresenta in questo caso il
prompc del monitor. Da questo momento
in poi il PC-1500 si trova nel PCMON e
l'unico modo per uscire e tornare al Basic è
rappresentato dalla pressione del tasto R
(Return).
Quando sul display è presente solo il
prompt del monitor, il PC- 1 5(X) é in attesa
di un indirizzo di memoria che dovrà essere
espresso da quattro cifre esadecimalì. Così,
ad esempio, la locazione SOI (decimale)
sarà individuata da 01 FS. Se. in questa fase
di immissione deH'ìndirizzo, l'operatore
dovesse ravvisare un errore dì digitazione,
questo potrà essere rimosso con il tasto CL
il quale ripristinerà il prompt.
A questo punto l'elaborazione del pro-
gramma dipenderà dal tasto di comando
premuto dopo l'impostazione di un indi-
rizzo. Vediamo le tre opzioni possibili:
1) ENTER (lettura o scrittura in celle di
memoria) - Premendo ENTER si entra nel
blòcco principale del PCMON. 11 display
assumerà la seguente configurazione:
XXXX: YY
in cui XXXX rappresenta l'Indirizzo della
cella di memoria aperta, e YY il suo conte-
nuto. Con i tasti f oppure I sarà possibile
incrementare o decremenlare l'indirizzo
per poter leggere in altre celle senza modifi-
carne il contenuto. Qualora si desiderasse
invece variare il byte della locazione aper-
ta. sarà sufficiente digitare il nuovo valore
esadecimale che dovrà sostituire il prece-
dente. quindi premere ENTER. Il contato-
re di indirizzo incrementerà di un'unità il
suo valore, mentre la posizione precedente
avrà assunto la nuova configurazione. Se
in fase di digitazione viene commesso un
errore, sarà sufficiente ribattere il dato sen-
za premere CL.
dlvviamente se la zona di memoria su cui
viene svolta un'indagine è ROM, non sarà
possibile scrìvere in essa. Volendo riioma-
MCmlcrocomputer 23
Figura - Flou- chari dal PCMON.
Sofivare Sharp PC-ISOO
re al monitor per inserire un nuovo coman-
do o spostare la zona di indagine su altre
locazioni, bisognerà premere il tasto M
(Monitor) e sul display riapparirà il
prompt; in questa fase del programma so-
no attivi anche i comandi R. G. e L; il
primo provoca un ritorno ai Basic, mentre
le funzioni degli ultimi due vengono de-
scritte più avanti.
2) G (Goto) - Questa funzione realizza
una chiamata automatica ed un program-
ma utente e può essere effettuata sia diret-
tamente dairìnizio dei PCMON. sia impli-
citamente partendo dal blocco I (vedi dia-
gramma di flusso). Una volta scrìtto un
programma in linguaggio macchina con la
procedura esposta sopra, per lanciare l'ela-
borazione dello stesso si può procedere in
due modi;
a) Prompt sul display: digitare l’indiriz-
zo di partenza della routine che si vuole
lanciare, quindi premere G;
b) elaborazione nel blocco 1; tramite i
comandi t i posizionare il contatore di
indirizzo sulla prima cella del programma
da elaborare e premere G.
La pressione del tasto G provocherà l'e-
laborazione del programma in linguaggio
macchina il cui indirizzo è contenuto nel
display; il programma dovrà terminare
con un codice 9A (RET) per il ritorno au-
tomatico al Basic, oppure una chiamata al
PCMON per rimanere nel monitor.
3) L (List) - La pressione del tasto L
permette di ottenere un listato di un pro-
gramma in linguaggio macchina, se il PC-
1 500 è connesso alla stampante; qualora la
CE-150 non fosse collegala al computer, la
chiamata a List provocherà una segnala-
zione acustica ed un ritorno automatico al
Basic. Anche per questa funzione sono
possibili i due metodi di indirizzamento
specificati per la funzione G; una volta
premuto L. sul display apparirà il carattere
"r" che ìndica la richiesta del numero di
righe da stampare (in esadedmale). Ogni
riga dì stampa è composta dall'indirizzo
del primo byte, più 4 byte di memoria, per
cui volendo listare un programma compo-
sto da 820 byte, occorreranno 205 righe di
stampa, perciò alla richiesta “r" andrà im-
postato il numero CD. seguito da ENTER.
Da questo punto inizierà la stampa del
listato per il numero di righe specificato,
quindi l'elaborazione uscirà dal monitor
per tornare al Basic. Il listato di fig. 1 è
stato eseguito con il PCMON.
System Subroutìne
L'esigua occupazione del programma
PCMON è dovuta anche all'intenso impie-
go delle subroutìne di sistema contenute
nella ROM del PC- 1 500 e della CE-150. A
proposito di quest' ultima, è bene specifica-
re che esistono 2 versioni diverse della
ROM della stampante, dipendenti dalla
data dì fabbricazione, ed individuabili dal
contenuto della locazione A80O;
Versione 0 A80O ; 44
Versione 1 A800 ; BE
Le due ROM sono equivalenti dal punto
dì vista delle funzioni svolte, ma variano
gli indirizzi dì partenza delle subroutine di
sistema. Il programma PCMON comun-
que tiene conto di questo fatto, ed è appli-
cabile ad entrambe le versioni del CE-150.
Vediamo ora le subroutine di sistema
impiegate da PCMON.
EÓ69 - Genera una segnalazione acustica
standard
ED36 - Visualizza n caratteri sul display
E88C - Genera un ritardo programmabile
DOSO - Azzera tutte le variabili fisse
EE7I - Cancella il contenuto del display
ED4D • Visualizza un carattere sul display
E243 - Accetta un carattere da tastiera
ED95 - Conversione ASCII-HEX
A78I - (versione 0 A75B) Stampa un carat-
tere ASCII
A9F1 - (versione 0 A9CB) Line feed
A769 - (versione 0 A747) Spegne il drive
del motore della stampante.
Oltre all'occupazione di memoria vista e
alle subroutìne sopra elencate. PCMON
utilizza anche le locazioni riservate alle va-
riabili AS. BS. C$. DS. YS. Z$.
Esempio
Il seguente esempio dimostrativo chiari-
rà l'uso del PCMON. Chiamate il monitor
con CALL &38C5 (o CALL &40C5); alla
presentazione del prompt bisognerà inseri-
re l’indirizzo in cui volete iniziare a scrivere
la routine: ad esempio 5700 ENTER.
A questo punto la locazione 5700 verrà
aperta e sarà possibile inserire i seguenti
codici (dopo ogni byte premere ENTER):
5700: SA 30 6A 15
5704; 48 01 4A 10
5708; BE E6 6F 60
570C; 52 99 07 5A
5710: 45 BE E6 6F
5714: 62 52 99 07
5718: 9A 00 00 00
La routine è cosi immessa in memoria:
controllate con l'uso dei comandi | e | la
correttezza dei codici inseriti, quindi pre-
mete M. Se tutto ha funzionato a dovere,
sul display tornerà il prompt del monitor.
Per lanciare il programma sarà sufTicìente
inserire nuovamente l’indirizzo 5700 segui-
to da G: l'esecuzione della routine compor-
terà una scala musicale fantasmagorica
eseguita dal buzzer del PC-ISOO. Per listare
il programma, inserire 5700 L e, alla richie-
sta del numero di righe, rispondere con 07
ENTER. MC
MCmicrocomputer 23
83
cura di Fabio Marzocco
Torniamo ad occuparci questo mese del
sofl»'are per il PC- 121 ! . con tre programmi
di caraiiere mollo eterogeneo fra loro, c per
questo rivolli ad un pubblico "assortilo".
Si Iralla del calcolo dei parametri per la
realizzazione di un muliivihraiore asiahile a
transistor, inviatoci dal lettore Fabrizio Fa-
biani di Napoli: un altro programma per
trasformare il PC-12II in un orologio con
sveglia, di Andrea Casali, ed infine Fabrizio
D'Amore ci propone Usuo lavoro effettuato
allo scopo di calcolare le n radici complesse
di un'equazione algebrica di grado n.
Multivibratore astabile
di Fabrizio Fabiani • Ponici (NA)
Questo programma consente il dimen-
sionatnenio dei componenti di un multivi-
bratore astabile a transistor per una data
frequenza di lavoro. Prima di analizzare il
programma, diamo un breve cenno sul
funzionamento di tale circuito (vedi fig. 2).
Il multivibratore astabile è un dispositivo
in grado di generare una forma d'onda
rettangolare, disponibile su uno dei collet-
tori dei transistor. A prima vista il circuito
si presenta come due amplificatori R-C
connessi con l'uscita del primo all'ingresso
del secondo e viceversa: ciò produce un
fenomeno di instabilità che provoca la
commutazione alternativa dei due transi-
stor dall'interdizione (OFF) alla saturazio-
ne (ON). La frequenza di oscillazione è
determinata dalla costante di tempo asso-
ciata ai condensatori ed alle resistenze di
base secondo la relazione:
r = 1/(L38 t)
T = Rb-C
La massima frequenza di funzionamen-
to è limitata dai tempi di salita dell'onda
rettangolare, e per ottenere un buon anda-
mento della stessa, è conveniente non su-
perare i 30 kHz.
Il programma è piuttosto semplicee pra-
tico ed è stato strutturato in modo da evi-
tare errori nella fase di immissione dei dati:
infatti esso non accetta valori di frequenza
superiori a 30 kHz o tensioni di alimenta-
zione Vcc superiori alla massima Vce del
transistor.
Inoltre, nella fase di visualizzazione dei
dati, il programma sceglie automatica-
mente l'unità di misura del condensatore
(picofarad o microfarad).
Osservando le linee 35 e 45, le quali con-
tengono i due test sulla frequenza e su Vcc,
possiamo trovare un metodo molto inte-
ressante di indirizzamento controllato. Ad
esempio nella linea 35 se la frequenza im-
messa è maggiore di 30.000 o minore di 0 (i
due casi non potranno sussistere contem-
poraneamente!). il programma salta alla
linea 30 richiedendo un nuovo valore, al-
5:"IT'CLEf#:
ICUIMPCIT "VUOI
u5:<#:e il BCt
uOTO 25
ìiilF M="N0"
GOTO 20
ITrCOTO 10
2CUIH^JT "V’CE S
IHFUT "ICSAT
ItfUT "IBShT
♦■lE-5
21’:IUF1.1T "VCE n
GOTO 30
25ìfl=^25iC=.13E
-?:B=20iF=45
E-I
so: IHFUT "FRF.CB.I
55: GOTO •' 40-10»-
■•'F.'300D0>+f
F-0))>
40:UF1JT "VCC<V
45: GOTO ''50-10»^
•: <E>D>*<E''=Ci
50:G=<e-ftT/-BsC-
C*5i;iOE-5
:L=H*1E-3
S»F*H>
5«.:PPIHT "PC'OH
M>='.US1NG ■
PPIHT "RBCKO
HriJ = ">U':IMG
"tnnt.n"iL
ciOSGDTO KI.'E-T
!PI=I-fE12:
PPINT "C'PF)
= "'USING "Iti
:H=I»Ee:PRlNr
"C.O1ICF?0F>='
• US.ING ■IttJItl
tt.ff-iMiEHD
/ - Listing de! progr
rUuIrhibraioreasla-
trimenti prosegue alla 40. Lo stesso meto-
do di indirizzamento è impiegato nella li-
nea 60 per stabilire l'unità di misura dei
condensatori-
Un’altra possibilità che offre il pro-
gramma è di poter inserire le caratteristi-
che del transistor usato sia da tastiera, sia
assegnare automaticamente ad esso le ca-
ratteristiche di un BC108 standard (Vcesat
= 0,25 V, Ibsat = 0.13 mA. Vcemax = 20
V, Icsat = 45 mA).
Il programma gira in modo DEF con
SHIFT M e può funzionare sia con la
stampante, che senza dì essa.
Orologio con sveglia
di Andrea Casali - Pavia
Come indicalo dal titolo, questo pro-
gramma svolge le funzioni di un orologio,
con possibilità di segnalazione d'allarme
programmata. Per il calcolo dell'ora, la
routine si avvale del tempo impiegato dalla
macchina per eseguire le istruzioni Basic,
per cui sì consiglia vivamente di non modi-
ficare nulla del listing. per evitare un errato
conteggio del tempo.
Il programma inizia a girare premendo
SHIFT A, e verrà subito richiesto se si
desidera o no la segnalazione d'allarme.
Ad una risposta positiva seguirà la richie-
sta d'impostazione dell'ora d'allarme. A
questo punto va inserita l'ora attuale
(OROLOGIO ORA? e MINUTI?), quindi
il programma potrà iniziare l'elaborazio-
ne.
Il PC-1211 inizierà a lampeggiare l'ora
ed i minuti, mentre allo scoccare di ogni
ora suonerà un Beep. La segnalazione d'al-
larme è costituita da 1 9 Beep consecutivi e
sì consiglia dì non modificare tale numero,
pena la perdita della precisione dell'orolo-
gio.
Ovviamente il PC-121 1 andrà posizionato
ne! modo DEF e per uscire dal programma
occorrerà premere il tasto BREAK.
Radici complesse
di equazioni algebriche
di Fabrizio D'Amore - Roma
Tra gli algoritmi per il calcolo delle n
radici complesse di un'equazione algebrica
di grado n (a coefficienti reali), uno dei
migliori è senza dubbio quello di Lin-Bain-
strow che unisce la rapidità dì convergenza
(quadratica) alla semplicità. Com'è nolo,
questo metodo approssima ì coefficienti dì
un divisore quadratico di p(z), il polinomio
dato; calcola, cioè, in modo iterativo, i
coefficienti p e q del trinomio d(z)=z' -i-
84
MCmicrocomputer 23
pz -t- q in modo tale che la divisione
p(z)/d(z) fornisca resto identicamente nul-
lo. La convenienza della determinazione di
d(z) sta nel fatto che i suoi zeri sono anche
zeri di p(z) e cioè le radici dcH'equazione
p(z)=0.
10:"i4"INPUT ”VU
'31 L-'fdJ.ARME
?CS)
:H<-9sI=99
12! IF' L.S="N"
GOTO' 18
15!UFUT "ALOhR
ME 0RH?"iH!
IltFllT "HIMUT
18:IHKIT "CiROLi'J
oro ORA?'SAs
IHF'IJT "MIIIUT
I?‘’,B!C=0:D=
0
2Ci!PqiJSE ftpB:C=
C-4-l!lF 0=29
GCpTO ICO
50: ir C=lG0Tl3 i
00
50:Gf>T0 20
100!C=0!B=E+-i:lF
E=éOGOTO 150
UOJPfS.SE Alt:
GCiTO 200
IKuBEEF' l!E=0!A
PAUSE A
• C
200:PAUSE A.EjC=
C+l: IF C=31
GOTO 300
2058 ir C:=lGOTfl 4
•30'
207:GCiTi3 200
30Ci:C<'8B=B+l: IF
B--€.t:iGCTCi 350
31.0sPAl.iSE A.B!
GCrO 20
BliCisEEEP 1!B=DSA
=M+l: PAUSE A
pBsGOTO 20
4U3SIF A<''W30TCi
200
4108 ir B=IGCiT£l 4
20
4158G0T0 200
4208BEEP 198 GOTO
5Cri:i
5i)08Pftl.lS.E A«B:C=
C-K8IF 0=28
GOTO 100
5108GC-T0 500
Una volta determinata la prima coppia
di zeri (reali distìnti, reali coincidenti o
complessi coniugati) si effettua la divisione
p(z)/d(z) e sì applica dì nuovo il metodo al
polinomio risultante finché non sì giunge
ad un'equazione di grado <2. L'algoritmo
si basa sulla ripetizione (per un numero di
volte non noto a priori) di un particolare
1Ci:"b-i:lEAR !
USINO "«SO"
2CI8IHF1.IT “GPhKì
3CI8IF N<2THEN 2
0
40!0=27:FCS- li=0
TD N
50: PAUSE Ui •'"8
INPIJT ACO.'srj
=Cì*i:tE>;T U:
A=A< 27) scoro
bOsBFXP li GOTO
50
TC'S V’'I=CI8U8JHG
" ■sJHFI.IT "P
0«"!P
E»8 INPUT -00=":
Q
P>3sI = I + l.E=Fi.C=
A-E=0'C=0.0«
2SIFOR U=1TD
N-1
t00sD='ErF=CiE=l!.
G=C-B=A(0'-E
P-Ii0:C=E-CP-
FPi0=0*l:
110!D“E.E=E.E=AI
0''-EP-DC!SY=i:
BCi-CE).'<OG-C
F^i^^'E-FY)..
G!p=p,c*ij
120SF«P*X.O=Q+Vi
R“F-R.S:=Q-£:
IF 'ABS PjL)
*'ABS £)L'-'
PAUSE P.S:
GOTO 90
ISrjiBEEF’ 18PRIHT
USINO i-P="!
PsFPIHT -O»"
tCHlF N)-2
PRINT USINO
"t!W; "ITERA
TE='!IIUSING
I4Ti!U=-Fv2sV=UU-
08 IF hBS V..E
-fifiriNT "DCP'
PIA: "5IJ8
GOTO ITO
15i;i8lF VLET H=U*
TV.K=U-TVs
PFINT "Zl=";
risFPINT "22=
"(FiGOTti 17C>
160:V=f-V:PRIHT
"R£="iU:
PPINT "IM="!
ITOIIF N=2£NB
ieCiB='A-C=AiE=0i
G=Ci,N=N--2.0=
2SSF0R U=QTO
lSOsD“EiE='Bi B=Hi
0'-EP-DC!.H<Ci
0=0+18
tir.a w
200: IF N)2THEH 7
0
2108P=A^28)^A!IF
N=11ET C!=A<:2
«.•'A8GOTO 13
0
220ST=-F'8PPINT ■
2="iT:ENB
P=-1.8iS760245E-
01
Q=6.622091724E-0
1
ITERATE» 6
RE=9.0SS801225E'
02
in=S.CiS<.59è0ì3E-
01
P=1 . 5677S9765E- 0
Q='9.6U965492E-
01
ITERATE* 8
21=9.051455956E-
01
22»-l.C'619245?2
8=4.025197049
a=-l. 571059725
21=0.358395475
22=-4. 383592525
ciclo di calcolo (iterata) che fornisce ogni
volta delle approssimazioni dì p e q. Se
all'ì-esima iterala (i= 1, 2. 3...) tali appros-
simazioni sono Pi e q, e p(z) = aoZ" +
+' ... -A a„.|Z -A a„ = 0 allora i valori Ap e
Aq fomiti dai seguente sistema lineare:
C„.,AP + C,^Aq = b„.,
C.»,Ap+C,„,Aq = b„
b|,=a»-p,b,., - q,b, j.
c. = b»-p,Ck.,-q,C,.j.
= b, = 0, K=0, 1, 2,... n
= C., = 0, K = 0. 1, 2,... n-1
vanno a correggere le precedenti appros-
simazioni: p,=p, -A Ap;q,*i=q,-)-Aqi
i»=l, 2. 3... È chiaro che sarà necessario
fornire, magari cercandoli a lume di naso, i
valori Po e qo . approssimazioni iniziali di p
e q. La convergenza è assicurata se tali
approssimazioni iniziali sono "abbastanza
vicine" ai valori reali. Il procedimento ter-
mina al j-esimo passo quando Pj = Pj.| e
Per inserire i dati si preme SHIFT B; ciò
provoca la visualizzazione dell'indice del
coefTtciente da inserire. In pratica bisogna
digitare prima il grado e quindi, in sequen-
za,! valori ao, a|... a^: vengono poi richieste
le approssimazioni iniziali p„ e qg.
Al termine di ogni iterata sono mostrati
gli ordini di grandezza di Ap e Aq che
dovranno tendere a zero. Se da un esame
dei valori mostrati dopo 4 o S iterate non sì
nota una soddisfacente convergenza a ze-
ro, è consigliabile interrompere l'elabora-
zione, premere SHIFT J ed inserire delle
nuove approssimazioni iniziali. Se dopm
un certo numero di iterate i valori di con-
vergenza mostrati sono molto pìccoli ma
persistono in un non miglioramento, è
consìgliabile cambiare le approssimazioni
iniziali oppure ci si può accontentare di
una minore precisione inserendo in L un
valore molto basso (ad esempio 10’).
Vediamo una sommaria descrizione del
programma:
Linee 10/60: lettura dati; la riga 60 occorre
nel caso che durante Tinpul si prema
inavvertitamente il tasto Enter senza
aver inserito il dato:
Linee 70/80: lettura approssimazioni ini-
ziali: azzeramento del contatore di ite-
rate;
Linee 90/1 00: inizializzazioni varie e calco-
lo dei b, e C|;
Linee 1 10/120: calcolo di b„, Ap. Aq; cor-
rezione di Pi e qi; test di convergenza
con eventuale messaggio; il test è fatto
non direttamente sui Ap e Aq calcola-
ti, ma sulle difTerenzeiPi-p,.^,lclq|-qi^jj
che. a causa degli arrotondamenti nei
calcoli, non coincidono necessariamen-
te con |Ap|e I Aq
Linea 130: visualizzazione di p e q:
Linee 140/160: calcolo e visualizzazione
delle radici di d(z);
Linea 170: test di fine:
Linea 180/190: calcolo degli a,, coeflicienti
del poiìnomio quoziente:
Linea 200: tesi per controllo necessità di
altri cicli per U calcolo di p e q:
Linee 210/220; calcolo di p e q nel caso
n — 2; calcolo e visualizzazione della so-
luzione se n = 1.
In figura 6 è rappresentato il printout
della stampante per il calcolo delle radici
del polinomio:
p(2) = r* + 4z»-2z'-z» + z>-3z + 1 = 0
con approssimazioni iniziali Po=0 qo= 1 c
successivamente Po— 0 qo~l. 4**
MCmicrocomputer 23
di Valter Di Dio
Sviluppo dì un numero in
lettere
di Massimo Cremonesi
Canonica D'Adda (BGJ
tn un programma di contabilità non può
mancare una routine di conversione per
trasformare i risultati dei calcoli, necessa-
riamente numerici, nella corrispondente
stringa letterale. Un uso pratico molto fre-
quente è quello della compilazione di asse-
gni, tratte ecc. tipo in cui deve essere indi-
cato sia l’importo in cifre che quello in
lettere.
Il programma presente può essere co-
modamente inserito còme subroutine di
qualsiasi programma di contabilità o di
compilazione di libri contabili.
11 funzionamento del programma è ab-
bastanza semplice: il numero da trasfor-
mare viene scomposto in centinaia, decine
e unità che vengono subito convertite in
lettere utilizzando i dati delle righe da 1000
a 1300.
Per quello che riguarda invece i suffissi
mille e un milione o gli affissi mila e milioni
Figuru 3 - Esempio di output del programma di lonver-
è direttamente il programma principale
che si preoccupa di disporli adeguatamen-
te.
Alcuni controlli aggiuntivi, eseguiti con
delle sempici IF. verificano la correttezza
sintattica di giunzioni tipo UNOMILIO-
NE e simili convertendole direttamente
nella forma più usuale.
Al programma è stata aggiunta la possi-
bilità di scrìvere in maiuscolo la prima let-
tera del numero e in minuscolo tutte le
altre.
Dal momento però che per scrìvere in
minuscolo delle righe dentro a un pro-
gramma in Basic è necessaria sia la routine
del Minus.code di Bo Arnklit che la modi-
fica che consiste nel collegare il piedino del
tasto di Shift con l'ingresso del pulsante tre
sullo zoccolo dei Game Control, nella figu-
ra 2 trovale le righe da sostituire per poter
far funzionare il programma senza le mi-
nuscole se non avete l'Apple-minus.
Il campo di validità del programma va
da zero (0) a novecentonovantanove milio-
ni novecentonovantanovemilanovecento-
novantanove (999.999.999) ovvero al mas-
simo nove cifre.
1020 W*t2)
1030 WSC3)
1040 WS(4>
1090 W*(V)
1100 YStCì)
Ilio V* (1 )
1120 YS(2)
1130 YS(3>
1140 Y*(4)
1 150 YS<5>
Ilio Y*(i>
1170 Y*<7)
1 100 Y* (B>
1190 Y*(9)
1200 X*<0)
1210 XS(l)
1220 X*(2>
1 230 X $ ( 3 )
“sedici ■'
Ijciotto"
1300 RETURN
Figura 2 - Modifiche da apporla
figura I nel cam non ,i abbia un A,
direiiameme accessibili da lasiieri
MCmicrocomputer 23
Soflnare Apple
Hi speed HGR clear
Nella puntata precedente dell’articolo
"Impariamo a programmare in Assem-
bler” avevamo presentato un esercizio di-
dattico per pulire la pagina di testo. Nono-
stante il fatto che fosse il classico program-
mino da esercitazione abbiamo notato una
notevole velocità di esecuzione si da indur-
ci a provare lo stesso programma per puli-
re la pagina grafica in alta risoluzione. Per
poter essere particolarmente veloce sono
stati aboliti tutti i cicli inutili e si è provve-
duto ad azzerare contemporaneamente
tutti e trentadue i blocchi da duecentocin-
quantasei byte che compongono la pagina
grafica in alta risoluzione. Il programma,
oltre ad azzerare la pagina grafica, la può
riempire di un colore qualsiasi o di un
qualsiasi pattern di punti cambiando solo
il valore che viene caricato nell’accumula-
tore all’inizio dei programma. Per pulire la
pagina due è purtroppo necessario cam-
biare tutti gli indirizzi delle STA in modo
che partano da $4000 e arrivino a $5FOO.
Si può ottenere ciò raddoppiando da
Basic il contenuto delle celle che vanno da
775 a 868 con passo 3. Il programma di
figura 2 permette appunto ciò. Per cambia-
re il colore dei punti provate a PÌDKARE
in 769 vari numeri tra zero e 255 prima di
lanciare in esecuzione il programma col
CALL 768.
Conversioni sempre pronte
Anche se può sembrare incredibile ecco
un altro programma di conversione da csa-
decimale a decimale e viceversa. Quello che
contraddistingue questa versione della più
usata e più pubblicata routine è il fatto che
è interamente scritta in linguaggio macchi-
na e che si può attivare semplicemente bat-
tendo il simbolo &.
Si può usare la conversione da decimale
a esadecimale anche dentro un programma
in Basic in quanto essa accetta in ingresso
qualsiasi tipo dì espressione, anche quelle
che contengono nomi di variabili o funzio-
ni particolari come ad esempio INT o
LOG e cosi via.
Per usarla, dopo aver dato un BRUN
HEX-DEC. basta far seguire al simbolo &
un numero decimale (o una espressione) o
un numero esadecimale preceduto dal se-
gno del dollaro S; una volta premuto il
return verrà stampalo sulla riga sottostan-
te il valore convertito. Per caricare la routi-
ne. dopo essere passati al Monitor con il
solito CALL-1 51. bisogna inserire a parti-
re dalla solita locazione $300 il codice og-
getto di figura 2. Dopo rinserimento veri-
ficare il disassembiato (S300LL) con quel-
lo di figura 1 e salvare il programma bat-
tendo BSAVE HEX-DEC.A$300,L$4E.
La routine è divisa in tre sezioni: la pri-
ma da $300 a 531C inìzialìzza il puntatore
della & e prende un carattere dalla tastiera
per decidere se deve effettuare la conver-
sione in esadecimale o quella in decimale.
La seconda che va da $31E a $326 esegue
laconversione decimale > esadecimale:
l'ultima da $329 a $34B esegue invece la
IO FOR I = 100 TO 110
20 I: PRINT
30 NEXT
3RUN
0064
0065
0066
0067
0068
0069
006A
006&
0O6C
006D
006E
3?-*300
768
D?<768
0300
38.768-M2
030C
38'3*10
001 E
3A=15
3?<A
OOOF
3S<5DR (400)
0014
Esempi di ulitàio del prograrm
conversione di un numero esadecimale (in
formato ASCII) in uno decimale. Tutte e
due le routine di conversione fanno largo
uso di subroutine del Basic e del Monitor.
La DD67 è quella che analizza le espres-
sioni numeriche e insieme alla E752 depo-
ne il risultato in $50 e $51; da qui viene
passato alla F94I che è destinata a stampa-
re due byte in esadecimale.
La routine ED28, sempre dei Basic, pre-
leva un numero esadecimale dì due Byte da
$9E e $9F e lo stampa in decimale. Per
ultima la E003 ritorna al Basic senza modi-
ficare nulla. MK
MCmicrocomputer 23
87
cura di Leo Sorge
Pane con questo primo articolo una ru-
brica di software destinala al Commodore
64. L'intenzione é. come sempre, quella di
essere di aiuto al lettore proponendo princi-
palmente utility e tool, cercando di spiegare
cosa effettivamente accade nel computer, in
modo che i trucchi al di fuori dei BASIC
vengano messi a disposizione di tutti coloro
che non hanno il tempo di trovarseli da soli
(il problema é solo quello. credetecHj.
D'altronde per il caso Commodore —
K/C contro 64 — sta accadendo quanto già
visto con l 'analogo caso Sinclair — 81 con-
tro Spectrum — : il grosso pubblico, che
aveva disassemblato i primi usciti (ZX 81 e
VtC) si sta gettando sui nuovi prodotti
I Spectrum e64l, anche favorito dall'incre-
dibile calo dei prezzi. Ovvio quindi l'interes-
se di MCmicrocomputer per la nuova onda-
ta di software.
Questo mese vi presentiamo una routine
grafica in alla risoluzione. 320 x 200. la
massima consentita dal modo grafico a
mappa punto per punto, che nel 64 si abilita
in modo assai semplice. L'articolo, scritto
dall'autore del programma, è stato ampliato
con alcune spiegazioni.
La base comune al programma e all'arti-
colo è la Programmer's Reference Guide
della Commodore, in vendita in tutti i com-
puter shop della catena Bit-Shop Primavera
e in molti altri negozi specializzati.
Alta risoluzione sul CBM 64
di Andrea Damiani - Roma
Il CBM 64 ha una gestione del tipo di
uscita video molto completa e versatile. La
supervisione di ogni funzione è alTidata al
circuito integrato 6567, detto familianmen-
te VlC-Il. I modi grafici sono dì due tipi, a
caratteri o in alta risoluzione. Il tipo a
caratteri può a sua volta usare il set stan-
dard ovvero esser riprogrammato dall'u-
tente (user-defined graphics), e può esser
gestito in tre diversi sistemi (normale, mul-
ticolor 0 a controllo individuale del colore
di sfondo). La locazione 53272 contiene
due informazioni: nei quattro bit alti (detti
nybble alto), quelli di numero da 4 a 7, la
locazione dì partenza della memoria dì
schermo (che essendo di 25 righe per 40
colonne sì estende per 1000 locazioni),
mentre i bit 2, 3 e 4 tengono la posizione
della memoria di colore. Ricordando che il
64 ammette 16 colori comprendiamo come
mai il codice del colore dì ogni singola
locazione (sfondo + carattere) sia conte-
nuto in soli 8 bit e perché la memoria di
colore occupi 1000 byte. Il bit 0 del registro
53272 non viene considerato.
Le leggi che assegnano le locazioni di
memoria da cui parte la zona di schermo o
quella di colore sono allora mollo semplici:
ad es. nel primo caso basta moltiplicare per
1024 il controvalore decimale del numero
binario contenuto nel nybble alto (bit 4-7)
del registro 53272: le varie posizioni vengo-
no selezionate tramite il comando POKE
53272,(PEEK(53272)AND15)ORA. che
realizza i succitati spostamenti secondo la
20 REM **** FILTR RISOLUZIONE CON IL ***
30 REM **** CÙMMOIiQRE 64 ***
40 REM :♦*** DI RNDREfl HRMIRNI ***
50 REM .**»*'***iv:i*!****»****##*^******»*#*
60
S0 PRINT"ra":pOKE53280.3:POKE53281.. 1
90 Xls-10:X2»10:IlV=4TS=15.95
1 00 F0RK=49 1 52T049222 : PERDP : POKEK . P : NEXT
110 PRINT'TSlttlBltìMtìtìtì"
120 PRINT"li»B»Ì»»Pia=19ISTRMPR GRRFICC"
140 PRINT"D»»M*»P*l®Sr:fiMBIfiRE FUNZIONI"
150 PRINT"i!*»Ì»»»»»ICi:*IINTRODURRE INTERVALLI"
160 GETJ*
170 IF.Jìs‘'R"THEN1000
190 IFJ*="B"THENLIST2000-3999
200 IF..T*=‘'C"THEN500
250 GOTO160
500 I NPUT " ^Ì»»KWK(ea!!Ir!li!lig«<l . X2.. DV " i X 1 > X2. EV
510 FS=319/(X2-X1>
1000 BA=8192:SVS49152
1 100 T=DV*FS: IFT>199ORT<0THEH1200
1110 FOR2*0TO319STEP6
1120 T=DV*FS
1130 GOSUE10000
1140 NEXT
1200 IFX1>0ORX2<0THEN2000
1210 2=FS*(.~y.l)
1220 FORV*0TO199STEP4
1230 T=V:GOSUE10000
1240 NEXT
2000 F0RZ=eT03i9STEP4:X=ZXFS+Xt
2020 V=S*SIN<X>XX;GOSUB9500
2400 NEXT
2500 FORR=0TO 199STEP4 V=RXFS-DV
2510 X=-V:GOSUB9000
3000 NEXT
4000 POKE198-0:WflIT198. 1
4010 P0KE53265..PEEK<53265)AND223
4020 P0KE53272,PEEK(53272:ifiND247
4100 GOTOII©
9000 2=FS*CX-XD :T=R : IF2<;0OR2>319THENRETURH
9010 GOTO 10000
9500 T=V*FS+FS*nV
10000 T=INT<199-T> : IFT>199ORT<0THENRETURN
10010 CH=INT<Z.^8)
10020 R0=IHT<TXS)
10030 LN=Y RND 7
1 0040 BV=BRSE+RÒ*320+8*CH+LN
10050 EI=7-<ZRND7)
10060 POKEBV . PEEK >' BV > OR ( 2 TB I >
10070 RETURN
50000 ■
50100 BflTfll73.24,208.9,.S- 141.24.20S
50200 IIRTA173.17..20S..9.32.. 141..17..20S
50300 URTA 169 . 0 . 133 . 251 . 1 69 . 32 . 1 33. 252
50400 DRTfll60.0.. 169.0. 145.251.200. 192
50500 DRTR0,2es.249.230.252.. 169.64. 197
50600 DRTR252.. 208.239. 169.0.133.251. 169
50700 DfiTfl4. 133.252. 160.0. 169.3. 145
50800 DRTR251 . 200. 192.0. 208, 249,230.252
50900 DATR169..3,. 197.252.208.239.96
55000 •
55555 P0KE53272. PEEK<53272>fìNL247
55556 PCtKE53265 . PEEK •' 53265 ) RND223 ^ END
MCmicrocomputer 23
Software Commodore 64
Tabella 1
A
BIT
LOCAZIONE
DECIMALE
HEX
0
ooooxxxx
0
$0000
16
0001XXXX
1024
$0400 (DEFAULT)
32
OOlOXXXX
. 2048
$0800
48
001 1XXXX
3072
$0C00
64
OlOOXXXX
4096
$1000
eo
0101XXXX
5120
$1400
96
OllOXXXX
6144
$1800
112
0111XXXX
7168
$1C00
128
lOOOXXXX
8192
$2000
144
1001XXXX
9216
$2400
160
1010XXXX
10240
$2800
176
lOlìXXXX
11264
$2C00
192
IIOOXXXX
12286
$3000
208
1 101XXXX
13312
$3400
224
lllOXXXX
14336
$3800
240
111ÌXXXX
15360
$3C00
regola trovata, in dipendenza dei valori di
A (chiaramente multipli di 16) come mo-
strato nella tabella I.
Il programma
Il VlC-Il lavora con un gruppo di 47
registri contenuti in altrettante locazioni di
memoria, dalla 53248 alla 53294: fra que-
ste ci interessa particolarmente la 53272,
dalle cui proprietà notiamo che ponendoci
un numero decimate maggiore di 15 (ovve-
ro andando ad interessare il nybble alto)
andremo direttamente in alta risoluzione,
mentre per tornare in modo testo basterà
porre nel registro un valore da 1 5 compre-
so in giù. Il modo a mappa di bit abilita
una corrispondenza uno a uno tra ì bit
della RAM e i punti dello schermo: dato
che la risoluzione a nostra disposizione è di
320*200 punti, ci serviranno 64000 bit
= 8000 byte. Scegliamo di porre questa
zona di memoria a partire dalla locazione
8192, e informiamo il VIC-II tramite l'i-
struzione POKE 53272,PEEK(53272)
OR8. Questa zona di memoria è usualmen-
te occupata dai programmi in BASIC, ma
possiamo permetterci dì usarla poiché il
listato del nostro programma non occupa
tanto spazio. Per avere la stessa risoluzione
in termini dì colori non potevamo occupa-
re altri 8K, onde per cui lo schermo è stato
suddiviso in una matrice da 40 colonne per
25 righe, con la possibilità di scegliere tra
due colori per ogni isola da 8* punti. Per
ogni byte usato il nybble alto viene impie-
gato per colorare i punti non settati, men-
tre il nybble basso contiene il codice del
colore dei punti del grafico propriamente
detto. Questa memoria colore viene messa
a partire dalla locazione 1024. ovvero la
posizione in cui si trovava la memoria di
schermo all'atto dell'accensione. Per far
degli esempi, riferendoci alla tabella dei
codici dei colori, volendo nella locazione dì
partenza (la 1024) un colore di sfondo ver-
de e un colore di grafico bianco, la regola è
sfondo* 16 -t- bordo, ovvero (cod.
verde)*16 + (cod. bianco)che vale 5*16 +
1 =81: è questo il valore decimale da porre
nella locazione che ci interessa, la 1024,
tramite una POKE. 1 codici dei colori sono
mostrati a pag. 159 del manuale CBM.
Dal Run in poi
Una volta digitato il programma, il
RUN mostrerà il mini-menu, compren-
dente tre opzioni: stampa del grafico, cam-
biamento delle funzioni e introduzione di
nuovi intervalli. La selezione della scelta
fatta avviene tramite i tasti A.B e C nell'or-
dine, mentre la barra spaziatrice permette
l'uscita dalla pagina grafica e il ritorno al
menu. L'inserimento delle funzioni da stu-
diare è assai semplice: viene presentato il
listato delle funzioni precedenti, e sarà suf-
ficiente modificare questo ricordando che
le funzioni del tipo Y = P(X) vanno inserite
tra le righe 2000 e 2400 escluse, facendo
seguire ad ogni funzione unGOSUB9SOO,
mentre per le funzioni del tipo X = F(Y)
l'inserimento dovrà avvenire tra le linee
2500 e 3000 escluse, ed attivate dall'Istru-
zione conclusiva GOSUB 9000. Terminate
le modifiche il RUN mostrerà il menu ma
le funzioni saranno quelle desiderate.
L'opzione C permette di scegliere gli in-
tervalli airintemo dei quali deve essere
tracciato il grafico. Il programma chiede i
valori per X1.X2 e DY, con ì seguenti si-
gnificati: XI è l'ascissa più a sinistra: X2
l'estremo valore destro: DY è l'ordinata
dell'asse delle ascisse rispetto alla scala as-
sunta, tramite X 1 e X2, per le ascisse stesse.
Commento ai listato
Le POKE in linea 80 e 90 cambiano i
colori della pagina video, mentre la lìnea
100 legge la routine di pulizìa schermo in
linguaggio macchina contenuta nei DATA
da 50100 a 50900.
Le linee 110-150 presentano il menu,
mentre la routine 160-250 verifica il tasto
premuto: l'INPUT in lìnea 500 accetta i
valori di dimensionamento dello schermo
in funzione del grafico da farsi.
La sub in L.M. chiamata dalla linea
1000 con la SYS 49152 azzera la pagina
grafica e pone dei 3 in quella di colore
(corrispondente ad una combinazione gra-
fico nero su sfondo cyan), modificabile —
nel modo citato nel testo — agendo sul
penultimo valore nel DATA in 50700 (ap-
punto 3).
Saltiamo alle linee 40W.^4010, ove si tro-
vano due POKE: la prima è relativa alla
locazione 53265, ed abilita la mappatura
bit per bit se il suo sesto bit (o bit 5. dato
che i bit di un byte vengono numerati da 0 a
7) è posto ad uno: questo si ottiene con una
POKE 53265,PEEK(53265)OR32,ov -
vero si disabilita con la POKE 53265,
PEEK(53265)AND223.
La sub grafica in BASIC è contenuta
nelle linee che vanno dalla 9000 alla 1 0070.
e la sua gestione viene effettuata tramite
una serie di GOSUB e di RETURN dislo-
cati nel corso del programma.
Citiamo infine la linea 55555/6. che con-
tiene una routine di uscita dal modo grafi-
co. particolarmente utile ogni qualvolta il
programma rimanga fermo in alta risolu-
zione. È un inconveniente che può verifi-
carsi premendo inavvertitamente il tasto
RUN /STOP, 0 anche se lo svolgimento del
programma si è arrestato per qualche in-
toppo (ad es. una divisione per zero). In
questo caso basta dare il RETURN, digi-
tare da tastiera un GOTO 55555 (anche se
sullo schermo appaiono solo dei quadrati-
ni colorati) e premere per tre o quattro
volte di seguito il RETURN, senza curarsi
dei SYNTAX ERROR: sarà poi sufficien-
te rilanciare il programma con il consueto
RUN. MC
MCmicrocomputer 23
PIC-MAN
di C. Borreo - Imperia
La storia dì questo gioco é piuttosto
lunga, visto che il suo inizio data 20 aprile
1 983 e la sua conclusione avviene su questo
numero. Ma andiamo con ordine. Il gior-
no 20 aprile arriva una busta con cassetta e
letterina acclusa. Per molivi ancor oggi
ignoti — presumibilmente trattasi di iattu-
ra — il materiale viene posto nella cartella
dei programmi per lo Spectrum, onde per
cui il rinvenimento avviene solo quando si
decide di destinare allo Spectrum una ru-
brica fissa.
Dopo penosi tentativi di contatti telefo-
nici con il giovine, studente a Pisa e in
zona -esami all'epoca della chiamata, lo in-
contriamo in occasione deH'ultimo SIM.
alla scuola dì computer: ivi decidiamo un
piano d'azione, che parte proprio con que-
sto PIC-MAN. un vero gioco per il Vie da
3K e mezzo. Mentre scriviamo siamo in
attesa di un lavoro sulla brìscola, che —
specie se su un VIC inespanso — ci interes-
sa per il duplice aspetto deirinirattenìmen-
to e della didattica: dimenticavamo infatti
di dire che molti aspetti del programma di
Carlo sono interessanti ed assimilabili non
solo per i VIC-inghi ma anche più in gene-
rale per gli utenti di personal computer.
Caratteristiche del programma
Sostanzialmente ci riferiamo all'overlay
e all'isiruzione WAIT. L'overlay (letteral-
mente "sovraccarico") è una tecnica che
consiste nel caricare il programma a bloc-
chi successivi, in modo da forzare nel com-
puter dati superiori a quelli che luì potreb-
be maneggiare nella RAM a sua disposi-
zione. In questo caso si tratta dì sovrap-
a cura di Leo Sorge
porre un primo blocco consistente nella
presentazione del gioco (una schermata
con i comandi e le avvertenze) più parecchi
dati, e un secondo blocco comprendente il
gioco vero e proprio che è in grado dì
lavorare se e solo se prima di lui viene
eseguito il programma caricatore. In que-
sto modo il Vie inespanso alloggia oltre
4K di roba senza problemi. Il raccordo tra
i due programmi è automatico, in quanto
con il solito giochino delta simulazione dì
istruzioni dirette tramite software (come
ampiamente mostrato sia da De Prisco che
da Tontìni) si realizza il caricamento del
programma vero c proprio — il tutto è
nelle linee 201 40 e 201 50 del listato piccolo:
ovviamente è più comodo non fermare il
registratore tra i due caricamenti. L'istru-
zione WAIT serve a fermare l'esecuzione
finché non siano verificate delle condizio-
ni. Può avere due o tre argomenti, e funzio-
na nei seguenti modi:
1) WAIT locazione, valore che effettua
un AND logico tra il contenuto della loca-
zione e il valore (ovvero fa -PEEK (loca-
zione) OR (valore)-);
2) WAIT locazione, vai. 1. vai. 2 che
effettua un OR tra la quantità ottenuta nel
modo l e il vai. 2. quindi facendo -PEEK
(locazione) OR (vai. 1) -AND-val. 2- che
può essere molto interessante per pro-
grammazione molto avanzata e controllo
strumentazione. Nel programma PIC-
MAN viene utilizzata ad es. in linea 20100.
ma come simulazione dell'istruzione IN-
KEY$: la locazione 197 corrisponde al re-
gistro in cui viene memorizzato il numero
d'ordine del tasto che viene premuto, per
cui la WAIT 197,64 corrisponde ad un
eventuale 20100 GET A$: IF AS=
THEN 20100, dato che il codice 64 é pre-
sente se nessun tasto viene premuto.
Facciamo alcune osservazioni conclusi-
ve. Intanto talvolta a Carlo scappano le
virgolette di chiusura sui messaggi, mo-
strando in modo inequivocabile che non
sono indispensabili (caratteristica questa
non solo del VIC, ma di molti altri perso-
nal recenti). Più importante è un altro
aspetto del gioco: la lentezza. Per gli acca-
niti gio li iri di PAC-MAN sarà un trau-
ma. vista la velocità degli analoghi prodot-
ti da bar: ma non scordiamoci che quelli
non hanno solo 3K RAM, e soprattutto
non sono in BASIC! Se qualcuno ci fornis-
se un serio compilatore BASIC per il VIC-
20 sarebbe tutta un' altra solfa...
Il gioco
Per chi non fosse avvezzo alle saiegiochi
diremo che PAC-MAN consiste dì un per-
corso a quadrati concentrici aperti al cen-
tro d'ogni lato: il nostro eroe deve percor-
rere tutte le possìbili strade (aiutato da
puntini equidistanti che vengono cancella-
ti al passaggio del protagonista) evitando
nel frattempo quattro fantasmi che lo
braccano. L'unico modo per eliminare
momentaneamente ì fantasmi é prendere
una delle quattro pillole d'energia, poste ai
vertici del quadrato più esterno. Il punteg-
gio sì articola in dipendenza dì tre circo-
stanze: il percorrimento di vìe inesplorate
(quelle con ì puntini), l'abbattimento dei
mostri e il bonus di fine pannello che viene
assegnato alla fine dei puntini in base al
numero d'ordine del pannello terminato.
PIC-MAN si svolge in modo analogo.
Cinque ì comandi a disposizione del nostro
coraggioso; quattro per muoversi nelle di-
rezioni standard NSEO più un utile e di-
vertente comando di salto nel buio, che in
caso di perìcolo ti sposta in una nuova
posizione casuale. 1 tasti deputati a questi
compiti sono R, C, D. ed F (a croce sulla
tastiera dei VIC) più la barra spaziatrice,
elencati nell'esatto ordine descritto (N, S,
E, O e salto).
Poiché la direzione di percorrenza è me-
morizzata. in caso dì mancato aggìoma-
90
MCmicrocomputer 23
VARIABILI USATE
Funzioni
S: posizione In memoria di schermo del
mostro X
C: posizione in memoria di colore del mos-
P: peek della S
R: restituisce un numero random Intero tra
Variabili principali
Ut omini rimasti
DD; difficoltà dei gioco
CD: Incremento di DD
M; mostro controllato
LV; numero del quadro (da 0)
VM: bonus di mostro mangiato
A%,B%: spostamento x.y del mostri
SC; punteggio guadagnato mangiando pun-
tini
BO: resto del punteggio
K%,1.%: spostamento x.y del giocatore
Variabili dimensionate
XVa,Y%: coordinate della posizione del
mostri
V%: contenuto delle caselle nascoste dal
fantasminl
F%: flag di mostro mangiato
mento l'omino continuerà ad andare nella
stessa direzione; dò potrebbe indurre a
pensare che non si possa fermarlo, ma la
cosa è possibile semplicemente dandogli
una direzione che non possa prendere, nel
qual caso l'efTetto pratico sarà quello cer-
cato. Ad es., se state salendo avrete a sini-
stra e a destra il muro (tranne che nei punti
dei passaggi) per cui premendo o F o D
l'omino si arresterà.
I punti vengono assegnati nel seguente
modo; I per ogni puntino; I0*2|(i-1) per
l'i-esimo fantasma abbattuto — ricordo
che potete mangiarli solo dopo aver preso
una delle quattro pillole, quindi 10 punti
per il primo, 20 per il secondo, 40 per il
terzo e 80 per il quarto. Ciò potrebbe in-
durvi a cercare di abbattere i mostri, ma
non fatelo: rìcordatevicheil vostro obietti-
vo. quello che fa passare alla fase successi-
va, è l'esclusione di tutti i puntini, che vi
porterà un bonus pari a ICIO* (numero di
pannelli abbattuti) rigenerando il percor-
so. A 800 punti c'è un omino supplementa-
re. Ancora sui mostri. Innanzi tutto va
detto che quando voi prendete la pillola,
per tutta la sua durata questi cambiano
faccia ecoiore! ed inoltre fate attenzione ad
allontanarvi in fretta dopo averli uccìsi,
poiché la pìllola ha un eiTetto temporaneo
e quando questo termina loro riappaiono
esattamente dove li avevate fennati. L'ef-
fetto principale delle pillole non è però la
possibilità di fermare i mostri — che è
sicuramente la più appariscente — bensì
quella di raddoppiare il numero di passi del
vostro eroe, che farà cosi due caselle per
unità di tempo ove prima ne faceva solo
una. Questo fatto va sfruttalo esclusiva-
mente per ripulire il percorso dai puntini,
mentre i fantasmi vanno evitati e, in caso
d'accerchiamento, sarà facile ricorrere al
salto al buio, ovviamente non sicuro al
cento per cento ma statisticamente affida-
bile. Un elTetto collaterale del raddoppia-
mento della velocità è che se non si cambia
direzione in fretta Ira il primo ed il secondo
movimento sì lascia il controllo di direzio-
ne al "pilota automatico", che quindi muo-
ve due volte nella stessa direzione; questo
fatto può portare a pensare di essere in-
trappolati nel labirinto, ma come detto
non è cosi, ed è inoltre sempre valido il
metodo di arresto descritto... MC
MCmicrocomputer 23
di Giuseppe Merlino
Dite la verità, oggi non vi sentile niente
bene: siete a pezzi sia fisicamente che inen-
talmente e le vostre capacità di ragionamen-
to sona ottenebrate. Con chi ve la prendete?
Con il tempo? Con le avversità della vita?
Mano, lutto dipende dal vostro bioritmo! Se
lui dice che questa è una giornata di quelle in
ad vi conviene resiarvene a casa a dormire,
fatelo ciecamente. Lui lil Bioritmo) ha sem-
pre ragione. Se ci credete; se non ci credete
pazienza.
Bioritmi
di Roberto Chirio - Caprie (TO)
Quasi certamente ognuno di noi ha sen-
tito parlare, almeno una volta in vita sua.
di questa teorìa che. tramite curve sinusoi-
dali. indica quale sia il nostro stato emoti-
vo. fisico, intellettuale.
I cicli biorìtmici hanno inizio nel giorno
di nascita in senso positivo e sono periodi-
ci: la lunghezza del ciclo emotivo è di 28
giorni, quella del fìsico di 23 e quella del-
l'intelleitualc di 33. Dal momento che l'ori-
gine delle curve é in comune (data di nasci-
ta) ma la loro periodicità diversa (23-28-33
giorni), per ogni giorno della nostra vita
esse potranno assumere diverse ampiezze e
andamenti concordi od opposti, influen-
zando in lai modo (secondo la teorìa) il
nostro comportamento. I giorni più peri-
colosi (sempre secondo la teoria) sono
quelli nei quali tutte le curve passano per lo
0. perché trovandosi in un periodo di tran-
sizione (cambiamento dì stato) sì è più
esposti a potenziali pericoli. Potrete trova-
re altre spiegazioni airimemo del pro-
gramma stesso, vogliamo comunque sot-
tolineare che tulle le teorie sono.... teoriche
e che quindi vanno prese con benefìcio di
inventario: stabilite voi. in qualche modo,
se volete credere o no al vostro bioritmo.
Descrizione dei programma
L'utilizzazione del programma è molto
semplice, grazie anche alla possibilità di
avere dei quadri video che illustrano sia la
teoria del Bioritmo che le operazioni da
effettuare per ottenere le varie funzioni
previste jjcr l'inserimento dei dati e per il
plottaggio del grafìco. Molto positivo è il
fatto di poter visualizzare il diagramma di
mesi successivi o precedenti a quello impo-
stato inizialmente senza dover far ripartire
il programma ed introdurre nuovamente la
data di nascita e l'anno ed il mese per cui si
voglia la previsione. Dopo aver dato il
RUN apparirà il quadro di selezione prin-
cipale che permette due alternative; avere
le spiegazioni oppure passare direttamente
al grafico mensile. Le spiegazioni (che sa-
ranno utili a coloro che utilizzeranno il
programma per le prime volte) sono suddi-
vise in quattro quadri video: i primi tre
sono a carattere informativo e danno le
indicazioni dì base per interpretare le cur-
ve. rultimo ha carattere operativo e mo-
stra le opzioni possibili per il proseguimen-
to del programma al termine della visualiz-
zazione del grafìco. Premendo il tasto I
appariranno nuovamente le spiegazioni,
con il 2. 3. 4. S avremo la generazione di
curve bioritmiche ma con le seguenti va-
li occorre introdurre nuovamente i dati
riguardanti la data di nascita ed il perìodo
per cui si vuole il bioritmo (opzione da
selezionare quando vogliamo fare il test ad
un'altra persona):
3) il computer traccia automaticamente il
diagramma del mese successivo:
4) come il 3 ma riferito al mese precedente:
5) occorre solo introdurre il mese e l'anno
per cui sì vuole la previsione (da impiegare
quando il soggetto del nuovo test é lo stes-
so, e quindi la data di nascita non varia, ma
il mese invece non è immediatamente se-
guente o precedente a quello impostato
inizialmente). Per terminare l'esecuzione
del programma è invece sulìlciente preme-
re il tasto 6.
L'inserimento dei dati riguardami il
^omo. il mese e l'anno dì nascita, nonché
il mese e l'anno per cui si vuole la previsio-
ne é facilitato dal fatto che i valori numeri-
ci sono accettali in ogni forma; per esem-
pio non fa nessuna differenza se scriverete
1983 oppure solo 83, il computer provve-
derà in ogni caso ad interpretare corretta-
mente l'informazione ricevuta. È inoltre
prevista una serie di controlli che verifica la
validità di quanto scritto. £ ovviamente
errato indicare un anno di nascita poste-
riore a quello per cui si vuole il tracciato
grafico, cosi come inserire un valore mino-
re di 1 o maggiore di 31 per il giorno, o
minore di I o maggiore di 12 per il mese;
viene addirittura controllato che. in caso di
indicazione della data 29 Febbraio, l'anno
sia elTeicivamente bisestile.
92
MCmicrocomputer 23
Software Tl-W
La visualizzazione delle tre curve (ciclo
emotivo, fisico, intellettuale) avviene su un
piano cartesiano avente sull'asse orizzon-
tale i giorni del mese e su quello verticale il
valore assoluto dell'ampiezza della curva,
ossìa la sua distanza (positiva, negativa o
nulla) dall'asse delle X. Per indicare i gior-
ni del mese (da I a 31) si sono utilizzati
tanti segni -, sostituiti dal simbolo -l- in
corrispondenza del 5*. 10®. 15®. 20°, 25°.
30° giorno per facilitarne l'individuazione.
Lo scrivere per esteso tali numeri, oltre che
comportare difficoltà tecniche, avrebbe
compromesso notevolmente la chiarezza
del grafico. Un piccolo difetto del pro-
gramma è che ogni mese, anche se di 28 o
31 giorni, viene sempre mostrato come se
fosse di 30: ì grafici sono comunque giusti e
se interessa il 31° giorno, non sarà difficile
interpretare l'andamento delle curve per
ottenere tale informazione.
Analisi del listato
il listato é formato da 190 linee, la mag-
gior parte delle quali svolge funzioni acces-
sorie quali quelle di dare te spiegazioni del
funzionamento del programma e di con-
trollare l'esattezza e la validità dei dati in-
trodotti.
In effetti la procedura dì calcolo del Bio-
ritmo e la visualizzazione delle curve relati-
ve sì potrebbero ridurre ad una ventina di
istruzioni.
Viene caricato il vettore A$ di dodici
elementi con i nomi dei mesi (linee 30-90),
ripulito lo schermo e stampata l'intestazio-
ne "BIORITMO" (GOSUB 1080) più il
quadro dì selezione principale (120-150).
durante la CALL KEY (160), si preme
il tasto 1, il programma prosegue alla linea
I no che è la prima istruzione della routine
dì spiegazione occupante quattro quadri
vìdeo; il passaggio da un quadro all'altro
avviene tramite la pressione dì un tasto
qualsiasi(1310, 1530, 1730, 1870); al termi-
ne sì torna alla riga 100 e quindi nuova-
mente al quadro dì selezione principale. La
routine dì tracciamento del grafico inizia
alla linea 200 con le indicazioni della forma
in cui devono essere introdotte le date di
nascita e di previsione bioritmo. Come ac-
cennalo precedentemente viene controlla-
lo che il giorno non sia maggiore di 31 o
minore di I (260), che il mese non sìa mag-
giore dì l2ominoredi I (280), che il giorno
de! mese non sia maggiore di 30 ad Aprile.
Giugno, Settembre, Novembre (290) o
maggiore di 28 e 29 a Febbraio degli anni
normali e bisestili rispettivamente (330-
350). Queste verifiche sono abbastanza
complete e possono essere prese ad esem-
pio per ogni altro programma nel quale è
opportuno verificare la correttezza logica
di una data introdotta dall'operatore.
Le linee 320 c 450 si occupano di correg-
gere il valore dell'anno inserito nel caso si
abbia scritto, ad esempio, 83 invece di
1983. Proseguendo l'analisi troviamo una
GOSUB alla riga 990. la quale calcola i
giorni trascorsi daU'inizio dell'anno fino al
mese specificato, mentre le linee 1000-
1010-1020-1030 provvedono ad effettuare
le eventuali correzioni rese necessarie dalla
diversa lunghezza dei singoli mesi; nella
linea 1040 viene eseguilo il calcolo finale di
trasformazione della data espressa in gior-
no, mese, anno nell'equivalente numerico
indicante i giorni trascorsi a partire dal-
l'anno 0. Nel caso di anno bisestile e di
mese posteriore a Febbraio, si dovrà ag-
giungere ai valore ottenuto una unità
0050-1060). per compensare l'altrimenti
inevitabile errore di calcolo. Questa subrou-
tine viene chiamata due volte durante lo
svolgimento del programma: la prima per
il calcolo in giorni della data di nascita, la
seconda per quella del periodo del quale si
vuole il Bioritmo, assumendo come giorno
del mese il valore I (400): in tal modo la
linea 480 può anche controllare che il mese
per cui si voglia il Bioritmo non sia prece-
dente o coincidente a quello di nascita.
Il fulcro di tutta la procedura si trova tra
le linee 530 e 800: da 530 a 620 si traccia
l'asse cartesiano orizzontale con i rispettivi
simboli e colori, mentre da 630 a 800 ab-
biamo il calcolo delle tre curve ed il loro
plotlaggio sul video (700-720-740) tramite
i caratteri f, e. i (fisico, emotivo, intellettua-
le). Le rimanenti righe del programma
(810-980) si incaricano di far proseguire la
sua esecuzione, al termine del grafico, se-
condo le opzioni esaminate precedente-
mente. MC
MCmicrocomputer 23
a cura di Leo Sorge
In un articolo da professionista. Alberto
Marconi — passato dallo zetaics allo Spec-
tram — ci spiega come funziona il carica-
mento di programmi su quel computer. Oltre
airaspeiio didattico troviamo delle applica-
zioni pratiche: una lettura del solo header.
de informazioni in lesta ai programmi) più
un comodo back-up per programmi d'ogni
tipo. In entrambi i casi diamo qui delle infor-
mazioni supplementari. Per quanto riguar-
da il primo programma va precisato che ci si
riferisce alla versione 48K RAM del Sin-
clair. che accetta un po' oltre 40.000 byte
per il programma: nel caso del I6K lo spazio
disponibile è sensibilmente inferiore, di ben
Ì2K. per cui a! numero 40.000 più volte
citalo nel lesto come massima lunghezza de!
programma va sostituito un 7000 o un 8000.
Va anche detto, però, che la tecnica dei falsi
header viene solitamente utilizzata per il ca-
ricamento di programmi molto lunghi che
entrano solo nella versione più espansa del
computer, per cui la specificazione potrebbe
esser di fatto superflua.
mento tratteremo di come "ingannare" il
computer ed accedere ai programmi per
esaminarli e duplicarli; anche per questo vi
forniremo il necessario supporto software.
fHEADER
Ogni registrazione che lo SPECTRUM
effettua su nastro è divisa in due parti,
separate da un breve silenzio. La prima
parte è chiamala HEADER e contiene in-
Poi c'è una breve pausa e di nuovo una
nota fissa, per circa 3 secondi, seguila dai
dati da mettere nella memoria, cioè da
quello che abbiamo chiamalo corpo. Il tut-
to è riassunto in figura 1.
Gli spazi di silenzio possono avere qual-
siasi lunghezza poiché dopo aver lettto
l'header il computer aspetta (anche indefi-
nitamente) fino a che non gli si presenti il
corpo.
Ma vediamo cosa contiene l’header, cioè
HEADER
CORPO
DATI HEADER
4
j SILENZIO
MOTA FISSA ^ SILENZIO
MOIA FISSA
DATI UTILI DA CARICARE NELLA namiA /
(progr— M.tfft— ,AJfy«.«tc. ) j
VERSO 01 SCORRIMENTO DEL NASTRO
Per il .secondo programma diremo che.
vista l'allocazione nel buffer della stampan-
te — quindi in un’area non utilizzata dal
Basic né dal sistema operativa — può essere
riutilizzalo più volle nel caso non venga subi-
to rinvenuto il programma da registrare,
dato anche che per la sua semplicità nel
programmino non è compresa la lettura del-
l'intestazione del programma da registrare.
Trucchi e notìzie sulla
Registrazione su nastro e
Duplicazione dei programmi
PROSDAMMA CARICATORE PROGRAMMA V
E PROPRIO SENZA HEAOER
SILENZIO HEADER SILENZIO
1 SCORRIMENTO DEL NASTRO
di Alberto Marconi - Roma
In questo articolo ci occuperemo di due
argomenti. Nel primo, col necessario cor-
redo software, illustreremo le funzioni del-
l'Header dei programmi registrati, ossia di
quella parte brevissima che si trova all'ini-
zio di ogni registrazione SPECTRUM, evi
insegneremo come fare per accedere senza
difficoltà a quelle notizie ed informazioni
contenute in esso. Come secondo argo-
formazioni utili al caricamento del pro-
gramma, o dei dati veri'e propri, che seguo-
no l'HEADER stesso dopo un breve spa-
zio nel quale non è registrato niente. L'
HEADER inizia con una nota continua
della durata di circa 5 secondi e che serve
come segnale di attenzione. Subito dopo vi
è un mezzo secondo di dati, che serviranno
al computer per caricare al posto giusto il
"corpo" della registrazione, corpo conte-
nente i dati UTILI.
che significato hanno i dati registrali in
Innanzitutto vi è un byte che informa il
computer se il corpo seguente contiene dati
di un programma BASIC, dati dì tipo
BYTES (quelli che si registrano con il SA-
VE "nome" CODE... per intenderci), op-
pure dati di tipo ARRAY (numerici o alfa-
numerici). Subito dopo vi sono IO byte che
contengono il nome della registrazione,
cioè queirinsieme di caratteri che nel SA-
94
MCmicrocomputer 23
Safnarr ZX Sptdmm
VE sono contenuti tra apici. Appresso so-
no registrati altri dati riguardanti la lun-
ghezza dell'area BASIC dove risiede il pro-
gramma, dell'area totale occupata (sempre
in numero di byte), la linea dalla quale il
programma partirà una volta caricalo o
l'indirizzo della prima locazione caricala
nel caso di BYTE o ARRAY e la lunghez-
za dei medesimi.
Riassumiamo il tutto in figura 2.
In figura 3 è presente il listato di un
programmino che permette di visualizzare
tutte queste informazioni sullo schermo.
I DATA della linea 25 sono; 55,62,0.
221,33,0.125,17.20,0.205,86.5,201.
Per farlo girare caricate prima questo
header reader che partirà automaticamen-
te ponendo lo SPECTRUM in ascolto. Se
ora mettete nel registratore una cassetta
con dei programmi registrati, ed avviate il
registratore, a mano a manoche viene Ietto
un hcadcr il nostro programmino vi listerà
le suddette informazioni.
La routine in linguaggio macchina pre-
sente nel programma carica i dati degli
header e li mette nelle locazioni di memoria
dalla 32000 alla 32017. poi toma al BASIC
ed elTetlua le stampe opportune.
Se non c’é J’HEADER
Alcune volte può accadere di trovare dei
programmi che vengono caricati in manie-
ra poco ortodossa e cioè viene caricato
prima un programmino in linguaggio mac-
china (caricato con un CODE) che a sua
volta carica un ulteriore corpo senza che
questo sia preceduto dal rispettivo header.
Ciò è schematizzalo in figura 4.
In tal caso il corpo del programma vero
e proprio può essere caricalo in memoria
solo se prima il computer ha letto il pro-
gramma caricatore con il rispettivo header.
In tal caso se si vuole leggere solo il
programma vero e proprio si deve ricorre-
re ad un piccolo artificio.
Date il NEW poi CLEAR 24999. Mette-
te sul registratore un nastro vergine e digi-
tale SAVE ”p" CODE 25000.4000 poi EN-
TER.
Apparirà la solita scritta "Start tape
ihen press any key". Ponete in registrazio-
ne il nastro e premete un tasto. REGI-
STRATE SOLO L'HEADER, poi blocca-
te il registratore.
Siete cosi pronti a dare un falso header
universale allo SPECTRUM. Quando
vorrete caricare, indipendentemente dal ri-
spettivo caricatore, un programma come
quelli appena citati (cioè che viene registra-
lo senza header) procedete come segue:
date un CLEAR 24999. poi fate ascoltare
(con un LOAD CODE) al computer il
falso header.
Fermate il registratore e togliete la cas-
setta con il falso header e mettete quella
con il corpo da leggere POSIZIONATA
SULLO SPAZIO IMMEDIATAMENTE
PRIMA DEL CORPO DA LEGGERE.
Avviate il registratore (il computer è anco-
ra nello stato di LOAD) e fategli caricare il
corpo, il quale verrà caricato sfruttando i
dati del falso header a partire dalla locazio-
ne di indirizzo 25000. indirizzo dal quale
potrete controllare lutto il programma uti-
lizzando un disassemblatore.
È da notare che nel SAVE abbiamo spe-
cificato una lunghezza di 40000 byte, per
stare nel sicuro, ma è ovvio che il corpo che
vogliamo caricare sarà in genere meno lun-
go. Ciò porta ad un certo punto ad un
“Tape loadingerror” del quale però non ci
preoccuperemo in quanto causato dal fat-
to che il computer si aspettava più byte di
quelli effettivamente letti. Però TUTTI i
byte letti sono a questo punto già stali
memorizzali nel computer e possono esse-
re esaminali da un disassemblatore (cari-
cato in precedenza) o salvali su nastro con
una SAVE “p " CODE 25000.Ì facendo at-
tenzione a registrare stavolta solo il corpo e
non l'header; i è la lunghezza reale, effetti-
va dell'area interessala, se nel frattempo ne
foste venuti a conoscenza, o un numero
molto grande (tipo 40000) nel caso abbiate
dei dubbi. Sarebbe il caso di indicare la
reale lunghezza di area di memoria da sal-
vare, lunghezza che potrete trovare utiliz-
zando per esempio un programmino BA-
SIC che scandisce a partire da 65000 in giù
(STEP -1) tutte le locazioni fino a trovare
la prima diversa da 0 e facendo la differen-
za tra l'indirizzo di questa locazione e
25000 (indirizzo di inizio dell'area interes-
sata). Tale differenza più 10 per sicurezza
sarà i. Questa tecnica ha un nome, ‘Tecnica
dei falsi header". ed ha un uso più grande
di quello qui descritto.
BACK-UP
Vediamo ora come fare per avere una
copia di un certo programma, sia esso
"protetto" che non. Tante volle capila o
può capitare di cancellare per errore o ro-
vinare il nastro su cui sono registrati pro-
grammi o dati e se non si dispone almeno
di una copia del programma distrutto ci si
può trovare nei guai. Tutte le software
house per questa ragione realizzano sui
due Iati di una cassetta due registrazioni
uguali, per sicurezza, ma ciò può risultare
inutile nel caso di graffiature, piegature ed
altri inconvenienti che contemporanea-
mente danneggino entrambi i Iati del na-
Per ovviare a questi inconvenienti E SO-
LO PER USI PROPRI PERSONALI si
può duplicare un programma col pro-
grammino che segue, di cui il BASIC ha
solo funzione dì caricatore del linguaggio
macchina. Il linguaggio macchina viene ca-
ricalo nel printer bulTer. dalla locazione
23296 in poi.
Una volta introdotto da tastiera il pro-
gramma, salvatelo con GOTO 9000: cosi
facendo esso partirà da solo una volta cari-
cato da registratore, stampando la scrìtta
“per partire : RAND USR 23296". Dopo
questa scritta all'ultima riga apparirà "9
STOP statement" a segnalare il tutto OK.
Per caricare il programma da duplicare
fate RAND USR 23296, che porrà il com-
puter in ascolto. Appena finito di caricare
apparirà la scritta “Start tape then press
any key". Fermale il registratore, togliete
l'originale, inserite il nastro vergine e pre-
mete un tasto. Cosi il computer restituirà
esattamente ciò che ha sentito e caricato.
Poi si fermerà con la scritta "0 OK".
Se il programma è fatto da più registra-
zioni consecutive, (CODE vari. ARRAY,
più programmi BASIC, etc.) dovrete ripe-
tere queste operazioni per ogni registrazio-
ne di cui è composto il programma da du-
plicare facendo molta attenzione a non fa-
re confusione con i nastri (l'originale e
quello vergine) per evitare di registrare sul-
l'originale o di cercare di leggere da quello
vergine. Buon lavoro! MC
MCmicrocompuler 23
Basic custom
L'interprete Basic della Microsoft con-
tiene una serie di parametri che vengono
inizializzati con certi valori all'atto del ri-
chiamo ddl'interprete stesso.
I parametri in questione, identificati da
F. M e S. si riferiscono rispettivamente al
massimo numero dì file che l'interprete
può tenere aperti contemporaneamente, il
Top della Ram disponibile e la massima
lunghezza record utilizzabile nella gestione
dei file random.
Tutti i tre parametri possono essere ini-
zializzatì in modo diverso da quello default
informando rinterprete dei nuovi valori
direttamente nella stringa di richiamo del
Basic. Ad esempio, se desiderassimo lavo-
rare con nie random con lunghezza record
fino a 300 byte la stringa da utilizzare per
richiamare il Basic sarebbe la seguente:
A>MBASIC /S;300 <return>
Analogamente il discorso vale anche per
gli altri parametri. Rimane, comunque, la
"scocciatura” che tali parametri possono
essere inizializzati solo in questo modo e
non diversamente daU'intemo di un pro-
gramma tramite delle istruzioni. Il motivo
risiede nel fatto che il Basic, appena richia-
malo in Ram in base ai valori fomiti dal-
l'operatore nella stringa di comando, ini-
zializza i propri buffer interni con partico-
lare riferimento al massimo numero di file
che possono restare aperti contempora-
neamente ed alla massima lunghezza re-
cord gestibile nei file random; da ciò si
intuisce il motivo per cui in funzione dì
questi valori assegnati viene leggermente
modificato lo spazio libero a diposizione
dell’utente che l’interprete segnala sul vi-
deo prima di segnalare OK.
II trucco che vi proponiamo questo mese
consente dì realizzare un interprete Basic
con i tre parametri di cui sopra inizializzati
a piacere senza avere la necessità di digitar-
li ogni volta chè lo sì debba richiamare.
II trucco è fra l'altro dì una sconvolgente
semplicità operativa. Richiamate il Basic
assegnando ai parametri interessati i valori
da voi desiderati: per esempio
A > MBASIC /S:300/F;8 < return >
L’interprete verrà caricato in Ram e do-
po le proprie inizìalizzazionì di rito invierà
i trucchi del CP/M
a cura di Claudio Rosazza
sul video il consueto messaggio terminato
da un OK.
A questo punto senza effettuare nessun'
altra operazione uscite dal Basic con il co-
mando SYSTEM per tornare al sistema
operativo. Tornati al CP/M e cioè in A>
digitate il seguente comando:
A>SAVE YY XBASIC.COM<return>
YY rappresenta il numero di pagine da
salvare e vale 72 perii Basic 4.51 e 95 per le
versioni 5.1 e 5.2.
In questo modo avete creato un inter-
prete denominato XBASIC ha già inizia-
lìzzato i parametri di cui sopra ai valori
romiti, ma c'à di più.
Poiché abbiamo salvato il Basic dopo la
sua inizializzazìone interna, richiamando
rXBASIC esso non effettuerà più il ciclo
iniziale di setup interno.
Le conseguenze sono essenzialmente
due. Innanzitutto non apparirà più il mes-
saggio iniziale con il Copyright ed il nume-
ro di Bytes Free. ma apparirà solo un sem-
plice OK; per secondo effetto l'XBASlC
non accetterà più parametri nella stringa di
comando, ma soprattutto essendo stato
inìzialìzzato su quel calcolatore con quel
CP/M potrà girare correttamente solo in
quelle condizioni.
Risulta quindi evidente che l'XBASIC è
intrasportabile da un calcolatore alTaltro.
bensì deve essere generalo una volta per
tutte sul calcolatore sul quale deve girare.
Riferendoci aH’articolo del mese scorso
questo può essere un ottimo metodo per
crearsi una volta per tutte un Basic che
“senta” li buffer di tastiera. Dopo aver
richiamato la routine di inizializzazìone
del buffer di tastiera ed il Clear per ristabi-
lire l’area di memoria disponibile, tornate
al CP/M con ìlcomando System e procede-
te come sopra. Otterrete un interprete che
riconosce il buffer dì tastiera, sempre ov-
viamente che la vostra macchina ne sìa
provvista.
Ancora più semplicemente potete usare
il metodo qui di seguito; create un XBA-
SIC con ì parametri desiderati, quindi usa-
te il DDT per alterare direttamente alcune
locazioni con il seguente comando:
A > DDT XBASIC.COM < return >
#S12CE CD 3E<return>
12CF XX CC < return >
12DC XX M) <return>
12D1 XX . < return >
#G0 < return >
A>SAVE YY YBAS1C.COM <return>
L'esempio è valido per la versione 5.2;
per le altre versioni cambia la locazione di
partenza da modificare (12CE) come de-
scritto nel precedente numero. Le locazio-
ni da modificare sono tre e vanno poste a 0
tranne la prima. È importante verificare
che la prima locazione che modificate con-
tenga CD; diversamente avete sbagliato
qualcosa. Occorre precisare che quest'ultì-
ma modifica può essere realizzata solo su
un XBASIC e per nessun motivo su un
MBASIC originale poiché non funzione-
rebbe.
Movcpm sbloccato
Chi per lavoro o per divertimento scrive
programmi in assembler per la costituzio-
ne di un Bios atto ad essere inserito in un
Bdos per la generazione di un CP/M sì sarà
trovato varie volte in difficoltà con l'uso
del Movcpm. Tale programma contiene al
suo interno Timmagine di un CP/M che
con opportuni parametri può essere riioca-
to per poter girare in varie posizioni di
Spesso sì ha l'esigenza di usare lo stesso
Movcpm su elaboratori diversi.
E qui gli utilizzatori avranno scoperto
con rammarico che il Movcpm se lanciato
su un elaboratore che non contiene un si-
stema operativo direttamente generato da
quel Movcpm stesso, dà un errore denomi-
nato Syncronization Error.
In realtà il Movcpm prima di entrare in
esecuzione vera e propria controlla che il
suo numero interno di serializzazione cor-
risponda a quello contenuto nel CP/M do-
ve sta girando e se non trova corrisponden-
za segnala l'errore di cui sopra.
Operando come segue potrete creare un
Movcpm che gira su qualsiasi calcolatore.
Si tratta di modificare tre locazioni ope-
rando con il consueto DDT:
A>DDT MOVCPM.COM <return>
SS2CB C2 00 < return >
2CC 5A 00 < return >
2CD 02 00 < return >
2CE XX . < return >
#G0 < return >
A>SAVE 38 XMOVCPM.COM <return>
Xmovcpm è quindi un movcpm a cui è
stato tolto il controllo di corrispondenza
con il CP/M del numero di serializzazione.
MCmicrocomputer 23
un piccolo computer... per grandi programmi
Non sono passati molti anni: il grande com-
puter che occupava grandi spazi, bisognoso
di molte cure e che poteva essere usato solo
da tecnici specializzati, è diventato un piccolo
sistema che trova posto comodamente su
qualsiasi scrivania: il Personal Computer B3 è
U frutto di questa evoluzione.
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prezzi indicati possono esserci variazioni dipendenti dal singola distributore. Per acquisti OEM e comunque vendile multiple sono generalmente
previsit sconti di quantità. I dati sono aggiornatiacirca 20-30 giorni prima della data di uscita in edicola della rivista. MCmicrocomputer non si assume
responsabilità per eventuali errori o variazioni.
MCrrucrocomputer 23
101
GUIDACOMPUTER
102
MCmicrocomputer 23
GUIDACOMPUTER
MCmicrocomputer 23
GUIDACOMPUTER
104
MCmicrocompuier 23.
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MCmicrocompuler 23
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MCmicrocomputer 23
111
GUIDACOMPUTER
112
MCmicrocomputer 23
GUIDACOMPUTER
Il piacere del computer \
È la prima collana inleramenle derticala alle appli-
cazioni hobbystìche e professionali del personal
computer. Questi libri descrivono l'baidware e il
software, insegnano la programmazione in vari lin-
guaggi. offrono molteplici applicazioni e informa-
zioni pratiche. Per conoscere gli altri titoli finora
apparsi (relativi al PET/CBM, aH'Apple. al Basir,
al Pascal, al TRS-80 e ad altri argomenti) cbiedele
il catalogo generale a
GUIDACOMPUTER
114
MCmicrocomputer 23
96H! 8£l meoomo BORA POCOI
il computer
è per sempre !
Un computer che costa meno dj un videogioco, ma è un computer,
non un videogioco; e un computer è molto di più di un videogioco,
oltre ad essere un videogioco, naturalmente.
Un computer è applicazioni pratiche, disegni a tre dimensioni,
analisi finanziarie, elaborazione di testi, problemi matematici,
archivi, dati, ricerche.
Per tutti: un computer serve a tutti, anche ai bambini, per giocare,
per apprendere, per diventare, da grandi, uomini che sanno
dialogare con i computer.
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cia di Terni. Scrivere o telefonare 0744/
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vincia per scambio di ideee programmi. Gras-
si G. Carlo, via Vasto 8 1. 46004 Goiio (Manto-
va). tei 0376/ 607239.
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do 46, 00175 Roma, lei 06/ 7491542.
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N.E. ubicata a Bologna cerca altri interessali
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grammi giochi - piccole gestioni scientifiche.
Scrivere o telefonare 031/ 828398 Sarego Lu-
ciano • Via Pace 168 - 40010 Sala Boi (BO).
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idee e programmi. Luca Sassoli - Via G. Gali-
lei 43 - Tei 030/ 50723 - 25126 Brescia.
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saranno pubblicati annunci di qualsiasi tipo, a carattere commerciale-
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speciali, consulenze hardware-software, ricerche- offerte di lavoro
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rienze tra privati.
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Aquarius"" è il computer concepito
da Mattel Electronics"", la stessa grande
oziendQ che costruisce inteilivlsion''^.
Soie Mattel Electronics"" poteva rea-
lizzare un computer così facile da usa-
re e così rispondente ai vostri desideri:
sedici colori diversi, eccezionale risolu-
zione (192x320), il suono dall’altopar-
lante del TV ed il BASIC Microsoft incor-
porato.
Gli accessori di Aquarìus'"’ sono
quelli che avete sempre sognato: tele-
comandi perfetti, I migliori che oppiate
mai provato, linguaggi ad alto livello
(Extended BASIC / LOGO), registratore,
stampante grafica, espansioni di me-
moria, progrommi utili per la scuola ed il
lavoro e tante, tante cassette con I più
bel giochi fino a ieri riservati al migliori
video games.
Anche nel 1984 Aquarius'"' non vi la-
scerà indietro: con I floppy disk, il CP/M'
ed il modem per il collegamento alle re-
ti via telefono il vostro amico Aquarius'""
sarò sempre il più aggiornato.
La configurazione base completa di
tutto quanto è necessario per iniziare
costo solo 299.000 lire IVA inclusa.
Distributore esclusivo per l'Italia:
- Marchio registrato dello Mattel lleciranics. U$A
' - March» reglitralo dello Digital Research, USA
s.r.l. Vìa San Gallo, 16b/r- 50129 FIRENZE -Tel. (055) 29.53.61 -Tlx 571034
Perché in
Italia piacciono tanto le mele?
I
Per la colonna sonora del film Tron (un
3 ^de successo anche in Italia) alla Walt
Disney si sono fatti dare una mano da un
in un Istituto di Psicologia di una univer-
sità Apple esegue in modo rapido i test
sulla personalità degli studenti.
Apple aiuta uno scrittore a scrivere libri
di successo permettendogli la massima
possibilità di elaborazione dei testi.
Dopo renlrala in vigore deUa ricevuta fi-
scale in molti esercizi c'è un Apple che le
emette automaticamente,
A Murano un Apple aiuta i maestri vetrai
tenendo sotto controllo il forno per la fu-
sione del vetro.
■Alla Pholocolor Service di Caserta Apple
tiene sott’occhio le pellicole dall’enU'ata
fino alla busta completa di prezzo.
in una grande fabbrica di pneumatici
Apple fornisce le esatte percentuali per la
produzione dei diversi tipi di mescole.
NeH’agenzia di pubblicità Apple si occupa
della ripartizione dei budget pubblicitari
sui vari mezzi.
\ /
Anche voi avete un Apple? Se inviale la
vostra applicazione riceverete gratis un
numero di Applicando la rivista delle ap-
plicazioni Apple.
È comincialo tutto meno di tre anni fa. Eppure sono già migliaia in Italia ad
amare la mela, E a guardare più da vicino, caso per caso, si scopre die dietro a questi
amori c’è sempre un motivo mollo ragonevole. La mela risolve i problemi. Tulli.
Se a questo punto volete assaggiarne subito una, venite in uno degli oltre 200
Rivenditori Iret, Sono il paradiso terrestre per chi ama le mele. Scegliete secondo i
vostri gusti: Apple jk, Apple jH e Lisa.
E non preoccupatevi, non è vero che la mela è un frutto proibito. Anzi, oggi è
più conveniente che mai.
^appk: Il Personal Computer
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Irei Informatica S.pA • [Sede Centrale) Via Bovio, 5 - 42100 Reggio Emilia - Tel. 0522/32643 - Telex
Irei Informatica S.p.A - MilanoFiori, Palazzo Q8 - 20069 ROZZAMO (MI) - Tel. 02/8242156